LAVAGNA TATTICA - Danilo convince ancora da mediano: è una certezza
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LAVAGNA TATTICA – Danilo convince ancora da mediano: il brasiliano è una certezza

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Come contro la Lazio, Danilo ha agito da mediano in Cagliari-Juve. Il brasiliano ha confezionato l’ennesima prova positiva

Una Juve asimmetrica

Come accaduto contro la Lazio, Pirlo ha reagito all’emergenza a centrocampo schierando Danilo davanti alla difesa in entrambe le fasi. Il brasiliano ha agito da mediano destro nel 4-4-2 con cui la Juve si difende senza palla, mentre in fase di possesso l’ex Manchester City ha agito da play a tutti gli affetti. Nel post gara, Pirlo ha spiegato come i bianconeri si dovevano schierare quando impostavano. In sostanza, vedevamo la solita asimmetria di inizio stagione: un terzino (Cuadrado) si alzava e dava ampiezza insieme a Cuadrado, mentre Alex Sandro rimaneva stretta e bloccato, diventando praticamente un terzo di difesa. Danilo agiva davanti alla difesa, mentre Rabiot si alzava nel mezzo spazio sinistro: con la sovrapposizione di Cuadrado, Kulusevski invece stringeva la propria posizione, tant’è che era più una mezzala che non un esterno.

Nella slide sopra, si vede chiaramente lo scaglionamento della Juventus. Vediamo Kulusevski e Rabiot dentro al campo, tra le linee, mentre invece Chiesa e Cuadrado sono più larghi che danno ampiezza. Ancora una volta, Alex Sandro non è stato utilizzato come esterno a tutta fascia, bensì come difensore bloccato, più di palleggio. In diversi casi, stringeva molto la propria  posizione, tant’è che sembrava quasi un mediano.

Danilo play

Danilo ha dato tanta sicurezza alla gestione del possesso, prendendosi tante responsabilità in fase di impostazione. Basti pensare che è stato il bianconero con più palloni toccati (ha effettuato ben 62 passaggi). Un dato che esprime come sia bravo a smarcarsi, facendosi trovare libero e rivelandosi quindi un costante appoggio per i compagni. Oltre che per la precisione nel gioco corto, Danilo si è distinto anche per diverse aperture e ottimi filtranti.

Un esempio nella slide sopra, in cui – per l’ennesima volta – viene trovato libero e istantaneamente serve bene Kulusevski tra le linee con una verticalizzazione di lunga gittata. Con il Cagliari non messo benissimo, questa giocata è preziosa, perché consente allo svedese di poter puntare l’avversario in campo aperto.

Nella ripresa, durante il massimo forcing della formazione sarda, Danilo è invece tornato terzino dopo l’ingresso di Arthur, per dare più solidità alla squadra nei minuti finali. Nella sua posizione “autentica” ha dato più sicurezza alla fase difensiva, compiendo al minuto 88′ un bell’intervento su un cross che arrivava dal lato destro cagliaritano. Un qualcosa che dimostra come Danilo sia un jolly preziosissimo per Pirlo, in grado di ricoprire più posizioni.

Certo, la sua gara da mediano non è stata priva di difetti, che si sono visti soprattutto senza palla. Non è semplice improvvisarsi in questo delicato ruolo, principalmente per le letture difensive: bisogna sempre essere posizionati bene per proteggere la retroguardia e fare da schermo. Ogni tanto si vede che Danilo non è abbastanza veloce e reattivo in queste situazioni, come per esempio nel gol di Simeone, dove è un po’ troppo lento nello scappare all’indietro. Al netto dell’errore di Bernardeschi (che si fa infilare da Zappa), c’è comunque troppa distanza tra difesa e centrocampo juventino, con Simeone che può concludere.

In ogni caso, in situazioni di emergenza, Danilo offre prestazioni più che buone in mezzo al campo. D’altronde, l’evoluzione del giocatore è chiara: non è più un esterno a tutta fascia, bensì un palleggiatore più bloccato che preferisce agire in zone interne. Che sia come difensore o centrocampista, poco cambia. In una stagione fin qui problematica per la Juventus, il brasiliano è una delle principali certezze di Pirlo.

 

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