Juve corsara a Verona: tre motivi per credere/non nella rimonta
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Juve corsara a Verona: TRE motivi per credere/non credere nella rimonta Scudetto

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Juve corsara a Verona: TRE motivi per credere e altrettanti per non credere nella rimonta Scudetto ai danni del Napoli

La vittoria di ieri a Verona ha dato nuova linfa alla Juventus. Un successo di “corto muso” proprio come piace ad Allegri e che fa felice i tifosi bianconeri, che vedono ora una classifica completamente diversa rispetto allo scenario che si profilava fino a qualche settimana fa. Un quarto posto che ora permette loro di sognare: ma quanto fanno bene i tifosi a sperare nella clamorosa rimonta Scudetto?

TRE MOTIVI PER CREDERE NELLA RIMONTA

DIFESA DI FERRO. Non l’unico fattore determinante, ma certamente un aspetto importante e da cui partire. La difesa della Juve è la meno perforata del campionato, con soltanto 7 gol subiti in 14 giornate. Al secondo posto di questa speciale classifica c’è la Lazio, con una rete incassata in più. E guarda a caso domenica arriva proprio la squadra di Sarri allo Stadium in uno scontro d’alta classifica.

FORZE FRESCHE. Gli infortuni nel corso di questa prima fase di stagione non sono mai stati un abili né per l’allenatore, né per la società né per chi effettivamente scende sul terreno di gioco. Certo è che da gennaio con Chiesa e Di Maria (si spera) al 100% della loro condizione e il rientro di Pogba, la Juve può finalmente schierare i suoi pezzi da novanta e sperare in qualcosa di più di un semplice quarto posto.

DAL TORINO AL TORINO. In molti penseranno che sia solo una coincidenza, ed effettivamente lo è. Ma guarda a caso la Juve ha inanellato i cinque successi consecutivi in campionato partendo dalla vittoria nel Derby contro il Torino. Proprio come nel 2015, quando da quell’ormai celebre Juve-Torino allo Stadium partì la clamorosa rimonta che portò allo Scudetto bianconero.

TRE MOTIVI PER NON CREDERE NELLA RIMONTA

NAPOLI INARRESTABILE. La rimonta Scudetto passa ovviamente anche dai risultati di chi adesso è solo al comando. Il Napoli di Spalletti è una macchina costruita perfettamente, che macina gioco e risultati di giornata in giornata, e in questo momento inarrivabile per chiunque. Da gennaio chissà, ma ora la truppa partenopea viaggia a ritmi insostenibili anche solo per poter immaginare una rincorsa.

ATTACCO POCO BRILLANTE. A una difesa che si sta dimostrando molto difficile da perforare c’è, di contro, un attacco che fa fatica a segnare. 21 i gol fatti nelle prime quattordici giornate, a far riflettere maggiormente al di là dei numeri sono il modo in cui i bianconeri vanno in gol: troppo spesso frutto di episodi e non di un’accurata manovra di squadra. Così diventa più difficile organizzare una rimonta.

LA GRANDE INCOGNITA. Legato a questo c’è l’aspetto di una squadra che sì è parsa nettamente in ripresa dopo il fondo toccato nella serataccia di Haifa, ma che sembra ancora imprecisa, parecchio imballata e poco pericolosa. A preoccupare deve essere l’aspetto legato alla continuità: cinque vittorie consecutive sono un buon risultato, ma non ancora sufficiente per dire che questa squadra ha le carte in regola per reggere il ritmo di una formazione che viaggia per lo Scudetto.

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