Bertolini dice la sua verità: «Con le veterane della Nazionale c'era un patto. Esclusione Gama? Ero più dispiaciuta io delle sue compagne...»
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Bertolini dice la sua verità: «Con le veterane della Nazionale c’era un patto. Esclusione Gama? Ero più dispiaciuta io delle sue compagne…»

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Bertolini dice la sua verità: «Con le veterane della Nazionale c’era un patto. Esclusione Gama? Ero più dispiaciuta io delle sue compagne…». Le parole dell’ex ct

Milena Bertolini, ex ct della Nazionale femminile, ha parlato a L Football tornando sul tormentato Mondiale di Australia e Nuova Zelanda.

ESPLOSIONE DEL GRUPPO – I miei tempi non sono coincisi con quelli delle ragazze. Già ad aprile ho parlato con le veterane, a una a una, dicendo loro che le cose sarebbe cambiate, se le avessi convocate avrei chiesto loro un apporto diverso, se non nei novanta minuti in campo, in termini di esperienza e di supporto alla squadra. Ho ricevuto da tutte la massima disponibilità in questo senso, abbiamo stipulato una sorta di patto.

ESCLUSIONE SARA GAMA – Nel ritiro prima in Italia e poi in Nuova Zelanda le sue compagne di squadra non hanno manifestato alcun disagio per la sua assenza. O per lo meno nessuna è venuta a parlarne con me. Anzi, la più dispiaciuta ero sicuramente io, soprattutto per i modi. Quanto fatto fino a oggi per il calcio femminile non è il risultato dell’apporto di una persona singola ma ognuna di noi ha messo un tassello, grande o piccolo che sia. Le rivoluzioni non si fanno mai da sole.

MALUMORI – Quando ho cominciato a fare le mie scelte. Dopo la partita con l’Argentina sono iniziati alcuni malumori. Alcune ragazze sono arrivate dal campionato in una forma straordinaria e poi si sono fatte irretire da questa situazione. Da questo punto di vista credo sia mancata la giusta professionalità. La migliore in campo nell’ultimo allenamento prima della partita con il Sudafrica? Dragoni.

LETTERA DELLE GIOCATRICI – Io l’ho letta la mattina successiva. È stato un boomerang incredibile. Non perché sia stata scritta contro di me ma proprio per l’immagine che ha offerto del movimento. È proprio vero che servono due donne per batterne una. Nel calcio femminile ci sono tanti uomini e le donne di valore non vengono prese in considerazione. Quella lettera ha servito l’assist per giustificare quello che poi accade normalmente.

POST ELIMINAZIONE – Hanno detto che non ho più parlato con loro? Veramente? Questo non me lo aspettavo proprio. Io avevo fatto un discorso prima dell’inizio del Mondiale, era una sorta di discorso di commiato in cui ho ringraziato tutte per il percorso fatto e del quale dovevamo comunque essere orgogliose. Dopo la gara con il Sudafrica siamo tornate in albergo abbiamo cenato e poi ognuna di noi è libera, come sempre accade. Io non parlo mai dopo la partita. Dopo una sconfitta del genere cosa c’era da aggiungere? Probabilmente lo avrei fatto il giorno successivo. Avevamo due giorni prima del volo di rientro in Italia. Invece mi hanno detto che le ragazze sono state viste entrare nella sala riunioni che avevamo in hotel. Anche la frase “hanno avuto paura” che mi è stata addebitata è errata. Non mi sono mai tirata indietro e ho sempre parlato al plurale. Si vince e si perde insieme. Si da un contributo al movimento insieme e non singolarmente.

VIAGGIO DI RITORNO IN ITALIA – Pesante. Molte evitavano anche il mio sguardo, In poche sono venute a salutarmi in aeroporto, soprattutto le giovani.

VACANZA – Adesso mi prendo una lunga vacanza. Poi se ci sarà un bel progetto mi farò trovare pronta a tornare in panchina, sia in Italia che all’estero, magari in uno staff maschile

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