Amauri: «Juve squadra da battere, ma il Parma gioca bene» - ESCLUSIVA
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Amauri: «La Juve è la squadra da battere, ma il Parma gioca bene» – ESCLUSIVA

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Amauri, ex attaccante della Juve, ha rilasciato un’intervista in esclusiva in vista della partita dei bianconeri contro il Parma

Una sfida dal sapore speciale, quella che andrà in scena questa sera all’Allianz Stadium tra Juve e Parma, per Amauri. La carriera dell’attaccante è stata segnata da due tappe importanti che lo hanno portato ad indossare le casacche dei bianconeri (dal 2008 al 2011 e nei primi mesi del 2011) e dei ducali (nel 2001, nel 2011 e dal 2012 al 2014). All’ombra della Mole, l’ex giocatore italo-brasiliano ha messo a referto 71 presenze, impreziosite da 17 gol. Nel giorno della sfida tra la Vecchia Signora e il Parma, Amauri ha analizzato – in esclusiva a Juventus News 24 – l’incontro di Serie A che attende la squadra di Maurizio Sarri. Queste le parole dell’ex attaccante sull’impegno casalingo dei bianconeri.

Oggi, all’Allianz Stadium, va in scena la sfida tra Juve e Parma. Due tappe importanti della sua carriera calcistica: che partita si aspetta?

«Ho avuto l’opportunità di vestire queste due maglie. La Juve ha grande tradizione nel mondo, il Parma ha avuto i suoi momenti di gloria nel passato. Vestire queste due maglie per me è stato un onore. Oggi, nel vedere le due squadre l’una contro l’altra, ha una realtà diversa. In questo momento il Parma sta giocando bene, la Juve è da anni la squadra da battere, la più forte. Speriamo in una bella partita».

C’è un momento particolare, una fotografia speciale che si porta dietro legata alla sua esperienza alla Juve?

«Voglio ricordare tutta la mia esperienza alla Juve. I momenti belli passano, ma ho vestito la casacca di una delle squadre più importanti in Italia e nel mondo. Oggi, che vivo dall’altra parte del mondo, mi fermano e mi dicono: “Ah, tu hai giocato nella Juve!”. Sono veramente onorato di aver fatto parte di questa grande famiglia. Dopo otto anni di gavetta, arrivare alla Juve, ricordo il primo gol in Champions League contro il Real Madrid, la rete nel derby. Qualcosa siamo riusciti a fare (ride ndr). Fare un gol così importante nel 2012 mi è rimasto indelebile».

Ora vive dall’altra parte del mondo: qual è il clima attorno alla Juve? Come viene vista la squadra bianconera negli Stati Uniti?

«Un clima fantastico. La maggior parte qua tifa Juve, Milan, Inter che sono le più conosciute. In molti però sono juventini, hanno la maglia della Juve e ne parlano: è la Vecchia Signora in Italia e anche nel mondo».

Portando la linea del tempo al presente, Maurizio Sarri sta dando continuità alla soluzione tridente, con Ronaldo, Dybala e Higuain contemporaneamente in campo. Le piace questa idea tattica?

«Ronaldo è un fenomeno, non bisogna aggiungere altro. Higuain è rientrato benissimo alla Juve, con la carica giusta e la mentalità giusta. Dybala ha tanta classe ed era il giocatore che i tifosi aspettavano di più. Sta dando il suo contributo al massimo».

Oltre all’aspetto tecnico, quale importante valore ha portato con sé l’arrivo di Cristiano Ronaldo in Italia?

«È stato un acquisto importantissimo per tutti gli aspetti. Al di là del calciatore, che è straordinario, il suo arrivo in Italia ha dato una visibilità sorprendente. Ha uno stipendio altissimo, ma anche lui per le casse bianconere ha fatto bene. L’uno ha fatto bene all’altro, diciamo così…».

Si aspettava questo impatto immediato da parte di Gonzalo Higuain al suo ritorno alla Juve?

«Non era facile tornare così alla Juve, è stata una bella sorpresa. C’era un po’ di scetticismo al suo ritorno, ma già dai primi allenamenti è riuscito a scacciare tutti i dubbi».

Una chiosa finale legata alla Champions League. Crede che la Juve sia ormai giunta al livello delle altre big europee per la conquista del trofeo?

«La Juve è al livello di Real Madrid, Barcellona, Chelsea, le squadre più blasonate. Manca da tanti anni questa benedetta Champions: io credo che i tifosi si aspettino che questo sia l’anno buono. Negli ultimi anni la Juve ha fatto un ottimo lavoro e questo deve essere ripagato con la Champions. Se la meritano tutti».

Si ringrazia Amauri Carvalho de Oliveira per la disponibilità e la cortesia mostrate durante l’intervista

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