Fagioli: «Scommettevo per noia, ma poi è diventata una malattia e non mi allenavo al 100%»
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Fagioli: «Scommettevo per noia, ma poi è diventata una malattia e non mi allenavo al 100%»

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Fagioli: «Scommettevo per noia, ma poi è diventata una malattia e non mi allenavo al 100%». Le parole del centrocampista

Fagioli ieri ha partecipato al secondo della serie di incontri previsti nel suo percorso di riabilitazione dopo la squalifica per scommesse.

Il centrocampista della Juve è stato sul palco del cinema comunale di Candove e ha raccontato a circa un centinaio di presenti la sua esperienza. Queste le parole riportate da Tuttosport.

FAGIOLI – «Cosa mi ha spinto a scommettere tanti soldi? Da una parte avevo tanto tempo libero e la noia mi ha portato a giocare. Credo che alla fine questa sia stata la causa principale, ma poi è diventata una malattia. Ora non posso dire di esserne già uscito, il percorso non si conclude in 5 mesi. Sicuramente è stato un periodo molto difficile ma mi sto adoperando per uscirne del tutto. Un anno fa è stato il periodo più difficile perché avevo dei problemi causati del gioco. In quei casi diventa complesso gestire tutto da solo e a quel punto ho capito che dovevo chiedere aiuto. Se le scommesse influivano negativamente sul mio lavoro? Credo di si, non mi allenavo al 100% e quindi in partita non potevo dare tutto».

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