Gambelli: «La Juve dovrà lottare con Inter, arbitri e VAR» - ESCLUSIVA
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Gambelli: «La Juve dovrà lottare con Inter, arbitri e VAR» – ESCLUSIVA

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Gambelli: «La Juve dovrà lottare con Inter, arbitri e VAR». L’intervista allo scrittore sulla semifinale e non solo – ESCLUSIVA

Da Inter Juve a Calciopoli passando per Allegri, le vicende extracampo e non solo. Di questo e molto altro ha parlato lo scrittore e piccolo azionista bianconero Riccardo Gambelli in esclusiva a Juventusnews24.

Stasera c’è la semifinale di ritorno di Coppa Italia. Cosa dovrà fare la Juve per eliminare l’Inter?

«Credo ci vorrà una Juve perfetta. Battere l’Inter è sempre difficile perché è una squadra ostica e dura e quando gioca contro la Juve dà il mille per mille. Ci sarà da lottare contro il VAR e, mi dispiace dirlo, con la terna arbitrale. Abbiamo visto quello che è successo all’andata e domenica col Napoli. Ci vorrà una Juve perfetta che dovrà lottare contro una squadra in campo, ma anche contro le logiche extracampo che poi tanto logiche non sono…».

Chi può essere l’uomo in più della Juve?

«Io ho fiducia in Di Maria perché è l’uomo che ha più classe di tutti in questa squadra. Se gira lui, gira anche la Juve. E’ sicuramente l’uomo che può dare qualcosa in più ad una squadra che fatica tantissimo a costruire e di conseguenza a realizzare gol. Siamo veramente sterili in fase offensiva. Creiamo massimo 2-3 gol palle gol a partita e se ne metti dentro una è oro che luccica. Oltre a Di Maria dico Rabiot che è un’arma vincente ed è il centrocampista con più gol della Serie A».

Lukaku ci sarà dopo essere stato graziato dalla Figc. Quale è la tua idea su come è stata gestita la situazione?

«La Juve ha dimostrato di aver dato una mano alla Figc individuando i responsabili. E’ vero però che Lukaku era stato squalificato e le regole vanno rispettate. A me può stare anche bene che i giocatori che rispondono agli insulti razzisti del pubblico non vengano squalificati, ma prima va fatta una legge e poi va fatta applicare. Non è che perché Lukaku gioca nell’Inter allora si toglie la squalifica per andare contro la Juve e si fa la legge…Così è come il discorso plusvalenze: si punisce la Juve, poi si fa la legge».

Ma il gol di Di Maria col Napoli era da annullare?

«Da regolamento il VAR non deve intervenire perché l’arbitro l’ha giudicato buono. Il fallo ci può anche stare perché Milik prende anche la gamba, però tocca anche il pallone. L’arbitro l’aveva giudicato regolare e quindi il VAR non doveva intervenire. E poi siamo sicuri che la palla di Chiesa sul gol annullato a Vlahovic sia veramente uscita? Si sono viste immagini che l’hanno certificato? Non ci hanno fatto vedere un’immagine chiara. Sono due episodi contro la Juve che vanno avanti da inizio campionato, da quello in Juve Salernitana che grida vendetta. Il VAR è andato contro il regolamento e non è la prima volta che accade a sfavore della Juve».

Si aspettava di più da Allegri dal punto di vista tecnico?

«Su Allegri ripeterò fino alla fine che io ero felicissimo del suo ritorno. Quando Sarri era alla Juve avevo pronosticato ad Allegri in un ristorante a Siena che sarebbe tornato e lui lo sa. Però sono un po’ deluso delle due annate dal punto di vista tecnico. C’è da dire che è l’unica voce juventina che ci difende dalle ingiustizie. Gli va dato anche che ha tenuto su una “banda” di demoralizzati, così come che ha lanciato tanti giovani che lasceranno il segno, da Fagioli a Miretti a Soulé e Iling-Junior. Ogni tanto però fa qualche formazione che lascia molto a desiderare. Poi c’è questo gioco che non arriva, forse dipende dalla qualità tecnica dei giocatori. L’unico che ha qualità eccelse è Di Maria, gli altri sono bravi, ma più dinamici che tecnici. Lui però dal punto di vista tecnico potrebbe fare di più».

Secondo lei sarà confermato?

«Non lo so. Forse un vento di novità potrebbe essere importante, ma è anche vero che ha 2 anni di contratto a quelle cifre. Spetterà alla società prendere una decisione».

La Juve troverà l’ostacolo Siviglia in semifinale di Europa League. I bianconeri possono farcela?

«Io preferivo cento volte giocare col Manchester United. Il Siviglia è una squadra preparatissima alla competizione e per di più è molto agguerrita. Per me è l’avversario peggiore che potesse capitare alla Juve. Ci vorrà una Juve perfetta, piena di grinta e rabbia agonistica che è mancata col Sassuolo e questo mi preoccupa. Col Napoli ho visto una squadra concentrata, ma che faceva tanta fatica ad arrivare al tiro e questo problema va avanti da tutto l’anno. Col Siviglia non sono ottimista, però la fede bianconera mi porta sempre a sperare. Se si porta a casa una coppa sarò contento».

Passando ai temi extracampo, ieri è uscita la notizia che l’Uefa sta pensando all’esclusione della Juve dalle coppe per un altro. Come valuta questa cosa?

«Bisogna vedere se è una “giornalata” del solito quotidiano in vista di INter Juve per destabilizzare l’ambiente o se ci sono notizie autentiche. In questo caso, allora, ci sarebbe da preoccuparsi seriamente

Che idea si è fatto sulla restituzione dei 15 punti?

«Nessuno sta dicendo e fa capire, nemmeno nelle televisioni più importanti, che saranno fondamentali le motivazioni sull’art 4 e 31. Se nelle motivazioni resta l’art 4 sulla slealtà sportiva, allora da 15 punti può essere che ci sia una penalizzazione di 9. Se il Consiglio del Coni ha tolto l’art 4 e si va avanti con l’art 31, questo comporta solo una pena pecuniaria. A me stupisce che nelle televisioni nessuno dice questa cosa. E’ una forma di provocazione e affossamento della Juventus perché lasciano questa idea vaga che l’italiano medio non capisce».

Cosa potrebbe succedere?

«Per me, in base a come è andata l’annata, hanno lasciato l’art. 4 e ci toglieranno qualche punto, ma spero vivamente di sbagliarmi. Qui il problema più grande non è Allegri o le tattiche, ma che c’è un disegno politico che viene dall’alto per affossare la Juve e tenerla fuori dalle coppe. Mi dispiace che anche tra i tifosi juventini c’è qualcuno che non l’ha capito. In questo momento i problemi sono molto più grossi del tatticismo di Allegri. C’è una battaglia politica che viene dall’alto».

Lei è stato dentro le vicende di Calciopoli in prima persona. Ci commenta la puntata di Report?

«Io sono stato danneggiato da Calciopoli, ma non voglio tornarci. Io penso che Report poteva fare anche meglio. Ha fatto sentire delle intercettazioni, ma quelle più importanti che condannano Inter e Milan non le ha fatte sentire. Ce ne sono un paio di Facchetti e Galliani che sono agghiaccianti che sono nella chiavetta che gli ha dato Moggi. Non capisco perché non l’hanno fatto sentire. Qualcosa, comunque, si è mosso e infatti sono ripartiti Narducci, Mannoni e altri che si sono sentiti colpiti e feriti. Report però poteva fare una cosa migliore. Pure Calciopoli è, comunque, una dimostrazione della giustizia a senso unico come sta avvenendo ora».

Un’ultima cosa. Quanto è difficile essere tifosi juventini in questo momento?

«E’ molto difficile, però la Juve è la nostra amica d’infanzia, quella ci consolava dalle delusioni. Ai miei tempi era così, era una compagna di viaggio e lo sarà per sempre. Ora come ora è molto difficile essere juventini perché come si aprono giornali e social ci “sparano” addosso e nessuno ci difende, a partire dalla società. E’ ora che inizi a battere i pugni sul tavolo per difendere l’onore dei tifosi. Questo ce lo deve».

Si ringrazia Riccardo Gambelli per la cortesia e la disponibilità mostrate in occasione di questa intervista

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