LAVAGNA TATTICA - De Ligt muro, la Juve regge a Bologna grazie a lui
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LAVAGNA TATTICA – De Ligt muro, la Juve regge a Bologna grazie a lui e Bonucci

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La Juve ha avuto tanti problemi a Bologna, ma De Ligt e Bonucci hanno fatto la differenza. I difensori hanno trascinato la squadra

Il termine che sui giornali si utilizza per descrivere la Juve di ieri è “cinismo”. Allegri ha parlato di cattiveria agonistica. In effetti, i bianconeri hanno fatto vedere poco calcio al Dall’Ara. Anzi, c’è stato un baricentro ancora più basso rispetto al solito, con il Bologna che ha dominato il palleggio e il contesto per ampie fasi del match. Rispetto ad altre volte, la Juve è riuscita a capitalizzare tutti gli episodi chiave, che hanno condizionato la gara in positivo. Quando questo non avviene, ed è capitato tante altre volte in stagione, si perde o si pareggia. Insomma, continua a essere una Juve che accetta piuttosto passivamente gli eventi, senza creare un contesto adeguato affinché i propri calciatori possano esprimersi al meglio. I bianconeri faticavano a guadagnare metri:  molte potenziali occasioni del Bologna arrivavano anche a seguito di riconquista nella trequarti bianconera. Bernardeschi e Rabiot hanno sbagliato diversi disimpegni, generando ripartenze corte che potevano essere letali.

Se il Bologna ha però creato abbastanza poco nonostante l’elevato predominio territoriale, i motivi sono essenzialmente due: i felsinei non sempre aggredivano bene l’area di rigore, con Arnautovic a volte troppo isolato, Inoltre, Bonucci e De Ligt sono stati ai limiti della perfezione. I due difensori centrali hanno tenuto a galla la Juve.

Nei primissimi minuti, c’è stato lo spartiacque del gol di Morata, che è doppiamente importante per come la Juventus di Allegri interpreta le partite. Ha consentito alla Juve di fare il proprio piano di gara preferito. Ossia, una difesa a oltranza della propria trequarti, rinunciando quasi totalmente – anche di più rispetto ai propri standard – a gestire il pallone. Poco prima, all’undicesimo secondo, invece i bianconeri avevano rischiato che la gara prendesse una piega negativa. Su un lancio lungo da dietro, De Ligt era uscito per andare su Arnaoutovic: Barrow può ricevere fronte alla porta e puntare Bonucci in campo aperto, un contesto in cui la velocità del gambiano può fare la differenza. Eppure lo juventino riesce ad allungare provvidenzialmente la gamba, fermando la corsa di Barrow e salvando la Juve.

Successivamente, la gara ha preso una andamento abbastanza lineare: Bologna che attaccava, Juventus che si difendeva. All’inizio i bianconeri hanno anche provato a difendere un po’ più in avanti, ma hanno subito azioni potenzialmente pericolose in cui De Ligt è stato decisivo. Più o meno dal 20′ in poi, la squadra ha invece adottato un baricentro bassissimo che ha mantenuto più o meno fino al gol di Cuadrado.

E’ impossibile elencare tutte le situazioni in cui De Ligt è stato provvidenziale. L’olandese, che aveva soprattutto il compito di seguire Arnautovic (molto deludente la prova del centravanti), ha inciso sia quando ha difeso con più campo alle spalle che dentro la propria area di rigore.

Due interventi provvidenziali del primo tempo in zone diverse del campo. Nella prima, intercetta un pericolosissimo cross di Svanberg, mentre nella seconda accorcia bene su Barrow dopo che Arthur è stato saltato. Un eventuale dribbling di Barrows avrebbe creato un 2 vs 1.

Nel secondo tempo, la Juventus si è abbassata ulteriormente, manifestando una passività sempre più inquietante. Il gol di Cuadrado è stato salvifico proprio perché arrivato nel peggior momento di una Juve che era sempre più surclassata. Senza spazi per andare centralmente, il Bologna allargava soprattutto in fascia: a volte andava al cross in modo abbastanza diretto, in altre cercava di combinare sul corto. Qualche buona combinazione si è vista, soprattutto a destra (basti pensare all’occasione di Dominguez). Il centrocampo era sempre più fragile e passivo in fase difensiva ma – per fortuna di Allegri – De Ligt e Bonucci hanno sbrogliato tante situazioni difficili.

Due esempi sopra. Nella prima, esce provvidenzialmente su Soriano, nella seconda – a seguito di una riconquista del Bologna nei pressi dell’area juventina – lui e Bonucci si immolano su Barrow.

Insomma, l’olandese è stato leader e ha sopperito agli enormi problemi che la Juve ha mostrato in fase offensiva. Per risalire la classifica serve però molto di più da parte di tutta la squadra.

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