De Marchi: «In questi anni è mancato il DNA da Juve. Roma? Ecco che gara mi aspetto» - ESCLUSIVA
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De Marchi: «In questi anni è mancato il DNA da Juve. Roma? Ecco che gara mi aspetto» – ESCLUSIVA

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Marco De Marchi, ex difensore bianconero, ha parlato in esclusiva ai microfoni di Juventusnews24: ecco cosa ci ha detto

Dopo lo 0-0 contro il Milan, la Juve si prepara alla trasferta dell’Olimpico contro la Roma, in un match fondamentale per la corsa ad un posto Champions League. Di questo, ma non solo, ha parlato in esclusiva per Juventusnews24 l’ex difensore bianconero Marco De Marchi.

Un altro pareggio contro il Milan, secondo lei a cosa è dovuta questa crisi di risultati dopo l’Empoli?

«Difficile dirlo da fuori, è complicato trovare una spiegazione. In questo caso qui sicuramente la Juventus ha avuto dei problemi di risultati e questo è quello che si vede, ci sarà una spiegazione interna che dovranno darci allenatore e giocatori. La cosa importante ora è consolidarsi per tenere il posto in Champions, poi c’è una finale di Coppa Italia da vincere per concludere la stagione in maniera più che dignitosa».

Il posto Champions e la Coppa Italia salvano la stagione?

«E’ un discorso articolato. Ovvio che la Juve parta ogni anno per poter vincere il campionato, o comunque le competizioni a cui partecipa. La Coppa Italia è un trofeo importante, anni fa la si snobbava, ma ora c’è un diverso appeal. Lo Scudetto poi lo vince una squadra e l’Inter quest’anno ha dimostrato sul campo di strameritare. Il posto Champions, in ogni caso, porta soldi e onore».

Possiamo aspettarci sorprese da qui alla fine o la Juve andrà in Champions?

«Tutte le gare sono complicate e se vediamo il percorso che deve fare la Juve… Ora ha la Roma, rinata sotto tutti i punti di vista da quando è arrivato De Rossi e giocare lì sarà un impegno difficoltoso senza ombra di dubbio. Poi c’è la Salernitana in casa e di sorprese ne abbiamo viste negli anni, ma non si può prevedere che la Juve non vinca. Già con questi punti potrebbe considerarsi tranquilla. Poi viene la trasferta di Bologna e lì dipenderà anche da come ci arriverà la squadra di Motta, oggi difficile da superare. Poi concuderà con il Monza che ha poco da chiedere. Se seguiamo una certa logica la Juve dovrebbe farcela».

Atalanta-Juve in finale di Coppa Italia. Che garà sarà?

«Con l’Atalanta sarà molto difficile e combattuta, da anni ormai in ogni gara la squadra di Gasperini dimostra la sua forza. Se finisse la stagione con la vittoria del trofeo, se parliamo di risultati, si dovrebbe considerare come una stagione positiva».

Il secondo ciclo Allegri è giunto al termine?

«Anche lì parlo da spettatore, le valutazioni devono essere fatte dall’interno. C’è in ogni caso un malumore generale che posso avvertire guardando da fuori, ma c’è anche da dire che Giuntoli, che reputo tra i migliori, si è ben inserito in una situazione in cui la Juventus deve riformarsi, considerando i problemi che ci sono stati. Lui saprà sicuramente cosa fare. I problemi degli ultimi tempi mi fanno pensare che sia complicato continuare un certo tipo di percorso, ma va considerato che Allegri ha un altro anno di contratto e dal punto di vista finanziario ha un certo peso».

Come vedrebbe Thiago Motta sulla panchina bianconera?

«Il Bologna è un club che vedo con più continuità rispetto ad altri e quello che ha fatto Motta è qualcosa di straordinario. Ha dato seguito alle indicazioni che si avevano su di lui da quando ha iniziato a fare l’allenatore e ha dimostrato in pochissimo tempo di poter plasmare una squadra con giocatori inseriti dalla capacità, che sanno tutti, di Sartori. Motta è stato eccezionale a far si che questi giocatori performassero in maniera eccelsa. Bologna è una piazza molto importante, poi non so se competerà per lo Scudetto, ma quanto fatto ora è aver coronato un percorso di lavoro di tanti anni. Io credo sia un allenatore che possa rimanere a Bologna, poi mi devo togliere le vesti da tifoso e oggi come oggi, ti dico, è difficile trattenere un tecnico che può avere richieste di club importanti con grandi ambizioni».

Tornando su Roma-Juve, cosa dobbiamo aspettarci dallo scontro dell’Olimpico?

«La Roma viene da un tour de force non da ridere, sicuramente c’è possibilità di trovare anche un avversario stanco. La squadra di De Rossi in casa è straordinaria, ha un pubblico unico nel suo genere, un pubblico che forma il dodicesimo uomo per trascinarti alla vittoria. Dipende anche secondo me dal risultato che faranno in Coppa col Leverkusen, perchè se arrivano con un risultato importante possono superare anche la fatica, altrimenti può esserci un controaccolpo. La Juve dal canto suo deve fare la Juve, quella che tutti conosciamo e che in poche gare ha dimostrato di essere. Devono entrare in campo per vincere, è nel DNA di questa società, un po’ mancato negli ultimi tempi. Ma ha tutto per fare una gara positiva».

Avendola vissuta su entrambe le sponde, che tipo di partita è quella tra Roma e Juve?

«Mi viene da dire che sia più sentita a Roma che a Torino. Le gare sotto l’occhio del ciclone, lo sappiamo tutti, sono il derby con la Lazio e subito dopo la gara con la Juventus. Io poi a Roma venivo in prestito dalla stessa Juve, quindi figurarsi. Feci anche quell’autogol all’ultimo in casa dei bianconeri, una roba che neanche in un film di Hitchcock poteva andare così. Ma è ovvio che anche in casa juventina tengano ad un buon risultato».

Si ringrazia Marco De Marchi per la cortesia e la disponibilità dimostrate nel corso di questa intervista

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