Fabregas: «Ero davvero incavolato per lo stop, ma è giusto così»
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Fabregas: «Ero davvero incavolato per lo stop, ma è giusto così»

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Cesc Fabregas, centrocampista spagnolo del Monaco, ha parlato dell’emergenza Coronavirus e dello stop nel mondo del calcio

Cesc Fabregas, centrocampista del Monaco, ha parlato durante una diretta Instagram con AS di alcuni argomenti di attualità tra cui l’emergenza Coronavirus.

EUROPA – «Ero davvero incavolato (eufemismo) quando ho appreso la notizia. Nell’ultima partita abbiamo giocato il primo tempo migliore della stagione e alla fine abbiamo perso per una questione di dettagli. Ho lasciato quella partita con molta rabbia perché non era un risultato giusto. Oggi, quando abbiamo visto le notizie, il pensiero è corso lì. Siamo fuori dell’Europa».

SITUAZIONE – «Se la prendono è perché credono sia la cosa giusta da fare. Anche se ci proveranno, non si giocherà di nuovo. In una squadra ci sono 55 o 60 persone tra giocatori, staff e personale. Il Barça o il Madrid avranno 150 persone. È impossibile che in queste settimane di competizione non ci siano infetti. Ci sono troppe cose che mi fanno capire che è impossibile giocare di nuovo. Il problema in Francia era maggiore perché un ragazzo del Montpellier di 23 anni era in terapia intensiva. D’accordo i rimpianti, ma la salute viene prima di tutto. Il 99% dei giocatori vuole giocare e la gente venire a vederci, ma se ti fermi a pensarci…».

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