Girelli: «Il Mondiale un po' sogno e un po' incubo. Nel futuro...»
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Girelli: «Il Mondiale un po’ sogno e un po’ incubo. Nel futuro…»

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Cristiana Girelli, attaccante bianconera e azzurra, si racconta: le sue parole sul Mondiale 2019 e non solo

Durante una diretta Instagram, Cristiana Girelli si racconta: le parole dell’attaccante sul Mondiale e non solo.

MOMENTO PIU’ BELLO IN CAMPO«Il calcio mi ha regalato tanti momenti belli e indimenticabili. Il più recente non può che essere il Mondiale, è stato un po’ un sogno e un po’ un incubo. È stata un’esperienza pazzesca finita un po’ male, non speravo finisse così. È stata una lezione anche quella, si raccoglie tutto e si impara. Poi il primo momento con la Juve, quelli con il Brescia, il Verona… Speriamo ce ne siano altri».

GIORNATA TIPO«Il professionismo ancora non c’è ma ci comportiamo come tali da qualche anno. Mi sveglio alle 8.30/9, dipende dall’allenamento. Di solito è alle 10.30/11. Prima facciamo palestra e poi dopo mezz’ora usciamo sul campo e facciamo un’oretta e mezza/due di allenamenti. Prima facciamo di nuovo palestra e poi doccia. Abbiamo la fortuna di avere la mensa allo Juventus Center, mangiamo o tutte insieme o separate. Verso le 15.30 torniamo a casa e ci dedichiamo alla vita extra calcio».

CALCIATRICE PIU’ FORTE DA AFFRONTARE«Quella che temo e apprezzo molto è Miedema, noi italiani ce la ricordiamo molto bene. Siamo amiche, ci sentiamo e ci scriviamo».

SOPRANNOME GAMA«Eravamo a Brescia il giorno dopo del 10 agosto, San Lorenzo. Eravamo in allenamento in cerchio e l’attuale ct della Nazionale, Bertolini, allenava il Brescia. Ci disse: “Avete visto le stelle ieri?”. Io dissi: “La vuoi vedere una adesso?”. Io mi sono buttata in terra e da lì è nato “Stella”. Gama, poi, mi ha cominciato a chiamare Stella. Da lì è iniziato il soprannome “Stella”. Mi immagino a fine quarantena che capelli che avrà!».

FUTURO «Senza calcio non mi immagino. Mi auguro e spero di continuare a giocare per tanti anni e sto già lavorando adesso per questo, ci vuole sacrificio. Spero e mi auguro di giocare ancora per tanti anni, quando finirò la mia carriera sicuramente sarò all’interno del calcio ma non so in che veste. Mi piacerebbe allenare ma anche elaborare un progetto in una società».

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