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Laura Barriales: «Ripresa Serie A? In ballo tanti interessi, ma la salute va preservata» – ESCLUSIVA

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Laura Barriales, attrice e showgirl, ha rilasciato un’intervista in esclusiva a Juventus News 24. Le sue dichiarazioni

I colori bianconeri della Juve hanno rappresentato un anno ricco di successi e soddisfazioni per Laura Barriales, attrice e showgirl che nel 2014/2015 è stata la madrina di Juventus TV. La sua entrata nella realtà juventina in quell’annata ha coinciso con l’arrivo di Massimiliano Allegri, e una stagione conclusa con la vittoria di Scudetto e Coppa Italia e l’amarezza per la finale di Champions League persa contro il Barcellona. Laura Barriales ha parlato – in esclusiva su Juventus News 24 – della situazione attuale in Italia, tracciando un collegamento con il momento vissuto dalla Juve e i suoi ricordi legati alla stagione vissuta al fianco dei colori bianconeri.

Laura, nel 2014 sei diventata il volto femminile di Juventus TV. Cosa ha significato per te quell’esperienza nella tua carriera?

«È stata un esperienza molto interessante e formativa. Sono entrata in contatto con il mondo Juventus, scoprendo ogni giorno dall’interno l’unicità e la professionalità di questa società, a tutti i livelli. Io poi sono juventina e durante quell’anno mi sono anche molto divertita. Sportivamente, inoltre, è stato uno degli anni più belli, anche se purtroppo non si è concluso con la vittoria della Champions League a Berlino».

Tante conferme e tante sorprese in casa Juve in quella stagione: l’arrivo di Allegri, la finale di Champions League persa col Barcellona, i primi posti in campionato e Coppa Italia. Qual è la fotografia più emozionante che ti porti dentro?

«Probabilmente trovarmi in mezzo al campo dell’Allianz Stadium insieme ai giocatori, allo staff, alla mia famiglia per festeggiare lo Scudetto con i tifosi sugli spalti. È stata un emozione unica!».

Nel corso di questi anni, a quale giocatore della Juve sei rimasta affezionata maggiormente o ti ha fatto più emozionare in campo?

«Di quella stagione, credo che quel centrocampo sia tutt’ora irripetibile: Pirlo, Vidal, Pogba, Marchisio erano il top a livello mondiale e uno dei più forti di sempre. Chiellini rimane il punto fermo della squadra, mentre negli ultimi anni mi è piaciuto Dybala per la sua voglia di dimostrare e per come ha reagito in questa stagione, soprattutto per i problemi che ci sono stati a fine mercato».

Rispetto a quell’annata, sono tre i giocatori ancora in rosa: Buffon, Chiellini e Bonucci. Quanto è cresciuta la società bianconera e quanti passi in avanti ha fatto in queste stagioni?

«La società cresce ogni anno e ovviamente con l’acquisto di Ronaldo ha fatto un grande passo a livello mondiale e non solo dal punto di vista sportivo. Anche nella sessione estiva di calciomercato, con l’acquisto di De Ligt, considerato il giovane più richiesto sul mercato, la Juve ha confermato la sua leadership. Certo, fare meglio di quella stagione non è facile: significherebbe vincere il Triplete!».

Arrivando con la linea del tempo ai giorni attuali, quali impressioni ti ha lasciato questa Juve targata Sarri nei primi mesi della sua gestione?

«Quando in testa si ha un cambiamento di filosofia di gioco, ci vuole tempo e pazienza. I risultati, comunque, ci sono stati, il gioco si è visto a sprazzi, ma fa parte dell’evoluzione. Alla Juve serve vincere però, visto che è “l’unica cosa che conta”».

Al momento, però, tutto è congelato per via dell’emergenza Coronavirus. Che cosa ti aspetti possa accadere nelle prossime settimane sul fronte campionato?

«Sinceramente non mi aspetto nulla: è talmente un problema così grande e globale che ogni ragionamento improntato solamente sul calcio è superfluo. Certo, ci sono in ballo tanti interessi e anche inevitabilmente economici, come in tutti i settori: la salute, però, viene prima di tutto e prima di ricominciare bisogna pensare a tutelare ogni singolo individuo, portando la soglia del rischio contagio molto vicina allo zero».

Si ringrazia Laura Barriales per la disponibilità e la cortesia mostrate in questa intervista

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