Chiellini: «La Juve è la mia casa, mi ha aiutato a diventare uomo»
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Chiellini: «La Juve è la mia casa, mi ha aiutato a diventare uomo»

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Giorgio Chiellini si racconta in una lunga intervista tra passato, presente e futuro. Le parole del difensore e capitano della Juve

In una lunga intervista rilasciata a FanPage.it, Giorgio Chiellini si è raccontato tra passato, presente e futuro. Le parole del capitano della Juve.

NOVE SCUDETTI«Un grande orgoglio, ma avrei preferito condividerlo con Leo e Gigi».

JUVE«La Juventus è la mia seconda famiglia. Sono arrivato qua che avevo 21 anni, in una regione diversa, con persone diverse. Il carattere del piemontese è molto diverso da quello del toscano e durante il primo inverno vissuto qui trovavo molta chiusura da parte delle persone. Poi Torino e la Juventus sono diventate la mia seconda casa. Mi hanno aiutato a diventare uomo prima ancora che calciatore».

INIZI«Io nasco centrocampista centrale. Fino ai 13 anni giocavo in mezzo al campo, solitamente accanto ad uno tecnico, e io correvo per lui. Da lì sono passato alla fascia, perché la forza fisica e la corsa andavano sfruttate. È iniziato il mio percorso da esterno di fascia e terzino che ho portato avanti fino ai 20 anni, poi dalla Serie B ho iniziato a fare stabilmente il difensore centrale e mi sono sentito subito a mio agio e di valore superiore».

TAGLI «La forza di volontà e la voglia di metterci la testa dappertutto mi hanno portato numerosi taglie e fratture. Tagli e punti ormai non si contano neanche, si supera il centinaio abbondantemente. Fratture tre o quattro. Il primo taglio me lo sono fatto a 13 anni, la prima frattura del naso a 20 più o meno».

INFORTUNIO«Sto bene, ho avuto un po’ di problemi fisici durante l’anno, un’operazione che sinceramente non pensavo più di dover affrontare a 35 anni. Ma è stata una bella sfida».

CHAMPIONS«La Champions è un sogno, un obiettivo, chiamiamola come ci pare. Una cosa che tutti gli juventini vogliono dal lontano 1996. I due percorsi che abbiamo concluso in finale sono stati bellissimi, nonostante il brutto epilogo».

RONALDO«È stato sicuramente un avversario molto temuto, che purtroppo mi ha fatto perdere tante partite perché ha segnato spesso alla Juve. Ma qualche volta siamo riusciti anche a batterlo… Da quando l’abbiamo preso è stato un valore aggiunto, non pensavo potesse venire e sono stato davvero contento di riuscire a giocare, nella mia carriera, con un campione del genere».

ALLEGRI«Max è livornese come me ed è stato uno degli allenatori che hanno influenzato tanto la mia vita calcistica. Una persona che stimo tantissimo. Ogni tanto lo sento, poi magari capita che ci si può rincontrare a Livorno».

FUTURO «Ci penso ogni tanto, con serenità. Sicuramente cambierà la mia vita, ma non mi spaventa. Non mi pongo limiti, pur consapevole che sicuramente sarà una cosa a breve termine. Vengo da un anno di infortunio, comincio a star bene e mi sto godendo questo rientro. Poi piano piano si vedrà».

OBIETTIVO «Dirigente? Obiettivo, sogno, programma, è il futuro. Una cosa a cui penso ogni tanto. Ma non troppo, perché il mio presente è quello da giocatore».

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