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Caso Juve: Gravina sbugiarda la Corte d’Appello. -15 resta un mistero

Caso Juve: Gravina sbugiarda la Corte d’Appello. -15 resta un mistero difficilmente spiegabile, non c’è norma che renda illegale le plusvalenze
Tuttosport questa mattina torna a parlare della ‘strana’ sentenza che è costata la penalizzazione alla Juventus. Il giudice Torsello ha usato le intercettazioni e i foglietti sequestrati durante le indagini dei pm torinesi come confessioni dei dirigenti juventini a proposito della supervalutazione dei giocatori nei famosi scambi a specchio.
Tutto questo, secondo Torsello, nel quadro di un comportamento sistematico e reiterato grazie al quale ha compiuto l’ardito salto di articolo: dal 31 sulle violazioni di bilancio (che prevde solo ammende) al 4 sulla lealtà sportiva (che può prevedere punti di penalità). E da qui è scattata la penalizzazione di 15 punti (perché proprio 15 resta un altro mistero).
Ma se le plusvalenze non si possono calcolare, come ha sottolineato ieri il presidente Gravina, come si possono sanzionare e così pesantemente? Anche prendendo per confessorie le intercettazioni, come si calcola il plusvalore fittizio creato dagli scambi a specchio? E se non se ne può valutare l’ammontare, come si fa a pesarne con esattezza l’effetto sul bilancio e, quindi, misurare il vantaggio illegale di cui avrebbe goduto la Juventus? Infine, se non esiste una norma che regoli e vieti in modo esplicito le plusvalenze derivanti da scambi, come può essere, la plusvalenza, oggetto di una violazione sistematica?
