Klinsmann: «Juve? Non la seguo ma so che è criticata anche se vince. L'Inter oggi potrebbe battere anche City e Real»
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Klinsmann: «Juve? Non la seguo ma so che è criticata anche se vince. L’Inter oggi potrebbe battere anche City e Real»

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Klinsmann: «Juve? Non la seguo ma so che è criticata anche se vince. L’Inter oggi potrebbe battere anche City e Real». Le parole dell’ex nerazzurro

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, l’ex interista Jurgen Klinsmann ha parlato in vista del match tra la Juventus e i nerazzurri.

JUVE INTER – «La mia Inter battaglierà con la Juve anche oltre questa partita, ma sarà pure molto pericolosa per chiunque la incrocerà in Europa. La squadra di Inzaghi è solida come quella dell’anno scorso, ma è anche diversa, nuova».

SCUDETTO – «È un po’ presto, soprattutto prima di uno scontro diretto, ma vedo una squadra lanciata e completa. L’Inter ti sa avvolgere sulle fasce e colpire in mezzo: hai la sensazione che ad ogni azione possa nascere un pericolo. E poi la vorrei festeggiare anche io questa seconda stella! Ma questa squadra può di nuovo andare in fondo pure in Champions. Fino a qualche anno fa contro City, Real o Bayern magari avrebbe avuto poche chance, ma ora ha tutto per eliminarle. Ha una rosa che si può paragonare ai top club per profondità e qualità»

JUVENTUS – «Il non giocare le Coppe è un vantaggio dal punto di vista fisico e dello stress mentale, ma non ho seguito così bene la squadra di Allegri per dire quanto potrà sfruttarlo. So che subisce critiche, ma so pure che vince. E un testa a testa con la Juve non è mai facile. Però è bello che si accenda questo duello storico: la partita del 26 dà energie a prescindere da qualsiasi sosta o stanchezza, speriamo solo di averne più noi e scavare un piccolo vantaggio».

GOL ALLA JUVENTUS – «Ai miei tempi le vere battaglie erano in verità contro il Milan e il Napoli, ma ricordo con grande piacere un gol alla Juventus nel mio primo anno, appena arrivato nel 1989. Rilancio di Zenga, testa di Serena e io che mi libero Da solo fino alla porta. Adesso siamo in buone mani, anzi buoni piedi, con Thuram e Lautaro».

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