Analisi tattica Udinese Juve: Ramsey fatica in entrambe le fasi
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Analisi tattica Udinese Juve: Ramsey fatica in entrambe le fasi

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Analisi tattica Udinese Juve: la partita della Dacia Arena analizzata nei dettagli. Le mosse di Maurizio Sarri e Luca Gotti

Alla Dacia Arena si affrontano la Juventus capolista e l’Udinese. Il match e le mosse dei due allenatori analizzate e studiate nei minimi dettagli.

Danilo e la prevedibilità a destra

Udinese-Juve è stato un match in cui i bianconeri hanno avuto ritmi davvero molto bassi. Gli ospiti hanno mostrato grosse difficoltà nel perforare il 5-3-2 friulano: l’Udinese, come sempre, ha rinunciato a pressare in avanti, difendendosi molto bassa nella propria trequarti. La Juve ha concentrato buona parte della propria manovra a destra, con tanti giocatori vicini tra di loro: al triangolo Danilo-Bernardeschi-Ramsey spesso si univano anche Dybala e Ronaldo, che si allargavano a destra. Non si è però riusciti a trovare varchi, con poca precisione nel palleggio.

Per dare più imprevedibilità, Danilo ogni tanto si stringeva dentro al campo sovrapponendosi internamente, ma la Juve ha continuamente sbattuto contro le maglie avversarie, sempre compatte e imperforabili. Basti pensare che gli ospiti hanno quasi sempre tirato da fuori area, non si è mai riusciti a rendersi davvero incisivi da zone pericolose. Nella ripresa è andata addirittura peggio, con un possesso ancora più sterile e orizzontale.

Bentancur e un pressing a due facce

Anche senza palla la Juve ha mostrato grosse difficoltà. In tante situazioni la Juve si è fatta bucare centralmente (così sono nate le occasioni l’occasione del palo e del gol, per esempio), con Sarri che si è lamentato diverse volte del fatto che De Paul fosse libero di ricevere: la Juve a volte si è quindi schiacciata, con l’Udinese che ha consolidato con facilità il possesso (e non si tratta certo di una squadra palleggiatrice). In vista della Champions, questo è un aspetto su cui bisogna assolutamente lavorare, la Juve ha enormi problemi nel pressare in avanti.

Un aspetto che però, a tratti, ha funzionato bene è stata la riaggressione: con l’Udinese bassissima nella propria trequarti, Bentancur accorciava bene sulle situazioni di palla persa, stroncando le transizioni rivali e consentendo di recuperare palla in avanti. D’altronde, proprio così è arrivato il gol, con De Ligt che si è sganciato in avanti dopo una palla respinta dell’Udinese. Insomma, immediata riconquista e linea alta, proprio come vuole Sarri. La situazione è però peggiorata nella ripresa, con la fisicità dell’Udinese che è svettata contro una Juve che continua palesare tanta stanchezza. I break di Fofana e Sema hanno costantemente spaccato in due gli ospiti.

Le differenze tra Ramsey e Rabiot

Se la Juve si è fatta bucare più volte centralmente, molti demeriti sono di Ramsey. Nel 4-4-2 con cui i bianconeri si schierano senza palla, il gallese fa il mediano destro, ma si muove spesso con i tempi sbagliati creando varchi in mezzo. Contro la Lazio, per esempio, si sganciava per accorciare su Parolo, e in tal modo Luzi Felipe verticalizzava per Immobile alle sue spalle.

Pure in fase di possesso ha dato molto poco. Ramsey è stato preso per dare quella qualità che mancava alla rifinitura, ma anche lui a destra ha combinato veramente poco, con una circolazione spesso imprecisa. Al contrario, Rabiot ha sfornato un’altra prestazione incoraggiante, soprattutto dal punto di vista fisico. Il francese è probabilmente l’unica nota lieta del match della Dacia Arena

 

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