Gatti "gregario" da Juve: la sorpresa di Friburgo porta linfa nuova
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Gatti “gregario” da Juve: la sorpresa di Friburgo porta linfa nuova

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Gatti “gregario” da Juve: la sorpresa di Friburgo porta linfa nuova ad Allegri che può confermarlo contro l’Inter

Gatti è stato il protagonista a sorpresa della vittoria ottenuta dalla Juve in casa del Friburgo determinante per strappare il pass per i quarti di finale di Europa League contro lo Sporting Lisbona.

Il difensore italiano, tra lo scetticismo generale, è stato schierato titolare da Allegri a quasi due mesi di distanza dalla clamorosa sconfitta in casa contro il Monza per 0-2 del 29 gennaio. Da quel momento l’ex Frosinone non si era più visto, lasciando spazio al trio brasiliano Alex Sandro-BremerDanilo, al ritorno di Bonucci e al saltuario impiego di Rugani.

Fino all’occasione in Europa League di giovedì sera, in una trasferta in Germania di fondamentale importanza per la stagione della Juve. Partita, quella dello stadio Europa-Park, in cui Gatti ha saputo calarsi al meglio in termini di concentrazione e applicazione, riuscendo ad essere determinante in difesa e in…attacco.

IL RIGORE

Gatti ha messo uno zampino fondamentale nel gol che ha stappato la partita col Friburgo. E’ da un suo tiro non proprio preciso che è arrivato il rigore e la conseguente espulsione di Gulde per doppio giallo. Ci ha pensato poi Vlahovic a trasformare (col brivido) il tiro dagli 11 metri, dando al difensore la giusta riconoscenza per quanto fatto e lasciandosi andare insieme a lui ad un’esultanza per certi versi un po’ folle.

Rigore ed espulsione procurati a parte, Gatti ha dato dimostrazione di essere un difensore roccioso e attento. Dal punto di vista della pulizia tecnica qualcosa da migliorare c’è, ma come temperamento, cattiveria e capacità di difendere nell’uno contro uno l’ex Frosinone ha sfoggiato il suo miglior repertorio, contribuendo a difendere la porta di Szczesny.

NUMERI

Gatti fin qui ha giocato appena 11 partite per un totale di 903 minuti, risultando essere la quarta scelta come difensore centrale dopo Danilo, Alex Sandro, Bremer e Bonucci, ma venendo utilizzato più spesso di Rugani.

Una sorpresa, considerando che l’ex Frosinone arriva dalla Serie B e ha molta meno esperienza del compagno di reparto che proprio una settimana fa ha raggiunto il traguardo delle 150 presenze in bianconero.

Allegri ha visto in lui doti importanti e, come già successo con Benfica e Psg in Champions League (pur con risultati diversi, ma quella era un’altra Juve…) lo ha gettato nella mischia in Europa, ricevendo le risposte positive che cercava.

LEADERSHIP FUORI DAL CAMPO

Se è vero che l’impiego di Gatti fino a questo momento della stagione non è stato molto importante, è vero anche che il difensore da quando si è calato nel mondo bianconero con la palma di miglior difensore del campionato cadetto ha mostrato doti di leadership fuori dal terreno di gioco.

«Era una partita importantissima, ho avuto una grande opportunità. Io cerco di dare il massimo e di farmi trovare pronto anche se è difficile. Sono contento per aver passato il turno, era la cosa importante». E’ quanto ha detto Gatti a Sky Sport subito dopo lo 0-2 al Friburgo, dando un ulteriore segno di grande umiltà e di maturità davanti alle telecamere. Una cosa non scontata per un giocatore che fino al 2019 giocate in Eccellenza regionale.

“GREGARIO” DA JUVE

La storia della Juve insegna che avere i “Gatti“, i “Padoin“, i “Pessotto” i “Di Livio” e tutti gli altri “gregari” ha fatto sempre la differenza per creare dei gruppi compatti e soprattutto vincenti nel tempo. Lo zoccolo duro italiano, poi, è da sempre una garanzia per la Vecchia Signora che non a caso ha deciso di investire anche su di lui dopo gli addii di Chiellini e De Ligt.

INTER

Viste le assenze di Alex Sandro e Bonucci per infortunio non è da escludere che il difensore classe 1998 nativo di Rivoli possa giocare nuovamente titolare a San Siro contro l’Inter nel derby d’Italia che chiuderà la 27° giornata di Serie A prima della sosta. Per lui sarebbe un altro banco di prova di spicco per confermare quanto di buono fatto vedere col Friburgo contro avversari decisamente più forti del calibro di Dzeko, Lautaro e Lukaku.

E sullo sfondo c’è anche la speranza di una chiamata in extremis di Mancini in Nazionale…Magari solo da “gregario”.

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