Conte: «Il primo anno alla Juve trovai difficoltà. Futuro? In una squadra che ha vinto»
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Conte: «Il primo anno alla Juve trovai difficoltà. Futuro? In una squadra che ha vinto»

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Conte: «Il primo anno alla Juve trovai difficoltà. Futuro? In una squadra che ha vinto». Le parole al Festival dello Sport di Trento

Conte al Festival dello Sport di Trento ha parlato della sua avventura alla Juventus da giocatore e allenatore.

L’INIZIO ALLA JUVE – «Il primo anno alla Juventus trovai molte difficoltà, ma Trapattoni per me è stato un papà: si lasciava molto spazio al calciatore e si cercava di gestire lo spogliatoio. Il primo cambiamento si è avuto con Sacchi, poi con Lippi. Con loro l’allenatore iniziava a curare più aspetti, a darti più informazioni».

L’ALLENATORE PERFETTO – «Dev’essere come un sarto, fare il miglior vestito possibile con la stoffa che ha a disposizione. Dobbiamo mettere il calciatore nelle migliori condizioni di esprimere il talento, senza fossilizzarsi. Ho vinto a Bari due campionati col 4-2-4, quando arrivai alla Juventus volevo giocare con quel sistema di gioco e ho iniziato a farlo. Poi vedendo le caratteristiche di alcuni giocatori, tra cui Pirlo e Chiellini che non si sentiva del tutto di fare il terzino sinistro, ho fatto il 4-3-3. Poi è nata la difesa a 3».

IL FUTURO – «Un giorno mi piacerebbe allenare una squadra che ha vinto da poco… Perché per esempio ho preso il Chelsea reduce da un settimo posto, la Juve dopo il settimo».

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