Anastasi e la tripletta alla Fiorentina: «Il calcio è anche istinto» - VIDEO
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Anastasi e la tripletta alla Fiorentina: «Il calcio è anche istinto» – VIDEO

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Pietro Anastasi ha segnato un periodo di rinascita bianconera, con i suoi gol e il suo modo di intendere il calcio – VIDEO

Sono passati quasi quattro mesi da quando Pietro Anastasi ci ha lasciato: un giorno triste per tutto il calcio italiano perchè il Pelè Bianco non era di certo solo un patrimonio bianconero, soprattutto dopo la vittoria dell’Europeo del 1968 con la maglia azzurra. Un grande campione del calcio italiano, non omaggiato a dovere.

Tornando con la memoria però agli anni in cui calcava i campi di Serie A, è interessante analizzare la figura di Anastasi con la sua mobilità e quella sorta di elettricità che teneva sempre i difensori in uno stato d’allarme. Allarme molto spesso evaso dallo stesso Anastasi, che mise a segno 105 gol in Serie A e 8 nelle sue 25 presenze in azzurro, compresa la rete nella finale degli Europei del 1968 vinti dall’Italia contro la Cecoslovacchia.

Il 12 maggio 1974 marca una data storica per la militanza di Anastasi alla Juventus: la prima tripletta segnata tra le mura amiche, per di più contro una rivale come la Fiorentina, al Comunale di Torino. Forse quei tre gol sono il manifesto poetico del modo di intendere il calcio di Pietruzzu, ancor di più della storica tripletta in 5′ messa a segno l’anno successivo contro la Lazio di Chinaglia.

La tripletta di Anastasi

Anastasi apre le marcature al 9′ con un incornata di testa in corsa: la palla sbatte sulla parte bassa della traversa e rimbalza al di là della linea di demarcazione. Il pallone fuoriesce con Superchi che blocca: l’arbitro comunque prende la giusta decisione ed assegna il gol. Al 78′ Anastasi raddoppia con un tiro al volo di sinistro: la prima conclusione viene respinta, ma lui si avventa come un rapace e scaraventa il pallone in rete. Questa sequenza descrive alla perfezione il modo di giocare di Anastasi che nell’intervista storica di Sportreview affermò: «Forse ero troppo veloce e arrivavo prima della palla. Ero un instintivo e comunque il calcio è anche istinto». Il gol di De Sisti al minuto 83 regala nuova linfa ad Anastasi che tre minuti dopo realizza la sua personale tripletta con un tiro al volo di destro. Tenacia, tecnica, senso del gol ed una voglia speciale che trova radici nelle sue origini, soprattutto se ci si rapporta nella realtà di quegli anni, quando la questione dei meridionali al Nord era una ferita aperta e lo stesso Anastasi divenne poi fiero baluardo per tutti i suoi conterranei del Sud Italia di quella voglia di dimostrare che i pregiudizi sono originati da uno sguardo miope sull’umanità.

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