I DIALOGOBBI - Leonetti: «Vorrei una Juve giovane con Rovella»
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I DIALOGOBBI – Franco Leonetti: «Nel futuro vorrei una Juve giovane con Rovella»

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I DIALOGOBBI – Franco Leonetti: «Nel futuro vorrei una Juve giovane con Rovella». Le sue dichiarazioni in esclusiva

Conosco Franco Leonetti da molti anni e abbiamo condiviso salotti televisivi in anni non propriamente semplici per la Juventus. Esattamente come questo. Perciò mi è venuto naturale chiedergli di far parte di una puntata de I Dialogobbi, anche in qualità del suo punto d’osservazione a RBN (Radio Bianconera), luogo dove si discute con passione e competenza della nostra squadra.

Paolo: «Ciao Franco, vorrei partire dall’ultimo evento. Non il più importante del periodo, forse, comunque significativo: la vittoria a La Spezia. Ho letto molte critiche feroci. Sarà che io non mi aspetto una Juve che cambi profondamente nell’ultimo periodo (a meno di svolte radicali di formazione), ma se giocando male vinco 2-0 prima dell’ora di gioco sono più che soddisfatto. Ricordando che si è giocato giovedì e penso che con questo conviveremo. La Lazio ha fatto bene a Salerno (dove però pure noi avevamo vinto nettamente). Roma e Fiorentina hanno faticato molto. Il fattore Europa va tenuto in conto. Qual è la tua idea?».

Franco: «La vittoria con lo Spezia è pesante e significativa, terzo successo consecutivo senza subire reti, va detto però che la prestazione si è rivelata brutta. Una Juve che ha creato poco nei novanta minuti, che ha faticato a rifornire le due punte, un centrocampo troppo fragile e poco combattivo: ogni riferimento a Paredes è puramente voluto. Una Juve che ha portato a casa un risultato importante che significa settimo posto in classifica ma che deve ringraziare Perin per due parate di grande livello e un Di Maria che ha dimostrato di essere la luce bianconera in questo momento, esiste una Juve con El Fideo e una senza. Serve migliorare molto, discorso che ripetiamo spesso ma che deve trovare applicazione».

Paolo: «Dammi un elemento di fiducia e uno di sfiducia verso Nantes. Ti propongo i miei: 1) La solidità difensiva. Non è un caso. Anche all’andata siamo andati a pareggiarla per un episodio, per di più quando eravamo in attacco. 2) In Europa si corre molto. La Juve non mi sembra all’altezza se la gara si mette su certi binari».

Franco: «La positività risiede nell’aspetto tecnico, indubbiamente, superiore della Juventus rispetto ai francesi, a patto di riuscire a riversarlo in campo, fattore che non sempre avviene. La solidità difensiva funziona solamente se tutta la squadra rimane concentrata e aggressiva per l’intera durata del match. Sulla corsa concordo, in Europa tutti corrono molto, la Juve invece si concede troppi blackout e pause che si rivelano un vulnus. Insomma, contro il Nantes serve una Juve più intensa, propositiva e solida rispetto a quella vista al Picco di La Spezia».

Paolo: «Dammi l’uomo che in questo momento ti sembra ispirare più certezze. Personalmente sto apprezzando la crescita di Locatelli. Mi riferisco alla condizione e a quel mix di grinta e concretezza nel gioco che lo caratterizza nei giorni migliori. Anche se prima o poi un vero regista dovremo trovarlo. Il tuo?».

Franco: «Locatelli ha sostanza, interdizione, cuore, voglia di non mollare mai e carica bianconera, lui è l’ago della bilancia della mediana juventina. Servirebbero queste caratteristiche nei suoi compagni di reparto, certo con Pogba il tasso qualitativo e di fisicità crescerebbe parecchio: speriamo che il francese possa ritrovare presto il campo. Da giugno mi piacerebbe ritrovare Rovella, sta facendo un campionato di livello elevato nel Monza, e in ottica di una Juve giovane e futuribile, lo vedo come pedina importante e in netta crescita».

Paolo: «Ultima cosa. Con RBN hai il polso del tifo bianconero. Le partite stanno “distraendo” dalla sentenza o il pensiero è prevalente sul fuori campo?».

Franco: «Le partite sono sempre il centro delle attenzioni dei tifosi, ma la situazione extra-campo è la priorità oggi: una spada di Damocle sul capo di ogni tifoso, e tutti o quasi tutti hanno capito l’importanza delle sentenze. C’è attesa spasmodica, febbrile, per conoscere il primo verdetto, il ricorso al Coni viene visto come uno spartiacque per capire quale futuro dovrà vivere la Juve. L’indignazione, la paura, i timori e il senso di totale ingiustizia sulla penalizzazione dei -15 attanaglia il popolo Juve in questo momento. La cancellazione che tutti ci auguriamo, può diventare una sorta di liberazione».

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