Dybala: «10 alla Juve una responsabilità. Momenti no? Anche CR7 li ha»
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Dybala: «10 alla Juve onore e responsabilità. Momenti no? Anche CR7 li ha»

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Paulo Dybala si racconta a 360 gradi in una bella intervista tra campo e vita privata. Così il numero 10 della Juventus

Intervistato da Il Corriere della Sera Style, Paulo Dybala ha raccontato alcuni frame della sua vita e della sua carriera. Di seguito alcuni dei passaggi della bella intervista.

ITALIA – «Mi sono trasferito in un Paese che non conoscevo, senza sapere la lingua, per giocare in uno dei campionati più difficili del mondo. È stato un grande cambiamento».

GATTUSO A PALERMO – «In allenamento giocava con noi e non tirava indietro la gamba. Diceva che dovevo sentire le botte per imparare a evitarle: mi ha aiutato moltissimo».

LA 10 ALLA JUVE – «Quando i dirigenti me l’hanno proposta ci ho pensato un po’ su, ma un’offerta del genere non si rifiuta. Per me è un onore e una responsabilità: devo dimostrare di meritarla ogni giorno».

MOMENTI NO – «Succede a tutti, anche a campioni come Leo Messi e Cristiano Ronaldo: dopo quello che hanno fatto nella loro carriera vengono ancora criticati. I momenti difficili in cui ti senti solo capitano, c’è chi li soffre di più e chi di meno, ma se giochi ad alto livello devi essere preparato. Ogni volta bisogna scendere in campo come se nella partita precedente non fosse successo niente».

CAMBIO RUOLO – «Cambiare mi piace. Fare cose nuove, darsi degli obiettivi a breve e lungo termine: bisogna trovare il coraggio di superare i propri limiti. Avere paura è normale, io l’ho avuta quando sono andato a vivere lontano dai miei e quando mi sono trasferito a Palermo. Anche passare a 21 anni alla Juve, uno dei club più forti del mondo, è stato un rischio. Ma se non ti butti non saprai mai qual era la scelta giusta».

ARRIVO RONALDO – «Nessuno se lo sarebbe immaginato, nemmeno noi: pensavamo che fosse una sparata dei giornali, come succede spesso durante il calciomercato. Visto da vicino, Cristiano è un ragazzo semplice. Ha la sua immagine, il suo personaggio, il suo modo di stare in campo. Ma dentro lo spogliatoio è come gli altri e gli piace scherzare con tutti».

INDOSSARE MASCHERA – «Una volta l’ho fatto! Era Halloween e qualcuno aveva lasciato nello spogliatoio una maschera come quella di Scream. Dovevo uscire in mezzo alla gente: allora ho tolto la giacca della Juve, mi sono mascherato e ho cominciato a camminare. I tifosi mi guardavano ma nessuno mi ha fermato. È stato divertente… In generale non mi dà fastidio che mi chiedano una foto o un autografo, anzi».

ALTRI SPORT – «Sono molto appassionato di tennis e ho sempre ammirato Roger Federer. Da bambino ho provato con la pallacanestro. Un giorno stavamo giocando e un compagno mi ha fatto un passaggio. La palla arrivava bassa e io, invece di prenderla con le mani, l’ho calciata: quella volta ho capito che il mio sport era il calcio».

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