Cristiano Ronaldo Juve, è scontro per i 19,5 milioni: la posizione del club e quella carta segreta che torna in ballo
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Cristiano Ronaldo-Juve, è scontro per i 19,5 milioni: la posizione del club e quella carta segreta che torna in ballo

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Cristiano Ronaldo Juve, è scontro per i 19,5 milioni: la posizione del club e quella carta segreta che torna in ballo. Si apre un altro caso

Secondo La Gazzetta dello Sport tra i motivi che hanno spinto la Juventus ha far slittare il cda per l’approvazione del bilancio ci sarebbe anche la causa di Cristiano Ronaldo.

Il portoghese vuole i 19,5 milioni di euro della seconda manovra stipendi, che ritiene gli siano ancora dovuti. CR7 rinunciò a quattro mensilità per aiutare il club in periodo complicato dalla pandemia Covid. Secondo il suo pool di avvocati, la Juve avrebbe comunque garantito al giocatore il pagamento differito di quegli stipendi sotto forma di bonus o incentivo all’esodo in cado si cessione a un’altra squadra. Eventualità che emergerebbe anche dagli atti della Procura di Torino.

La Juve sostiene, invece, che non vi siano pendenze in essere con Ronaldo. Le due parti se la vedranno al Collegio arbitrale della FIGC. CR7 rappresentato dai suoi legali John Shehata, Fabio Iudica, Emanuele Lucchini Guastalla e Salvatore Pino; la società torinese dall’avvocato Eugenio Barcellona dello studio Pedersoli. Arbitro della partita, Leandro Cantamessa. Nodo cruciale sarà l’interpretazione dell’incentivo all’esodo garantito dalla Juve a Cristiano al momento in cui si trasferì al Manchester United. Può essere considerato una liberatoria? Per il club bianconero sì, mentre il calciatore ritiene di no perché non ci sarebbe nessun riferimento alla rinuncia ai 19,5 milioni.

I legali del portoghese, tra i documenti presentati, hanno annesso pure la cosiddetta “carta Ronaldo”, firmata dall’allora dirigente bianconero, Fabio Paratici, ma non da CR7: sarebbe una delle prove dell’impegno della Juve al pagamento. Per i legali della Signora, invece, tale “side letter” non avrebbe valore legale e non attesterebbe alcun accordo, mancando i moduli federali. Per la controparte, però, fu proprio la Juve a non fornire tali moduli a Cristiano, per questioni riguardanti il bilancio di allora.

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