Del Piero e Totti a Casa Sky Sport: «Mai nemici, nostre carriere simili»
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Del Piero e Totti a Casa Sky Sport: «Mai nemici, nostre carriere sono simili»

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Alex Del Piero e Francesco Totti sono protagonisti della nuova puntata di Casa Sky Sport: tutte le dichiarazioni

Una nuova puntata di Casa Sky Sport. Alle 19:00 del giorno di Pasqua, Alessandro Del Piero e Francesco Totti, due grandi numeri dieci del calcio italiano, intervengono ai microfoni di Sky per raccontare aneddoti sul loro passato da giocatori e non solo.

I due ex attaccanti, a lungo avversari con Juve e Roma ma anche compagni in Nazionale, si raccontano. Le loro parole LIVE.

Del Piero sulla RESPONSABILITA’ – «Io per quanto riguarda la Juve e lui per quanto riguarda la Roma. Abbiamo vissuto questa vita da leader, la nostra è sempre stata una responsabilità attiva. Un ruolo di spessore e per le nostre società e anche per il calcio italiano».

Del Piero sulla STANDING OVATION AL BERNABEU – «È stata un’emozione unica nel suo genere. Quando un pubblico così raffinato ti dà quel riconoscimento è come vincere un trofeo».

Del Piero sull’AMICIZIA CON TOTTI – «Nacque in Nazionale. Eravamo giovani e sbarbatelli, rappresentavamo due mondi diversi con varie rivalità. Ma avevamo rispetto reciproco, al di là, di quello che si dicesse in giro, in Nazionale coronavamo il nostro sogno. Col passare degli anni le nostre carriere sono diventate simili e ci capivamo anche senza parlarci. Abbiamo vissuto diverse similitudini in due ambienti molto diversi».

Del Piero sui PROBLEMI DI CONNESSIONE DI TOTTI – «Sta mandando un vocale? Starà dicendo che Caressa non capisce nulla di calcio».

Del Piero sulla FINALE DI BERLINO – «Un senso di completezza in maniera totale. Non riesco a descrivere diversamente. È l’apice che può raggiungere un calciatore, unico e incredibile. È il massimo della soddisfazione interna come singolo e come gruppo».

Totti sul PALLONE D’ORO – «È un premio che tutti i giocatori cercano di vincere, ma non è semplice. Io rispetto a Del Piero avevo meno possibilità di vincerlo. A Roma non si vincono scudetti o Coppe Campioni tutti gli anni. Anche se mi sarebbe piaciuto».

Del Piero sul PALLONE D’ORO – «È un trofeo ambizioso per qualsiasi giocatore. Poi le dinamiche sono particolari e cambiate nel tempo. In un paio di anni ci sono andato molto vicino e non so perché non l’abbia vinto,  ma per me non rappresenta un rimpianto particolare. Non ci perdo il sonno».

Totti sul VOCALE DI BUFFON – «Non ha proprio nulla da fare. Lo aspettiamo a braccia aperte. Ma lui continua sicuramente? Se sta bene è giusto così».

Del Piero sul VOCALE DI BUFFON – «Nazionale Legends? Appena riapre e ci rimettiamo in forma. Poi Francesco si allena a paddle…».

Totti sul TANDEM TOTTI-DEL PIERO – «Sicuramente ci poteva stare un Totti-Del Piero in Nazionale perché siamo simili ma diversi. Potevo fare la seconda o la prima punta. Il mister aveva tantissime possibilità, purtroppo sceglievano o uno o l’altro. Noi eravamo a disposizione con il massimo rispetto uno per l’altro».

Del Piero sul TANDEM TOTTI-DEL PIERO– «Giocare insieme? In passato l’abbiamo fatto con Trapattoni, purtroppo con un Mondiale finito come è finito (quello del 2002 in Giappone e Corea ndr). C’è rammarico di non aver giocato tanto con Francesco però la voglia di sperimentare un po’ di più c’è stata sempre e ci sarà sempre. In Italia-Germania eravamo entrambi in campo, non è andata neanche tanto male quando giocavamo insieme».

Del Piero sulla RIVALITA’ NEL MONDIALE 2006 – «La rivalità per un posto da titolare nel 2006 non si è mai intromessa nella nostra amicizia. Eravamo un gruppo molto unito, c’erano tante cose in ballo che non ho mai dato spazio a egoismi in particolari».

Totti sulla RIVALITA’ NEL MONDIALE 2006 – «Non sarà una partita a toglierci l’amicizia. Ancora potremmo dire la nostra io e lui».

Totti sul GIORNO DELL’ADDIO AL CALCIO– «Per me è stata una giornata molto particolare e inusuale. Non pensavo che la gente potesse arrivare fino a questo punto. Meglio del giorno dello scudetto e del Mondiale. Non avevo parole e non ci saranno mai. Fare quel giro di casa e avere quella gente che piangeva tutto era bellissimo. Perchè era amore tra me e loro e nessuno me lo toglierà mai».

Del Piero sul GIORNO DELL’ADDIO AL CALCIO– «Potrei fare un copia e incolla di quello che ha detto Francesco. L’onda emotiva che ti travolge in quei momenti è incredibile. Vedere la reazione della gente, in piedi a piangere è stato emozionante. È per quello che definiamo certi momenti più belli di un trofeo o di una vittoria perchè ti toccano nel cuore e nell’emotività. Quella giornata rimane unica sotto tutti gli effetti».

Partecipano alla chiamata anche Paolo Maldini e Javier Zanetti

Del Piero sullo SPORT«Cosa mi ha insegnato lo sport? Lo sport per me è vita. È quello a cui mi sono dedicato con passione e dove ho trovato gli equilibri della mia vita. Sei consapevole che fai parte di una squadra, di un progetto. Parlando da calciatore per me è vita».

Maldini sullo SPORT – «Lo sport mi ha insegnato tanto. Lo spirito di squadra e i sacrifici. Evitare personalismi ed egoismi».

Zanetti sullo SPORT – «Come diceva Paolo. Lo spirito di squadra e resilienza sono fondamentali, credo che lo spirito di squadra sia fondamentale soprattuto per quello che stiamo vivendo ora contro questo virus. Ci vuole l’unione di tutti»

Totti sullo SPORT – «Lo sport per me è stato tutta la mia passione, il mio sogno fin da bambino. Cercavo sempre di dare sempre il 100%. Questo sport non è fatto da singoli ma è un gioco di tante persone che si aiuta e che va in campo per far sì che tutto si risolva nel migliore dei modi».

Del Piero sull’ESSERE CAPITANO – «Cosa consiglio per essere un buon capitano? Non lo so in realtà, mi sono sempre ispirato alle persone che mi davano ispirazioni tipo i capitani del passato ma non solo. Persone che hanno goduto di rispetto e che hanno fatto scelte forti e che meritavano la mia attenzione».

Maldini sull’ESSERE CAPITANO – «Concordo con quello che dice Alessandro. Sacrificio e passione. Nel momento in cui arriva la la fascia devi decidere tu che strada prendere, seguendo i tuoi esempi. Ognuno di noi è unico e fa le proprie esperienze».

Zanetti sull’ESSERE CAPITANO – «Bisogna essere se stessi senza cambiare per indossare una fascia da capitano. Poi bisogna avere grande rispetto per quelle persone che vivono con te».

Totti sull’ESSERE CAPITANO – «Non è facile indossare una fascia da capitano. Ci vuole forza, coraggio e rispetto. Devi essere un esempio per le persone che ti guardano. Non è facile».

Del Piero su MALDINI – «Maldini? Non ha mai sbagliato nulla. Capitano esemplare. Sempre disponibile e pronto a dire la sua. Ha sempre vissuto in maniera fantastica il ruolo sia con Trapattoni che con suo papà. Lui e suo papà hanno avuto con noi un comportamento esemplare».

Totti su MALDINI– «Maldini è stato un capitano esemplare».

Zanetti su TOTTI E DEL PIERO – «Come si fermavano Totti e Del Piero? Era difficile. Hanno tantissima qualità, erano due grandi campioni che in qualsiasi momento inventavano la giocata. Ho sempre avuto rispetto da parte mia e lealtà nei loro confronti».

Maldini su TOTTI E DEL PIERO – «Ringrazio quello che hanno detto Totti e Del Piero. Il segreto per fermarli? Era entrare duro (ride ndr). Così mi guadagnavo il rispetto. Con Alessandro e Francesco ci siamo fatti tante risate».

Totti sul CUCCHIAIO ALL’EUROPEO – «Aneddoto? Con Paolo all’Europeo quando gli ho detto che gli facevo il cucchiaio mi guardava come un matto, era preoccupatissimo».

Maldini sul CUCCHIAIO DI TOTTI– «Me lo aveva detto sul pullman e non ci credevo assolutamente, (ride ndr)».

TOTTI su RIVA– «Gigi Riva? Per quello che l’ho frequentato era una persona straordinaria. In qualsiasi momento della giornata era a disposizione, per noi è stato un punto di appoggio. Lo ringrazieremo per sempre».

DEL PIERO sulle SFIDE CON ZANETTI – «Inter-Juve? Personalmente non si percepiva la tensione e l’astio. Con Javier io non ho mai avuto problemi se non quando cercavo di superarlo».

 ZANETTI sulle SFIDE CON DEL PIERO – «Ci siamo affrontati per 20 anni giocando partite molto intense. In quel momento lì in cui dovevamo scambiarci i gagliardetti c’era grande rispetto uno per l’altro. Credo che come diceva Alex, da quando l’ho conosciuto c’è stato molto rispetto e lealtà. Quando iniziava la partita poi ognuno difendeva la propria squadra».

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