Bonucci capitano, la fascia per un feeling ritrovato
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Bonucci capitano, la fascia per un feeling ritrovato

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Bonucci capitano. Dopo aver ritrovato il feeling con i tifosi bianconeri si prende anche la fascia. Da oggi contro il Genoa non è più un ex Milan

Leader non si diventa se non ci pensa dai primi passi “Madre” natura. E gli equilibri, in campo e non solo, li sposta solo chi sa rinunciare al proprio ego. Quando non serve o quantomeno quando una buona dose di umiltà non guasterebbe. Con un po’ di impegno, aiutati dal resto del gruppo sano che senza far nulla ti fa sentire “diverso” – non senza ragione –, allora tutto può improvvisamente cambiare. E tutto è improvvisamente cambiato anche per Bonucci che contro il Genoa si è meritato la sua prima fascia da capitano. Certo, Chiellini era in panchina, ma la scelta di Allegri guarda oltre. Anche al di là del rendimento ancora da migliorare.

Una fascia da capitano che cancella definitivamente il tradimento di quando Leo pensava di essere giunto all’apice della sua carriera in bianconero. Colori che riteneva troppo pesanti per accettare anche un minimo richiamo da parte di mister Max con cui il rapporto era ormai al Min(imo). Meglio il trasferimento al Milan, per la vicinanza con Torino dove far continuare le cure al piccolo di casa, ma anche in quel nuovo club dove sembrava potesse bastar poco per far tornare i Diavoli nei pensieri degli avversari. Errore più che mai grossolano.

Pensieri sbagliati per una colpa di uno sgabello, ad Oporto, mal digerito. Figlio di un comportamento non maturo. Milan andata e ritorno, guardando gli ex compagni di tante battaglie per lo più vinte. E due due finali perse forse per troppa paura al pari della presunzione che Barcellona e Real mai ti perdonano. La stessa che quest’anno, in campionato e in coppa, sembra essere stata occultata dall’esempio costruttivo di Cristiano Ronaldo. E ricomparsa, purtroppo, nel secondo tempo col Genoa.

Ed ecco allora, in questo momento particolare in cui capiremo anche meglio il perché dell’allontanamento di Marotta, che la Società tutta lancia un messaggio di unità. Con chi ha sbagliato, ma riconosciuto gli errori e che potrebbe averne compiuti altri altrettanto ingenui e magari “pericolosi” agli occhi dei detrattori. La Juve non è assediata, ma qualcuno sta provando ugualmente a farcelo credere scaricando tutte le proprie nefandezze. Capitano o mio capitano siamo tutti con te. Chiunque tu sia. E oggi ti chiami Bonucci. Aspettando la versione riveduta e corretta. Con o senza fascia da capitano.

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