Beretta: «Pirlo? Tutto per fare l‘allenatore, conosce il calcio» - ESCLUSIVA
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Beretta: «Pirlo ha tutto per fare l‘allenatore, grande conoscitore di calcio» – ESCLUSIVA

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Mario Beretta parla di Andrea Pirlo nuovo allenatore della Juventus: le sue dichiarazioni sul tecnico bianconero

Mario Beretta, ex allenatore di Siena, Chievo e Torino tra le altre, ricopre un ruolo importante nel calcio italiano, essendo consigliere federale in quota AIAC (Associazione Italiana Allenatori Calcio). Intervenuto in esclusiva ai microfoni di Juventusnews24, Beretta ha chiarito la posizione di Andrea Pirlo sulla panchina della Juventus e prossimo a sostenere l’esame per il patentino UEFA Pro. Le sue parole su Pirlo, sul suo nuovo ruolo alla Juve e su come potrebbe essere la squadra allenata dal tecnico bresciano.

Mister Beretta, la Juventus ha scelto Andrea Pirlo in panchina. Il neotecnico bianconero può allenare senza alcuna deroga? Ci spiega brevemente la situazione
«Deve sostenere l’esame a settembre, ha sostenuto il corso UEFA Pro, quindi è tutto in regola. La deroga serve per chi si iscrive al corso e vuole iniziare ad allenare subito. Quindi, dal punto di vista burocratico, è tutto regolare».

Pare che sia stato uno dei migliori nel corso per il patentino UEFA Pro.
«Mi baso su quello che ha detto il nostro presidente AIAC Renzo Ulivieri. Lui è direttore della scuola nonché docente di Tecnica calcistica teorica e pratica, la materia più importante senza nulla voler togliere alle altre. Il suo giudizio è assolutamente oggettivo, poiché viene dal docente principale, dal direttore: se ha detto quelle cose è perché Pirlo è uno dei più preparati, nonostante non abbia panchine in precedenza. E’ una questione anche di studio: c’è chi smette di giocare ed inizia subito ad allenare, altri invece cominciano subito a studiare».

Una pura supposizione: basando la sua idea su quello che Andrea Pirlo ha fatto da giocatore, come sarà in panchina il tecnico della Juve, tra idee di gioco e impostazione della squadra?
«Vedendo quello che ha fatto in campo si evince che è un grande conoscitore di calcio, quindi avrà un grande impatto a livello tecnico-tattico. Non so dire come imposterà la squadra, ovviamente bisognerà aspettare le prime partite. Ognuno ha la sua idea di calcio, il calcio evolve sempre, cambia continuamente. Negli ultimi anni ci sono state delle situazioni in cui gli allenatori hanno cambiato modulo di gioco all’interno della partita, hanno cominciato alcune strategie che prime non c’erano. Ognuno ha la sua idea: nel caso di Pirlo sicuramente prenderà qualcosa dagli allenatori che ha avuto ma lui ha anche studiato i tecnici che adesso vanno per la maggiore».

Pirlo avrà come calciatori tanti suoi ex compagni di squadra, Buffon Bonucci e Chiellini su tutti. Potrà essere un vantaggio oppure potrebbe sentirsi l’assenza di uno scalino di “anzianità”?
«Quando si parla di questi giocatori si parla anche di persone intelligenti, altrimenti non sarebbero in grandi club. Anche se sono stati compagni dell’attuale allenatore, nel momento in cui torna in squadra con un ruolo diverso si distinguono le funzioni, come è giusto che sia. Nel momento in cui si lavora, i ruoli sono ben definiti. Penso che sia Pirlo sia i calciatori attueranno questa distinzione., come è giusto che ci sia».

Pirlo ha riformato la mitica coppia con Baronio, giocatore che lui ha avuto al Chievo, scegliendolo come collaboratore tecnico. Cosa pensa possa dare l’ex centrocampista?
«Una grande mano la darà anche Tudor, il quale fa parte del gruppo di ex juventini che conoscono la realtà, ha fatto l’allenatore in realtà importanti quindi conosce certe situazioni. Roberto (Baronio, ndr) ha avuto delle esperienze sia nelle nazionali sia nella Primavera, con il campionato di Primavera 1 che è molto qualitativo. Potrà dare un grande contributo soprattutto nel lavoro quotidiano ed anche ovviamente in campo, quando ci saranno le partite».

Una soluzione per far rendere al meglio Cristiano Ronaldo e Dybala insieme?
«Bisogna farli coesistere perché io sono dell’idea che quelli bravi bisogna farli giocare. Dipenderà dall’allenatore e da quello che sarà il suo modulo di gioco e le sue strategie di gioco, ma per questo dovremmo naturalmente attendere. Oltre i moduli e le strategie, ci sono anche le qualità dei calciatori che sanno muoversi all’interno delle linee guida degli allenatori. Non si parla solo di qualità tecnico-tattiche ma anche legate all’esperienza dei calciatori stessi».

Mercato Juve, si va verso l’acquisto di un attaccante (sempre più Dzeko e sullo sfondo Suarez): scelta esatta?
«Si parla di due giocatori straordinari, con caratteristiche diverse. Suarez è più centrale, con l’attacco diretto della porta mentre Dzeko può venire a giocare con la squadra. Si parla di due giocatori straordinari, a prescindere di chi prenda la Juve daranno un contributo notevole. Starà all’allenatore farli coesistere con altri due calciatori straordinari come Ronaldo e Dybala in base anche a come gestirà le varie fasi». 

Ultima battuta su Sarri: serviva più tempo per attuare la sua rivoluzione? Cosa pensa del suo esonero?
«Maurizio ha un’idea di calcio molto decisa e ben definita, si è vista in alcune partite con la Juventus. Poi ovviamente non conosciamo tutte le cose ma solo quello che viene fuori dai giornali e quello che è stato reso pubblico. Detto questo, Sarri ha fatto una gavetta importante, allenando in tutte le categorie ed è arrivato alla Juve per meriti suoi. Ovviamente quello che c’è stato tra lui e la società non lo possiamo sapere. Comunque ha vinto uno Scudetto che non è sempre una cosa scontata».

Si ringrazia Mario Beretta per la disponibilità e la cortesia mostrate in occasione di questa intervista

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