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Bazzani: «Vlahovic da Juve. Rifiutare il rinnovo significa una cosa» – ESCLUSIVA

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Fabio Bazzani, ex attaccante ed ora allenatore, ha parlato di Dusan Vlahovic in chiave Juve nell’intervista esclusiva a Juventusnews24

È scoppiata la mina Dusan Vlahovic. Il mancato rinnovo dell’attaccante con la Fiorentina ha fatto scattare le sirene di mezza Europa: il serbo fa girare la testa a parecchi club, tra cui la Juve. Chi, se non un esperto di gol, può tratteggiare al meglio il suo futuro? In esclusiva a Juventusnews24, Fabio Bazzani ha espresso il suo pensiero intorno alla situazione Vlahovic.

Commisso ha annunciato il rifiuto di Vlahovic a rinnovare con la Fiorentina. Cosa c’è, secondo lei, dietro questa decisione del giocatore?
«Se non ci fosse qualcuno dietro a garantire a Vlahovic di andare da un’altra parte a giocarsi le proprie chances, sarebbe un rifiuto abbastanza folle. Se le cifre sono quelle che si leggono è un contratto importante, in una piazza dove far bene. Per rifiutare una proposta del genere significa che non solo hai il pensiero di rivolgerti altrove, ma hai anche qualcosa non dico di fatto ma di concreto».

La Juve è tra le candidate principali all’acquisto dell’attaccante. È il profilo giusto per rinforzare il reparto avanzato di Allegri?
«Vlahovic sarebbe il profilo adatto per tante squadre. È un giocatore molto forte, giovane, che può crescere ancora ma ha già dimostrato nonostante l’età di avere un impatto e una personalità forte. Chiaro che per la Juve sarebbe un acquisto ideale, visto che garantirebbe anche un futuro. Già ha un’incidenza importante, ma è anche tanto giovane. Ha tutto davanti a sé».

Chiesa-Vlahovic-Dybala. Che attacco sarebbe per la Juventus e come Allegri potrebbe valorizzare un tridente di questo tipo?
«Sarebbe un attacco giovane ma di grande qualità e personalità. La carta d’identità conta, ma anche le partite e le prestazioni che hai addosso. Chiesa l’abbiamo visto tutti, è un giocatore trascinante con una personalità spiccata. Ha margini di miglioramento ancora ma è un giocatore decisivo. Per la sua età anche Vlahovic può diventare così forte e così decisivo. Qualora Allegri potesse contare su un terzetto del genere, sarebbe davvero tanta roba».

Ma soprattutto, la Juventus sarebbe la scelta giusta per Vlahovic? O vede meglio una pista estera per il suo futuro…
«La scelta migliore sarebbe quella di trovare una squadra che punti su di lui. Se non rinnova a Firenze, va bene voler giocare la Champions League ma non deve mai perdere di vista che è un giocatore giovane che ha bisogno sempre di essere protagonista e non finire nel dimenticatoio. Non sono io a gestirlo, però di sicuro ha bisogno di confermare quello che di grande sta facendo alla Fiorentina. Nella scelta che farà, se dovrà andare via come sembra, dovrà trovare una squadra che punti su di lui ma non a parole, bensì che gli dia la continuità per continuare a dimostrare».

C’è qualche rischio in casa Fiorentina, a suo parere, nell’aver reso nota questa decisione a stagione in corso? Immagina un rendimento diverso da parte di Vlahovic o una reazione particolare da parte dei tifosi?
«Commisso, nel momento in cui ha fatto questa dichiarazione, ha valutato tutto, anche quello che poteva provocare, ovvero alzare la tensione in un ambiente in cui le cose stanno andando bene verso colui che è il principale protagonista. È altrettanto vero che un presidente che si vede rifiutare un contratto del genere ha la legittima possibilità di alzare le braccia davanti alla società e davanti ai tifosi che più di così non può fare ma rende chiara e nota la volontà del giocatore. Dopo dovranno essere tutti bravi a gestirla, Vlahovic per primo, perché ognuno è libero di fare le proprie scelte ma dal momento in cui emergono queste decisioni anche il giocatore stesso e il suo entourage sanno che la situazione non sarà più quella di prima. Se Commisso l’ha fatto è perché ne sentiva il bisogno, quindi la piazza lo vedrà con un occhio diverso. Poi il campo e le prestazioni nascondono talvolta qualche malumore, ma è una patata bollente che non pensavo scoppiasse così presto per un giocatore che non va a scadenza tra tre mesi! Se non dovesse andare via a gennaio, sarebbe una patata bollente da gestire per più tempo. Non sarà sicuramente una situazione facile».

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