Birindelli: «Inter Juve equilibrata. Allegri ha ridato un'anima» - ESCLUSIVA
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Birindelli: «Inter Juve gara equilibrata. Allegri ha ridato un’anima» – ESCLUSIVA

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Birindelli: «Inter Juve sarà una gara equilibrata. Allegri ha ridato un’anima. Kulusevski? Sarà il futuro» – ESCLUSIVA

Alessandro Birindelli è intervenuto in esclusiva ai microfoni di JuventusNews24. L’ex difensore bianconero ha presentato l’attesissimo derby d’Italia contro l’Inter e ha parlato della situazione in casa Juve. Di seguito le sue parole.

Domenica andrà in scena il big match tra Inter e Juventus. I bianconeri sembrano essersi ritrovati dopo un avvio molto complicato, ma giocare nella tana dei campioni d’Italia in carica è tutt’altro che semplice. Cosa si aspetta dall’attesissima sfida di San Siro?

«La partita la racconta la storia di questo big match. È una gara sentita e che va al di sopra di ogni pensiero. Penso che le due squadre ci arrivino in un buon momento. L’Inter sta facendo un buon percorso anche se, rispetto allo scorso anno, sembra andare soltanto a tratti: i nerazzurri fanno 50/60 minuti ad alta intensità, poi sembra che si affievoliscano e manchino loro le forze. Sotto l’aspetto della qualità e della solidità l’Inter non si discute, ma rispetto allo scorso anno la vedo meno granitica. La Juventus, invece, pur non entusiasmando dal punto di vista del gioco, con l’arrivo di Allegri ha ritrovato grande solidità, sicurezza ed equilibrio. Mi aspetto una partita equilibrata e giocata a viso aperto da entrambe le squadre. Chi sarà più bravo nei particolari avrà la meglio, perchè le squadre sono entrambe molto forti».

Se in Italia la squadra di Allegri è costretta a inseguire, in Europa le cose stanno andando diversamente. Come giudica sin qui il cammino della Juventus in Champions League? Dove pensa possa arrivare la squadra di Allegri in Europa?

«In Champions League la Juventus sta facendo un cammino importante, un percorso da squadra che vuole provare ad arrivare in fondo e vincere questa competizione. Non l’ha mai nascosto e neanche quest’anno l’ha fatto. C’è solo un problema: bisogna capire se questa squadra ha voglia di essere se stessa. Sembra essere rinata nei leader dello spogliatoio quella voglia di tenere compatto l’ambiente che negli ultimi anni aveva perso un po’ di identità per mancanza di sicurezza da parte della società e dei tecnici che ci sono stati. Questo è un valore aggiunto per le vittorie: quando c’è solidità e unità d’intenti e quando c’è la ricerca del risultato a tutti i costi attraverso il sacrificio comune diventa tutto più facile».

Kulusevski è stato l’eroe della trasferta russa contro lo Zenit. È soddisfatto del rendimento dello svedese fin qui? Dove e come potrebbe migliorare per diventare un giocatore ancora più completo?

«L’ho sentito nell’intervista post Zenit. Mi sembra un ragazzo molto sensibile, che ci tiene a ciò che fa e che ha grandi qualità. Lo ha dimostrato a Parma, ma anche nel primo anno di Juventus quando è stato impiegato ha sempre dato il suo contributo. Sembra quasi che lui voglia dimostrare di non essere un giocatore che sta avendo difficoltà, ed è come se questo lo stesse limitando e gli stesse sottraendo un po’ di autostima. Il gol e la bella prestazione contro lo Zenit possono essere la chiave per una rinascita, o meglio, una partenza di un giocatore forte che è stato comprato per essere il futuro della Juventus. Io gli auguro tutto il bene perché al di là del giocatore mi sembra un ragazzo che ci tiene proprio a far bene in campo e fuori».

Chelsea, Torino, Roma e Zenit: quarta vittoria consecutiva con il risultato di 1-0. Secondo lei, a distanza di due anni, è tornata la Juve di Allegri?

«Direi semplicemente che è tornata la Juve. È tornata la Juve con l’identità che aveva perso in questi ultimi due anni. Poteva essere una squadra migliore a livello numerico, ma questa squadra aveva perso quell’anima che le era sempre stata riconosciuta da tutti. Questo aspetto lo sta ritrovando grazie ad Allegri e grazie a tutto il lavoro svolto da società, dirigenti, staff e squadra: tutti remano dalla stessa parte e con lo stesso pensiero».

Difesa, centrocampo o attacco. Se fosse nella dirigenza della Juve, in quale ruolo andrebbe a rinforzare questa squadra a gennaio?

«Io penso sempre che la colonna vertebrale della squadra sia importante: portiere, difensori centrali, centrocampisti e trequartisti/attaccanti sono i ruoli fondamentali. In tal senso questa squadra ha bisogno di trovare un attaccante importante. Dopo la perdita di Ronaldo a questa squadra manca un goleador: Morata è un buon attaccante ma non ha mai segnato tanti gol nelle sue stagioni, così come Dybala che è più una seconda punta. In mezzo al campo poi bisogna trovare un giocatore che abbia caratteristiche un po’ più dinamiche, uno alla Vidal o alla Barella per esempio».

Uno sguardo infine al nostro campionato. Tante squadre sembrano avere le carte in regola per competere fino all’ultimo per lo scudetto. Quali sono per lei le favorite alla vittoria finale?

«Per me le favorite per questo campionato non si distaccano di molto da quelle degli ultimi anni. Al di là che la Juventus sia un pochino più indietro, vedo il Napoli come una delle favorite: lo era già negli anni precedenti, lo è tutt’ora. Poi vedo il Milan perché si è consolidato, ha dimostrato di essere una bella realtà e ha confermato che non è stata un caso la bella stagione dell’anno scorso. Questa squadra è andata a migliorarsi inserendo giocatori di esperienza e giovani molto bravi. Non dimentichiamo l’Inter perchè è la pretendente al titolo. A queste possono aggiungersi anche Roma e Lazio: sono squadre che hanno cambiato solo quest’anno filosofia di gioco e di pensiero, ma hanno gruppi importanti che da anni giocano assieme. Io credo che sarà un campionato avvincente».

Si ringrazia Alessandro Birindelli per la disponibilità e la cortesia dimostrata in occasione di questa intervista

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