Guana: «Mi aspetto una reazione della Juve a Bologna» - ESCLUSIVA
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Guana: «Mi aspetto una grande reazione della Juve a Bologna» – ESCLUSIVA

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Roberto Guana, ex centrocampista del Bologna, ha rilasciato un’intervista in esclusiva a Juventus News 24

Obiettivo voltare immediatamente pagina per la Juventus, attesa lunedì dalla sfida contro il Bologna alla ripresa della Serie A. Pericolo rossoblù per la squadra di Maurizio Sarri, chiamata a vincere allo stadio Dall’Ara. In esclusiva a Juventus News 24, l’ex calciatore del Bologna nel 2009/2010 Roberto Guana ha presentato l’incontro, analizzando il momento vissuto dalla Vecchia Signora e svelando i pericoli insiti nella trasferta bolognese.

Bologna-Juve segna la ripresa della Serie A per le due squadre. I bianconeri sono già obbligati a vincere?

«Il fatto che in campionato le prime in classifica siano tutte vicine mette un po’ di pressione alla Juve, che deve vincere con il Bologna e penso che sicuramente lo farà. Parliamo di una super squadra, viene da un momento difficile e avrà una grande reazione. Avendo perso la Coppa Italia, ora i bianconeri puntano a vincere il campionato e qualificarsi in Champions League».

Le due prestazioni poco brillanti contro Milan e Napoli possono portare dietro qualche scoria in casa Juventus?

«Sono talmente dei grandi campioni che sono abituati a vivere certe partite sotto grande pressione. Quando giochi nella Juventus devi avere determinate qualità nel saper gestire il fatto di dover vincere sempre. Il risultato negativo è molto più amplificato rispetto alle altre squadre, questo perché è l’avversaria numero uno da battere. E lo è, perché sta scrivendo la storia in questi anni: in Italia è davvero entrata nella leggenda».

Quali insidie si nascondono dietro la trasferta del Dell’Ara per la squadra di Maurizio Sarri?

«Non è detto che in pochi giorni le cose cambino radicalmente, ma la Juve può portarsi dietro magari qualche problema nel gioco o nel creare occasioni. Se non dovesse sbloccarsi subito, questa partita potrebbe portare dietro qualche tensione o momento di apprensione. Il Bologna se la giocherà al 100%, avrà degli stimoli importanti».

Lei a Bologna ha giocato nel 2009/2010. Che clima si respira in città, tra i tifosi, prima di una partita contro la Juve?

«Quando giochi contro la Juve è una partita talmente bella che anche i tifosi sono carichissimi, così come i giocatori. È affascinante, aspetti questa partita per giocare contro grandissimi campioni. Io l’ho sempre vissuta con grande emozione positiva, con grande motivazione. Al di là che il pubblico non sarà presente allo stadio, per la città sarà molto emozionante».

Un nome che lega le due formazioni è quello di Riccardo Orsolini, che il Bologna ha riscattato dalla Juventus la scorsa estate. Sarebbe stato curioso di vederlo esplodere con la maglia bianconera?

«A me piace un sacco come giocatore: spero che in futuro abbia la possibilità di calcare questi palcoscenici. Gli auguro questo tipo di futuro, ma c’è ancora tanto tempo, lui è giovane quindi può ancora arrivare a dimostrare il suo valore in piazze così importanti».

Sarà anche la sfida tra il ‘maestro’ Sarri e l’allievo Mihajlovic, che lo ha studiato da vicino ai tempi di Empoli. Vede qualche similitudine tra i due allenatori?

«Dal mio punto di vista sono due grandissimi allenatori. Sarri ha portato una filosofia di gioco differente, mentre Mihajlovic è un ottimo allenatore ancora in ascesa nella sua carriera. Tatticamente sarà una sfida curiosa, per vedere come il Bologna cercherà di fermare la Juve e come Miha avrà preparato la partita».

A proposito di tecnici, dando uno sguardo alla sua carriera, lei a Brescia ha giocato due anni con Pep Guardiola. È un sogno irrealizzabile vederlo sulla panchina della Juventus in futuro?

«Per me, che amo il calcio alla follia, sarebbe un sogno. Pep è tra i più forti al mondo: credo che incuriosisca un po’ tutti vedere la sua idea di gioco applicata alla Juventus qui in Italia. Tutti sperano che un giorno possa verificarsi, così come è stato per l’arrivo di Cristiano Ronaldo. Vedere un campionissimo nel campionato italiano, sarebbe bellissimo».

Sempre a Brescia, ma nel 2000-2001, ha condiviso lo spogliatoio con Andrea Pirlo. In quale squadra lo vedrebbe bene agli inizi da allenatore?

«Auguro il meglio ad Andrea per questo nuovo capitolo della sua carriera. Lo stimo tantissimo, per noi bresciani è sempre stato un idolo. Spero di vederlo presto in una della grandi squadre in cui ha giocato: nella Juve, nel Milan, formazioni di vertice. Credo che inizierà dal basso, ma sono curioso di vedere come se la caverà in questa nuova avventura».

Buttiamo un occhio sul mercato. Nel 2014/2015 a Pescara è stato compagno di squadra con Matthias Pogba. Magari un certo Paul farebbe riaccendere l’entusiasmo ai tifosi della Juve, no?

«Pogba farebbe sicuramente sognare la Juventus, sia per quello che ha fatto in bianconero e sia perché è ancora giovane. Ci ho giocato contro anche, non c’è storia con questo tipo di calciatori. Tu dai il massimo per cercare di metterli in difficoltà, ma se sono in condizione fisicamente e mentalmente hanno delle qualità al di sopra di tutti. Quei giocatori come Pogba fanno parte dell’olimpo dei grandi giocatori. Quando ci giochi contro è davvero dura, perché ti fanno dannare l’anima (ride ndr). Sì, spero di rivederlo in Italia».

In carriera ha sfidato tante volte la Juventus. C’è un ricordo particolare o una partita a cui ripensa con più piacere?

«Mi viene in mente a Palermo, in un momento delicato per noi. Non me lo ricordo per la partita in sé ma per quello che è successo. Ad un certo punto della partita mi sono scontrato con Nedved: siamo usciti entrambi in barella e siamo stati portati in ospedale per dei controlli. Ricordo che ad un minuto dalla fine Cassani segnò il gol vittoria e dall’ospedale sentii un boato all’interno della corsia. Tutti mi dissero che avevamo segnato e per noi vincere quella partita era un grande risultato. La ricordo sempre con piacere, anche se ero in ospedale…».

Si ringrazia Roberto Guana per la disponibilità e la cortesia mostrate in questa intervista

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