Juventus Women, non decolla il progetto Bonfantini
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Juventus Women, non decolla il progetto Bonfantini: il malinteso della spacca-partite

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Juventus Women, non decolla il progetto Bonfantini: il malinteso della spacca-partite che si è disinnescata

C’è una pubblicità che sostiene bastino 7 secondi per decidere se provare attrazione o odio nei confronti di una persona. Nell’estate 2021 a Joe Montemurro bastarono 5 secondi di video. 5 secondi per farsi convincere, 5 secondi per guardare Braghin e dire: «Ho visto abbastanza, prendiamola». Agnese Bonfantini doveva vestire la maglia della Juventus Women. Guizzi, accelerazioni, cambi di direzione troppo spregiudicati e troppo impattanti per non essere desiderati. I colpi di fulmine funzionano così e non conoscono freni: Benedetta Glionna, per quanto prospetto enormemente stimato in casa Juve, fu moneta di scambio – quello con la Roma – per dar forma all’aspirazione.

Circa sedici mesi dopo resta un forte senso di incompiuto di fronte all’investimento fatto su una giocatrice che pare forte in potenza, ma più in potenza che forte. Tutto normale per una 23enne? Può darsi di sì, ma il contributo della calciatrice al collettivo pare in evidente ribasso rispetto al recente passato. Se prima Agnese entrava in campo a gara in corso e spaccava la partita, le avversarie e spesso il risultato, oggi l’arma letale dalla panchina – la stessa che fece esplodere il Lione allo Stadium – sembra essere disinnescata. «Sarà molto importante per noi e la vedremo di più dall’inizio», assicurava Montemurro a inizio stagione: il dichiarato tentativo di completare così il percorso di crescita di Bonfantini è però non solo lontano da compimento, ma pure gravato da un’involuzione probabilmente imprevista.

Il progetto di top player europea che la Juve ha e fino a prova contraria continua ad avere su di lei stenta a decollare. La giocatrice vorrebbe più spazio per trovare continuità ma, nonostante una concorrenza numericamente meno agguerrita rispetto all’anno scorso, parte dietro nelle gerarchie rispetto a Bonansea, Beerensteyn e pure a una Cernoia spesso utilizzata nel tridente. Bonfa poi, come detto, non ha sempre risposto nel migliore dei modi: alti e bassi forse più bassi che alti in questa prima parte di stagione. La storia della spacca-partite rischia insomma di diventare un enorme malinteso o paradigma invecchiato male dal quale uscire in fretta. La ragazza è giovane, l’annata ancora molto lunga e la fiducia reciproca non manca. Tutti elementi che fanno ben sperare in vista di un futuro oggi non così facilmente pronosticabile. O comunque non basterebbero 5 secondi.

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