Cherubini ammette ai pm: «Davamo ai giocatori valori non congrui»

Cherubini ammette ai pm: «Davamo ai giocatori valori non congrui». Ecco quanto dichiarato dal ds Juve ai magistrati

«Io più volte mi sono lamentato con Fabio, che i valori che stavamo dando a quei giocatori non erano congrui». Anche questo ha detto il direttore sportivo della Juventus Federico Cherubini nel colloquio del 27 novembre 2021. Alla presenza dei pm Marco Gianoglio e Mario Bendoni, e di due ufficiali delle Fiamme Gialle, il dirigente bianconero è rimasto più di 8 ore in Procura, poche ore dopo la perquisizione della Finanza nella sede del club. Denunciando i suoi dubbi sul “sistema Paratici”. Ha cercato di smontare l’utilizzo, rintracciato nel famoso “Libro nero”, del termine “plusvalenze artificiali”, spiegando che «polverizzare il mercato con operazioni sui ragazzi non andava bene». E che «le plusvalenze finte ritengo siano quelle maturate da operazioni di scambio, fatte su ragazzi giovani per i quali la determinazione di un valore crea problematiche in positivo o in negativo», in riferimento «alla congruità dei valori».

Il ds ha dovuto anche rispondere di un’intercettazione in cui diceva «alla luce delle recenti visite ci siamo dovuti fermare». Le “visite” per lui erano «le verifiche della Consob». Ha ammesso, Cherubini, di «essere a conoscenza» della pratica di dare mandati artificiali agli agenti, che per la Procura può configurare falsa fatturazione. La deposizione si conclude con un «riferimento a plusvalenze sane, non artefatte nei valori». Salvo poi, alla rilettura delle dichiarazioni, rimangiarsela: «Ero stanco». Lo riporta Repubblica.