Barrenechea e il suo primo gol: «Il primo di tanti. Mi ispiro a Xavi e Iniesta»
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Barrenechea e il suo primo gol: «Il primo di tanti. Mi ispiro a Xavi e Iniesta»

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Enzo Barrenechea ha segnato il suo primo gol con la maglia della Juventus Primavera: ecco le sue parole a tutto tondo

Enzo Barrenechea ha segnato il suo primo con la Juventus Primavera nella sfida contro l’Ascoli. Le sue parole a Juventus TV.

PRIMO GOL ALLA JUVE«Per me è stato splendido segnare il primo gol con la Juventus, per un calciatore non c’è niente di più bello di un gol, spero sia il primo di tanti».

IL SUO PERCORSO«Gioco a calcio da quando ero molto piccolo, il pallone era con me tutto il giorno. Quando avevo 7 anni ho iniziato a Sarmiento in Villa Maria, Cordoba. Sono rimasto lì finchè non sono andato a giocare in un campo da calcio regolamentare, con l’Universitario nella stessa città. A 13 anni mi sono trasferito ai Newell’s Old Boys, fino alla chiamata della Juve».

INTERESSE DELLA JUVE«E’ stato qualcosa di incredibile. Uno dei più grandi club del mondo stava pensando a me! Io e la mia famiglia eravamo molto orgogliosi. Il mio arrivo? E’ stato una cosa bellissima, sia per il mondo Juve che per la città. Per quanto riguarda le strutture del club è tutta un’altra cosa, sembra di un altro mondo».

INSERIMENTO E PANDEMIA«E’ stato difficile per me, come per tutti. Io non avevo collezionato molti minuti, quindi questo ha reso le cose un po’ più difficili per me, essendo lontano dalla mia famiglia. Sono stati mesi difficili, ma ora eccoci qui!».

ZAULI E BONATTI«Ho lavorati con entrambi, la scorsa stagione con Zauli. E’ un allenatore che mi piace, mi ha aiutato moltissimo. Ora lavoro tutti i giorni con Bonatti, imparo molto da lui e quello che mi piace di più è la sua passione per il calcio. La mostra in ogni occasione e in ogni partita, mi piace molto la sua passione».

DIFFERENZE CALCIO ITALIANO E SUDAMERICANO – «L’intensità delle partite mi ha un po’ messo in difficoltà all’inizio, ma ora mi sto adattando al calcio italiano. Riguardo alle differenze, non ce ne sono tanti, il calcio italiano è più tattico».

MODELLI A CUI ISPIRARSI«Come centrocampista, ho sempre ammirato Iniesta e Xavi ma il mio grande idolo è Lionel Messi».

 

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