Gennaro Arpaia (Il Mattino): «Milik Juve? Non mi stupisce» - ESCLUSIVA
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Gennaro Arpaia (Il Mattino): «Milik alla Juve? Non mi stupirebbe affatto» – ESCLUSIVA

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Gennaro Arpaia, giornalista de Il Mattino, ha rilasciato un’intervista in esclusiva a Juventus News 24. Le sue dichiarazioni

Il nome di Arkadiusz Milik è stato accostato con decisione nelle ultime ore al calciomercato della Juve, con l’attaccante del Napoli che potrebbe prendere un biglietto di sola andata destinazione Torino. Ritrovare Maurizio Sarri, avuto in azzurro, vivere sulla propria pelle un nuovo progetto: due prerogative importanti che potrebbero recitare un ruolo da protagonista. Delle voci legate all’ipotesi Juve per Milik ne ha parlato – in esclusiva a Juventus News 24Gennaro Arpaia, giornalista de Il Mattino, che ha analizzato così lo scenario attuale.

Milik alla Juve: qual è la situazione attuale legata a queste voci di calciomercato?

«Ci sono due aspetti: uno oggettivo e uno soggettivo. Che oggettivamente ci possa essere la possibilità di portare a termine un’affare del genere è da mettere in conto. Milik può lasciare Napoli, per questo motivo ci sono degli interessamenti dall’Italia e dall’estero. Non mi stupirei di un suo approdo a Torino… Bisogna capire cosa intende fare il Napoli nelle prossime setimane, perché i contatti con l’entourage sono costanti e l’ipotesi permanenza in azzurro non è del tutto tramontata. Non credo poi che De Laurentiis lo lasci partire per una cifra inferiore ai 30/40 milioni di euro, considerata un po’ alta in vista del calciomercato che andremo ad affrontare dopo l’emergenza Coronavirus. Poi c’è un mio personalissimo pensiero, sul fatto che se la Juve dovesse sostituire ad esempio Higuain con Milik, farebbe due o tre passi indietro».

È emersa anche una sua presunta confessione agli amici, nella quale avrebbe svelato di voler lasciare Napoli a fine stagione. È da considerarsi definitivamente conclusa la sua esperienza in azzurro?

«La situazione a Napoli è paradossale con Milik. È arrivato con l’etichetta di sostituto di Higuain e già dall’inizio non è stato semplice. Per la sfortuna che ha avuto, dettata dagli infortuni subiti, ha ottenuto numeri importanti, non riuscendo nonostante ciò a convincere appieno i tifosi e la critica. Credo che se la Juve o il Tottenham dovessero bussare alla porta per lui, andrebbe a giocarsi le sue chances lì piuttosto che fare panchina al Napoli penso. Sono squadre che potenzialmente possono vincere di più e potrebbero dare un qualcosa in più alla sua carriera».

Alla Juve Milik ritroverebbe Sarri: che stagioni aveva disputato con lui a Napoli? Rappresenta il profilo adatto in attacco per l’allenatore?

«Anche questo aspetto mi stupisce… Si è detto che Milik sia una richiesta di Sarri: con l’allenatore ha avuto un’ottima relazione personale a Napoli, ma si è visto poco in campo. A causa degli infortuni è stato poco utilizzato, e in quegli anni è esploso Mertens. È stato utilizzato un po’ con il contagocce per le varie gerarchie in attacco. Fuori dal campo, però, Milik ha sempre elogiato il lavoro svolto da Sarri, con il tecnico che è sempre rimasto stupito dalla capacità del polacco di rialzarsi dopo i due brutti infortuni».

È emersa anche l’ipotesi scambio con Federico Bernardeschi. Chi ci guadagnerebbe secondo te?

«Secondo me Bernardeschi servirebbe poco al gioco di Gattuso. A lui interessano altri calciatori sull’esterno: giocatori di gamba, che sappiano anche difendere. Il Napoli potrebbe pensare ad un’alternativa a Callejon nel caso in cui dovesse partire. Bernardeschi è un altro tipo di profilo, con caratteristiche più offensive e simile a Politano».

Rugani o Romero, invece, potrebbero rappresentare due possibili contropartite da inserire nell’affare?

«Magari Rugani… Lo metterei per iscritto se fossi un dirigente del Napoli. La squadra ha necessità di un difensore che possa sostituire Koulibaly. Con Rugani lo farebbe attraverso un calciatore italiano, esperto perché la Juve è una delle scuole migliori, e allo stesso tempo giovane e forte. Non credo che la squadra bianconera lo lasci partire così facilmente però vista l’età di Chiellini e Bonucci».

Spostandoci su un altro nome in attacco, è stato svelato un rumor su una presunta richiesta di Sarri legata a Mertens. La Juve è una pista da tenere in considerazione?

«Io penso che la Juve un’idea se la possa anche fare. Quello che sappiamo a Napoli è che quando due persone intelligenti come Mertens e De Laurentiis arrivano ad un accordo, se nessuno dei due cambia idea è necessaria soltanto una stretta di mano per definire l’intesa. Quando si sono incontrati ad inizio marzo, avrei ipotizzato una sua permanenza. Con il passare delle settimane, però, sono emerse alcune voci sul suo conto. Da quello che raccogliamo qui, però, è arrivata un’offerta per Mertens da un altro club italiano, l’Inter, e non dalla Juve. I nerazzurri si sono interessati al belga ma io metterei ancora un 70/80% sulla sua permanenza a Napoli».

Un attaccante che ha lasciato Napoli anni fa, invece, è Gonzalo Higuain. Come hai visto il Pipita nelle ultime stagioni?

«Higuain è un attaccante strano caratterialmente, mentre qualitativamente penso sia tra i primi dell’ultimo ventennio. Vive però di molti alti e bassi, si deve sentire coccolato nelle sue esperienze. Alla Juve ha fatto ciò che doveva fare per me: ha segnato gol importantissimi, dimostrando il suo valore in Italia e in Europa per vincere dei trofei. Segnare 20 gol in bianconero non è semplice, visto che la differenza rispetto a Napoli è che lì giocavano tutti per lui quindi è stato più semplice segnare oltre 30 reti. Non so quale sia la sua situazione al momento, ma se è arrivato il momento di lasciare Torino, potrebbe essere anche giusto perché in Europa ha fatto benissimo e potrebbe così tornare a casa».

Quest’estate lo stesso Maurizio Sarri ha seguito le orme di Higuain trasferendosi a Torino. I fischi ricevuti al San Paolo quale significato hanno avuto secondo te?

«Anche Sarri è una persona strana, che ha cavalcato molto l’onda quando era qui a Napoli. Le parole che ha detto qualche giorno fa poteva evitarle per esempio. Ma ci sta, è il gioco dei ruoli perché ora è in un’altra squadra ed è giusta che la difenda. Il punto è che se si stranisce per i fischi del San Paolo, significa che non ha capito niente di Napoli. Non mi spendo né contro e né a favore, perché ognuno reagisce come vuole. Però nell’idea del calcio romantico, il passaggio da Napoli a Torino non dovrebbe esistere. Tra l’altro sta facendo bene alla Juve, perché è primo in campionato e ancora in corsa in Champions League e Coppa Italia».

Pupillo di Maurizio Sarri ed ex Napoli è Jorginho, accostato spesso al calciomercato della Juve. Pensi sia un nome adatto per compiere un salto di qualità?

«In una squadra con i centrocampisti che ha la Juve non si dovrebbe pensare a Jorginho. I nomi su cui puntare dovrebbero essere i vari Modric, Rakitic, di livello assoluto. Jorginho potrebbe essere un elemento nel caso in cui dovesse partire Pjanic, con l’italo-brasiliano che lo andrebbe così a sostituire e conoscerebbe già bene il gioco di Sarri, avendolo avuto sia al Napoli e sia al Chelsea».

Si ringrazia Gennaro Arpaia per la disponibilità e la cortesia mostrate in questa intervista

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