Arthur: «Torno alla Juve. Serie A? Non è il campionato più adatto»
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Arthur: «Torno alla Juve, ma la Serie A non è il campionato più adatto. L’Arabia…»

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Arthur di rientro dal prestito al Liverpool: il centrocampista brasiliano, ancora di proprietà della Juve, parla così del suo futuro

Arthur, centrocampista di proprietà della Juventus, ha parlato così in un’intervista al Mundo Deportivo.

FUTURO – «In linea di principio tornerò a Torino, ma il mercato è molto lungo e non sappiamo cosa accadrà. Potrebbe nascere qualcosa di interessante per me e per la Juventus. Ho un contratto e lo rispetto, ma vedremo». 

ARABIA SAUDITA – «No, ho solo 26 anni e credo di poter dare molto di più di quello che ho ottenuto fino ad ora. Voglio tornare a giocare al mio livello migliore, vincere titoli importanti in Europa e tornare nella squadra nazionale brasiliana».

CAMPIONATO PIU’ ADATTO – «Penso la Liga. Si punta di più sul possesso palla e si gioca un calcio più tecnico. Ma nei tre campionati ho imparato molto. In Italia ho imparato molto tatticamente e sono migliorato anche fisicamente. E in Inghilterra l’intensità è incredibile, il gioco non si ferma un secondo».

BARCELLONA – «È stata molto bella. La città è incredibile ed è un club di cui conservo ottimi ricordi. Ho vissuto momenti molto felici e i ricordi sono tutti positivi. Un peccato sia durata solo due anni? Sì, sono partito quando stavo per affrontare la mia terza stagione e quindi avevo più esperienza rispetto a quando sono arrivato dal Brasile, ovviamente. Nonostante sia un campionato importante, quello brasiliano non può essere paragonato a quello spagnolo. Penso che a quel tempo ero già adattato al 100% ed ero migliore come giocatore, con più sicurezza. Ho anche bei ricordi».

LIVERPOOL – «Penso di essere stato un po’ sfortunato, ma è passato e mi sento molto meglio di allora. Voglio davvero giocare di nuovo e cercare il mio livello più alto come giocatore».

RONALDO – «Come atleta e come persona è spettacolare. Cerca di migliorare ogni giorno. Ricordo che quando ci incontravamo alla Juventus, in sala, lui guardava sempre il resto dei nostri piatti e scherzava su cosa dovevamo mangiare. È molto professionale. Non avevo mai visto prima qualcuno con la sua mentalità. E come giocatore, ci sono i risultati».

VALENCIA – «Ero venuto a dire “sì” perché volevo far parte del progetto, ma i club non erano del tutto d’accordo. Alla fine non è andata avanti, ma apprezzo l’interesse che avevano per me in quel momento e sono contento che continuino in Prima Divisione».

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