Cairo: «C'è il rischio di compromettere due stagioni»
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Cairo: «C’è il rischio di compromettere due stagioni»

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Cairo: «C’è il rischio di compromettere due stagioni». Il pensiero del presidente del Torino sull’emergenza Coronavirus

Urbano Cairo, presidente del Torino, è stato ospite a Sky Sport parlando dell’emergenza Coronavirus e delle conseguenze nel mondo del calcio.

TERMINE ULTIMO – «Secondo me benissimo la volontà di salvare campionati e coppe, ma andare oltre il 30 giugno rischia di essere un problema, andresti ad intaccare la stagione futura. Agosto è un mese in cui i giocatori devono riposarsi e avresti un mese per prepararti, andresti a iniziare a ottobre. Rischieremmo davvero di compromettere non una ma due stagioni. Dobbiamo provare a farlo entro il 30 giugno, ma niente accanimento. L’8 marzo ho chiesto misure molto più drastiche e sono arrivate, forse un po’ in ritardo, ora c’è un contagio internazionale che rischia di essere molto pericoloso. Non sappiamo neanche quando arriverà il picco, non possiamo giocare a tutti i costi e rischiare la salute di chi gioca e chi sta intorno all’evento. Chiudere tutto entro il 30 giugno vorrebbe dire tornare ad allenarsi entro una ventina di giorni, cosa che mi sembra difficile. Dobbiamo trovare dei punti d’incontro affinché i sacrifici vengano ripartiti tra tutti. Questo naturalmente a meno di notizie superpositive nei prossimi giorni. Se in Cina hanno comunicato la quarantena a inizio gennaio e la scioglieranno a inizio aprile, da noi che abbiamo un numero simile di casi e abbiamo iniziato dieci giorni fa… la quarantena dovrebbe durare almeno fino a tutto maggio».

INDEBITAMENTO – «L’indebitamento è un fatto innegabile, però siamo di fronte a un problema mondiale, che coinvolge tutti e oggi dobbiamo capire cosa ci consente di fare. L’indebitamento c’è e c’era anche prima, il problema è provare a risolvere una situazione epocale, totalmente imprevista e mai vista prima».

CLASSIFICA – «La classifica… io non lo so, va discussa in FIGC, in Lega, per trovare delle soluzioni. Ci vogliono anche rimedi senza precedenti per una situazione senza precedenti: in queste prime riunioni fatte via Skype, qualcuno diceva che gli allenamenti sarebbero continuati, ma io avvisavo che i numeri dicevano altro».

CALCIO ITALIANO – «Io vedo più unione, chi si muove in maniera isolata li conto sulle dita di una mano. C’è chi antepone i propri interessi a quello generale, è avvenuto per tanti anni in Lega e questo ci ha fatto perdere terreno rispetto ai grandi campionati europei. Questo atteggiamento di bottega ha penalizzato i ricavi e sta dando una pessima immagine del calcio italiano».

UEFA CONTRO SUPERLEGA – «Mi fa piacere, si è parlato molto di questa SuperChampions e ora mi sembra che la strada maestra imboccata sia quella giusta».

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