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Di Gregorio Juve, il “nuovo Peruzzi” batte Szczesny e Perin: inizia una nuova era tra i pali

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Di Gregorio Juve, il “nuovo Peruzzi” batte Szczesny e Perin: con il portiere costato 20 milioni inizia una nuova era tra i pali

La Juve ha scelto di affidare a Di Gregorio la propria porta, dando inizio così ad un nuova era tra i pali dopo i 6 anni di “regno” di Szczesny. L’affare col Monza si è chiuso nei giorni scorsi con la formula del prestito con obbligo di riscatto per una cifra complessiva di 20 milioni. La firma e l’ufficialità sono attese nei prossimi giorni. Il blitz decisivo l’aveva portato a termine Giuntoli ad aprile grazie ad un incontro con Galliani, anticipando la concorrenza. E Thiago Motta, appena saputo della trattativa, avrebbe caldeggiato l’acquisto, favorendo il colpo di mercato.

L’arrivo di Di Gregorio rovescia completamente le gerarchie della porta della Juve. L’indiscusso titolare Szczesny, infatti, è in un limbo. Da una parte lui vorrebbe restare in bianconero fino a fine contratto (2025) perché si trova molto bene a Torino. Dall’altra il club non farebbe drammi a sacrificarlo, visto il pesante ingaggio da 6,5 milioni. Tek in questo momento è concentrato sulla Polonia e sull’Europeo che sta per cominciare. Ma stando a quanto trapela dalle indiscrezioni di mercato per lui si potrebbero aprire le porte dell’Arabia Saudita o della MLS, anche se il suo sogno sarebbe quello di tornare in Premier League.

Perin, che in un’intervista recente ha palesato nuovamente tutto il suo amore per la Juve, ha più chances di restare. Pure il portiere nativo di Latina ha il contratto in scadenza nel 2025 e, consapevole che potrebbe trovare più spazio il prossimo anno rispetto alla stagione appena passata (senza coppe europee), sarebbe ben disposto a fare da secondo a Di Gregorio. La Juve, in questo senso, starebbe ragionando già al prolungamento del rapporto.

L’unico portiere che è sicuro di rimanere è Pinsoglio. Idolo dei tifosi e importante uomo spogliatoio, il terzo estremo difensore bianconero ha dalla sua il fatto che è cresciuto nel vivaio della Juve. Elemento non di poco conto in fase di predisposizione della lista Uefa.

Ma perché la Juve ha scelto di puntare dritto su Di Gregorio? Il portiere in uscita dal Monza è stato eletto miglior estremo difensore della Serie A appena finita. Un riconoscimento non di poco conto, considerando il calibro dei colleghi presenti nel nostro campionato. La Juve, poi, sta lavorando per ricreare uno zoccolo duro italiano, sempre determinante nei cicli più vincenti della storia bianconera e in questo senso va anche questa operazione.

Di Gregorio, da molti eletto a “nuovo Peruzzi“, ha dalla sua anche i numeri. Ha giocato 33 partite con ben 12 clean sheet e soli 35 gol subiti. Non solo, perché ha compiuto 127 parate, respingendo pure 2 rigori. Il dato che però ha convinto Giuntoli e Thiago Motta riguarda i passaggi riusciti: ben 858 (Szczesny in 35 partite ne ha fatti 645).

Il portiere scuola Inter non solo è abile a parare, ma è pure bravo con i piedi. Un elemento in più che proprio per l’allenatore italobrasiliano assume una grande importanza. Il gioco che vorrà proporre Thiago Motta, infatti, si baserà molto sulla qualità della prima impostazione (per questo vuole anche Calafiori). E Di Gregorio corrisponde perfettamente all’identikit. Dopo aver fatto la gavetta in Serie C e Serie B, il portiere classe 1997 si è consacrato col Monza ed è pronto al salto triplo. Con ogni probabilmente il più difficile in carriera. La Juve, dopo la gloriosa era di Buffon e il grande regno di Szczesny, sta per iniziare una nuova, storica fase in porta. Di Gregorio sarà all’altezza dei suoi illustri predecessori? La risposta al campo!

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