Girelli su Twitch: «Stagione veramente difficile, ci insegni qualcosa. In finale di Coppa daremo l'anima»
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Girelli su Twitch: «Stagione veramente difficile, ci insegni qualcosa. In finale di Coppa daremo l’anima»

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Girelli su Twitch: le parole dell’attaccante della Juventus Women dopo la fine del campionato e in vista della Coppa Italia

Cristiana Girelli, attaccante della Juventus Women, parla in un’intervista al canale Twitch bianconero dopo la fine del campionato e in vista della finale di Coppa Italia contro la Roma.

COME VA – Bene, grazia. Sono abbastanza serena.

VITTORIA CON LA ROMA – È stata l’ultima partita di campionato in un’annata difficile. Ci tenevamo a salutare il pubblico di Vinovo nel migliore dei modi. Pensiamo di averlo fatto anche se la testa è andata subito alla finale di Coppa. Speriamo di regalare loro un altro sorriso. Era importante per noi vincere, è stato un mese intenso e difficile. Tornare a vincere prima di un match così era importante. Siamo contenti ma la testa è già agli allenamenti verso domenica.

PASILLO ALLA ROMA – È stato un gesto che abbiamo deciso tutte insieme. Giusto farlo anche se arrivi seconda. Hanno meritato il campionato perché hanno avuto più continuità di noi. Giusto rendere omaggio a chi ha vinto. Gli altri non l’hanno mai fatto con noi in cinque anni? Scelta loro, ognuno è libero di scegliere.

STAGIONE – Veramente difficile e intensa. Quando sei abituato a vincere appena cadi fa male. Ha fatto male a noi, ai tifosi e alla società. La Juve è destinata a vincere e ognuno deve avere questa responsabilità. Quest’anno abbiamo sofferto, può capitare dopo cinque anni una stagione storta. Se facciamo esperienza di questa sofferenza, può tornarci utile l’anno prossimo. Dobbiamo tornare ad avere di quella fame di avere lo scudetto sulla maglia.

PARTITA PIU’ IMPORTANTE DELL’ANNO – Anche perché è l’ultima, è fondamentale. Da quando esiste la Juventus Women non è mai successo che un anno non si alzasse il trofeo. È fondamentale regalare a noi stesse, ai tifosi e alla società un trofeo.

COME PREPARARE LA FINALE – Fa tanto l’aspetto mentale, è una partita secca e non hai tempo per rifarti. È una gara in cui bisogna dare tutto. È un momento importante nel bene o nel male, dovremo dare l’anima e il massimo. Come sempre abbiamo fatto, quest’anno un po’ meno forse.

DUE VOLTE DI FILA CON LA ROMA – È la sesta volta che ci giochiamo contro, ci conosciamo. Faranno la differenza i dettagli e l’aspetto mentale.

RAPPORTO CON PRIMA E SECONDA SQUADRA – Quelli della Prima Squadra non li vediamo quasi mai se non per sponsor. Con la Seconda Squadra condividiamo la palestra e Vinovo. Li vediamo spesso e pranziamo spesso insieme.

NUMERO 10 DELLA JUVE – Speriamo ancora per qualche anno. Nel momento in cui mi hanno dato la maglia alla prima partita ufficiale è stato uno choc. Ogni volta da cinque anni mi appendo la maglietta e me la guardo per bene prima di giocare. Ogni volta è qualcosa di meraviglioso vedere quel numero e il mio cognome. Al tempo stesso sento la responsabilità di quella maglia, oltre al numero che aggiunge qualche peso in più. È meraviglioso.

DEL PIERO – Il primo video che mi ha mandato è stato dopo la tripletta ai Mondiali. Poi ci siamo incontrati a Coverciano. Eravamo sul campo principale, vedo questa marea di gente in cui c’era lui. Ha guardato la partitella finale e poi ci siamo conosciuti. È esattamente come lo vedi in tv, di un’umanità e una semplicità importante. Capisci perché è l’idolo di molti.

ALTRI IDOLI – Andavo a vedere da piccola il Brescia maschile, dove giocava Baggio. Mi sono sempre piaciuti i 10 silenziosi che fanno parlare il campo. Mi rapiva il modo in cui toccavano il pallone. Però sono nata juventina, ho un bel poster di Alessandro.

COSA LASCIARE ALLE BIMBE – Quando mi dicono che sono un modello faccio delle riflessioni. La risposta che mi dò è il sangue che mi deve scorrere nelle vene finché gioco. Hai senso di responsabilità e devi essere di esempio. Alle bambine dico di essere se stesse, non devono imitare nessuno. Per farlo bisognare stare tranquilli e concentrarsi di persone positive. Io cerco sempre di essere la versione migliore di me stessa.

DEDICA GOL A ROSUCCI – Marti ha subito un’ingiustizia divina dell’infortunio. Ho subito tanto con lei, so quanto dedichi la vita al calcio come me. Le è capitata una cosa assurda. Vivo con lei questo periodo malinconico, so quanto vorrebbe stare con noi. Quanto donerebbe di lei per giocare domenica e i prossimi mesi. Mi sento di condividere la gioia con lei. Quello che si crea in campo si trasmette anche nella vita. Mi manca personalmente tantissimo e quando c’è una gioia penso a lei come è successo domenica.

GRUPPO – Puoi avere talenti, fenomeni, una squadra stellare. Ma se non hai relazioni e valori che creano il gruppo, l’affiatamento, la stima, la fiducia… Se non hai questi incastri fai fatica a vincere.

LA FIRMA CON LA JUVE – Ero giovane ed era giovane anche Braghin, eravamo a Vinovo. Quando ho saputo che mi voleva la Juve ho detto subito di andare. Il mio sorriso e i miei occhi parlano per me. C’era anche Federica Lancini, quando mi ha dato la maglietta sono rimasta imbambolata. Lei mi diceva di andare a fare le foto ma è come se non la sentissi. È un sogno che si è avverato.

DIMENSIONE JUVE – Qui ho capito tutto. Cosa bisogna essere, fare e non fare per diventare un atleta. Abbiamo cultura del lavoro, la mensa, le strutture. Curiamo ogni dettaglio. Fino all’anno prima di venire qui non l’avevo. Venire al campo senza borsa per me era assurdo ed è capitato che me la portassi a casa per sbaglio vuota.

PROFESSIONISMO MERITO DELLA JUVE? – Sicuramente è stata da esempio. Prima ci sono state Fiorentina e Milan, ma la Juve ci è entrata in maniera importante. Poi lo hanno fatto anche tutte le altre. La Juve ha scatenato una reazione nelle altre squadre, sono felice di questo. È stata una prima mossa importantissima per il professionismo. Poi i Mondiali hanno aiutato tantissimo ed è stato un susseguirsi importante di avvenimenti.

POST RITIRO – Me lo chiedo. Rispondo sempre che il calcio è l’amore della mia vita. Sicuramente ci sarà un modo per non separarsi mai. Non riesco a immaginare la mia vita senza il calcio, non so se come calciatrice o altro. Vorrei un ruolo che mi desse le stesse emozioni di giocare, anche se è difficile. Infatti chi smette mi dice di andare avanti il più possibile. Vorrei qualcosa che mi spinge il più possibile a migliorarmi.

COLLEZIONE DI MAGLIE – A Brescia ho venti-trenta maglie di giocatrici con cui ho giocato, contro o insieme. Poi mi conservo sempre tutte le maglie delle stagioni della Juve. Ho anche la maglia di Alexia Putellas, in casa ho uno squadrone. Potrei vincere il Mondiale… Ho anche quella di Del Piero che non può togliermi nessuno e del mio Mondiale. Poi ho chiesto quella di Rosucci che non ho ancora ricevuto. Ma in realtà nessuna delle mie attuali compagne me l’ha data, faccio una petizione.

ASPETTATIVE MONDIALE – L’aspettativa è di divertirsi e portarsi un bagaglio di esperienze importanti. Solo la parola Mondiale è incredibile. Non voglio fare previsioni o creare aspettative sui risultati. Vorrei solo che ognuna di non andasse lì consapevole di quello che stiamo andando a fare.

DIRITTI TV MONDIALE – Speriamo che qualcuno sia con noi, lo ritengo fondamentale. Trasmetterci ed entrare nelle case degli italiani è fondamentale. Sappiamo cosa è successo l’ultima volta, ha creato un legame con una Nazione intera che ci tifava. Senza TV perderebbe valore e importanza di una competizione così importante. Mi auguro si faccia qualcosa.

SOCIAL – Non uso tantissimo Twitter, solo per aggiornarmi ed avere notizie. Il mio rapporto coi social si è modificato negli anni, cerco di darci il giusto peso. Ritengo sia una fortuna che si possa interagire e condividere perché si può essere di esempio. Il social può essere un grandissimo strumento per mandare i messaggi giusti. Poi c’è l’altra faccia della medaglia negativa a cui cerco di dare il peso giusto. Se uno è maleducato o cattivo è un problema suo.

FAMIGLIA – È importantissima, è il tuo porto sicuro, il tuo nascondiglio. Sei libero di essere ciò che sei senza essere giudicato. Sarebbe bello tutto il mondo fosse così ma è impossibile.

CHICCA – Sta iniziando a giocare a calcio, ieri eravamo insieme e mi ha chiesto di giocare. Io le ho proposto di iscriversi a una scuola calcio ma mi ha detto che non vuole giocare coi maschietti. E ho pensato che forse si sente giudicata, vorrei aiutarla. Ci sono ancora questi pregiudizi, lei è molto sensibile e fa fatica. Ma ha la passione del calcio, ogni volta mi chiede di giocare.

LA FAMIGLIA SI ALLARGA Sì, per la gioia di papà Mauro arriverà un maschietto. Non sappiamo ancora il nome.

STORIA PERSONALE – I miei genitori mi hanno spinto per primi nel calcio. Ho giocato coi maschi fino a 14 anni. Poi in un torneo è venuto un osservatore del Verona femminile. Io non volevo andare ma i miei genitori mi hanno convinto a non perdere il treno. Io avevo chiesto una proroga per giocare ancora coi maschi ma poi sono andata. Ora capisco quanto è importante avere una famiglia che ti supporta. Tante volte sento di famiglie che non vogliono che le bimbe giochino perché vengono le gambe grosse e altri pregiudizi che dovrebbero essere superati.

GOL PIU’ BELLO – Il primo che mi viene in mente è il 2-2 col Wolfsburg. Era il compleanno di Alessandro Del Piero e gli ho fatto gli auguri. Lui mi risponde mentre giocavamo di fare la linguaccia, io non l’avevo letto ma l’ho fatto lo stesso. Anche il cucchiaio con lo Zurigo, anche se Rosucci in panchina non l’ha presa bene. Mi è venuta lì sul momento.

MESSAGGIO AI TIFOSI – Quello che chiedo sempre è che si crei un ambiente, al di là dei risultati – anche della maschile – che capisco facciano soffrire, in cui si fa gruppo e ci si voglia bene. La tempesta passa, torna il sereno ed è più bello condividere le gioie. È quando si soffre insieme che si crea qualcosa di bello da vivere. Sappiamo cosa sta succedendo intorno al mondo Juve, dobbiamo restare uniti.

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