Garofalo (Lazio): «I portieri in Italia crescono con una marcia in più»
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Garofalo (Lazio): «I portieri in Italia crescono con una marcia in più» – ESCLUSIVA

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Il preparatore dei portieri di settore giovanile della Lazio, Marco Garofalo, in esclusiva su Juventus News 24

A margine della doppia sfida Lazio-Juve di Primavera e Serie A – che seguiremo come sempre in tempo reale – abbiamo approfondito in esclusiva con Marco Garofalo, preparatore dei portieri del settore giovanile della Lazio, alcuni aspetti che riguarda la crescita dei portieri in Italia.

Come si lavora nella costruzione di un portiere nell’attività di settore giovanile, sin dalla primissima età?
«Per primissima età intendo le squadre della categoria 7vs7. In tale fascia d’età è possibile procedere nell’avviamento al ruolo e insegnare la tecnica di base. Nello specifico, tutti i gesti tecnici che vengono eseguiti come “lavoro ordinario” (prese, raccolte, rilanci, ecc.) devono essere eseguiti correttamente, perché sono quelli più frequenti e rappresentano per il portiere un elemento di forza e per la squadra fattore di sicurezza.»

Come si è evoluto l’allenamento del portiere nel calcio moderno?
«Oggi gli allenatori di tutte le categorie richiedono la piena partecipazione del portiere nella costruzione della fase offensiva. Premesso che sono il primo a sostenere che il portiere debba essere parte integrante della squadra, non bisogna però dimenticare che l’allenamento specifico del ruolo è imprescindibile. In tal senso, e a differenza del passato, l’allenatore può attingere a delle attrezzature di allenamento per stimolare il portiere.»

Quali sono le differenze sostanziali tra la scuola portieri italiana e quelle straniere?
«Più che di scuola parlerei di differenti culture. Sintetizzando il mio pensiero: ai portieri stranieri si richiede principalmente di parare, in Italia gli estremi difensori devono farlo bene; il portiere italiano, grazie allo sviluppo della padronanza delle abilità di ruolo, riesce a rendere parate complesse, semplici agli occhi degli spettatori. Viceversa, il portiere straniero, mostra al pubblico parate spettacolari che in realtà potrebbe essere eseguite facilmente. La tradizione italiana non dovrebbe essere indebolita da scuole di pensiero troppo distanti dalla nostra.»

Quali sono le caratteristiche principali che vengono ricercate tra i portieri in erba e in quali categorie si riescono a scovare i talenti?
«La ricerca del talento è un’operazione molto incerta poiché le variabili che influenzano tale ricerca sono tante e talvolta inaspettate. Tralasciando alcuni aspetti come la personalità, le capacità coordinative e altri tratti di eguale importanza, secondo la mia opinione, il requisito fondamentale è l’altezza. Nell’ultimo mondiale l’altezza media dei portieri è stata di un metro e ottantasette centimetri e il dato medio sul peso è stato di ottantadue kilogrammi. Ciò attesta la tendenza degli allenatori di tutto il mondo nel selezionare portieri intorno al metro e novanta, con una struttura né troppo esile né troppo massiccia.»

Sabato doppia sfida Lazio-Juventus, prima squadra e Primavera. Entrambe mettono in palio punti importanti per la classifica, come le vedi?
«Spero in una vittoria di entrambe le squadre. Visto gli impegni di Bologna e Sampdoria, la Lazio Primavera ha l’occasione di non perdere ulteriore distacco dal Sassuolo e di lasciare l’ultimo posto in classifica.»

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