Banchieri: «Vi racconto Barbieri. Pronto per la Juve!» - ESCLUSIVA
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Banchieri: «Vi racconto Barbieri. Anche lui è già pronto per la Juve!» – ESCLUSIVA

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Banchieri: «Vi racconto Barbieri». Le parole in ESCLUSIVA dell’allenatore che ha lanciato il talento bianconero

Nel finale di Juve PSG, anche Barbieri e Barrenechea hanno fatto il loro esordio in Champions League.

Juventusnews24.com ha intervistato in esclusiva l’ex allenatore del Novara, Simone Banchieri, il primo a credere in Barbieri e a lanciarlo giovanissimo tra i professionisti. Ecco le sue dichiarazioni.

Che effetto le ha fatto vedere Barbieri esordire in Champions League?
«Io lo ho avuto negli Allievi nazionali a Novara. Il primo anno perdemmo lo scudetto proprio contro la Juve, l’anno dopo lo vincemmo. Poi andai in prima squadra e lo portai subito tra lo scetticismo generale, perché per tutti non era pronto, era prematuro. Io credevo fosse già pronto. Nelle prime amichevoli abbiamo affrontato il Milan di Theo Hernandez, Calhanoglu, Kessie. La partita finì 1-1 e lui fu il migliore in campo, annullò Piatek. Giocammo anche contro la Juve, lui ha marcato Cristiano Ronaldo che non ha fatto gol. A Paratici dicevo “guardate che questo ragazzo gioca anche da voi, non solo in C”, e poi lo feci giocare tutto l’anno in C. Con lui titolare sempre siamo arrivati in semifinale Playoff contro la Reggiana. Lui era sempre titolare e in una squadra forte era il più bravo».

Il merito è anche suo, che ha subito creduto nel 16enne Barbieri.
«I rapporti col direttore Paratici e i dirigenti della Juve continuarono, c’era ancora Claudio Chiellini. Li convinsi a prenderlo, perché per me era un giocatore che avrebbe giocato in Champions League. Quando lo presero, Paratici mi disse “adesso hai un problema, vediamo se giocherà davvero dove dici tu”. Ieri sera c’è stata una grande soddisfazione, ero allo stadio e c’è stato il suo debutto. È stata una serata speciale, ci siamo subito sentiti a fine partita».

E cosa le ha detto? Come l’ha sentito?
«Mi ha ringraziato, dicendomi che non ci fossi stato io non saprebbe dove sarebbe arrivato. Io l’ho portato a 16 anni in prima squadra, è stato il più giovane a fare gol in Serie C. Chissà come sarebbe andata se non avesse creduto in me, mi ha detto. Tra lo scetticismo generale dicevo che non mi interessavano gli errori che avrebbe commesso, lui è stato subito un titolare e un protagonista».

Ritiene che sia già pronto per la prima squadra, al pari dei vari Miretti e Fagioli?
«Per me era già pronto a 16 anni, è un giocatore troppo forte e legge le situazioni benissimo. Ieri in un paio di situazioni ha tolto la palla ha Mbappé ed è ripartito, ha fatto vedere due cose che giocatori da dieci anni in Serie A non riescono a fare. Quando si parla di talento, in Italia si dovrebbe parlare di questo, è diverso dagli altri».

L’erede di Cuadrado, quindi, è già in casa?
«Sicuramente, senza forzare la mano, ma sicuramente. Per me può arrivare a quei livelli, ha le caratteristiche dei vari Hakimi, Cancelo. Già quando ce l’avevo a Novara dicevo che per me avrebbe giocato in Champions. A Novara abbiamo avuto Bruno Fernandes, per me, con le dovute proporzioni, può arrivare a quel livello lì. Il grande problema, il grande tema in Italia, è che i giovani ce li abbiamo, ma non li facciamo giocare. Guarda i vari Fagioli, Miretti. Kvaratskhelia è un 2001 e sembra che abbia la forza di un giocatore di 28 anni. Non vedo perché anche i nostri non debbano giocare subito. Tornando su Barbieri, sono convinto, lo ero già al Novara, si figuri dopo averlo visto ieri, che può giocare in Champions League. A 16 anni era già il più bravo nel mio Novara».

Ha qualche altro aneddoto da raccontarci sul giovane Barbieri?
«Veniva il pulmino del Novara a prendermi in stazione, poi si andava a prendere Tommaso. Usciva da scuola, si andava a Novarello e ci si allenava. Questa era la nostra giornata tipo per tanti anni, lui sempre con lo zaino di scuola e la borsa della squadra. La famiglia e il nonno lo hanno sempre seguito. In lui ci sono le stigmate del campione anche per la dedizione».

Dallo stadio, che sensazione le ha dato la Juve? Ha visto una squadra in ripresa?
«Mi ha dato una buona sensazione, con i giovani e con Fagioli che per me ha fatto una partita incredibile, allo stello livello di Verratti. Anche Milik sa giocare a calcio e fa giocare bene la squadra. Locatelli, con Fagioli e Miretti, ha fatto molto bene e ha disputato una grande partita. Ci sono giovani di prospettiva e giocatori forti. Lo Scudetto? Questo non lo possiamo dire, dico solo che è una squadra molto competitiva. Ma quando i punti di distacco sono 10 non è semplice. La Juve è sempre competitiva però, io dico sempre che è tra i primi 5-6 club al mondo. Anche l’Europa League è una buona opportunità, ma non sottovalutiamo la competizione. Ci sono club di prima fascia europea, c’è il Barcellona, non sarà così semplice».

Si ringrazia Simone Banchieri per la disponibilità e la gentilezza mostrate in questa intervista.

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