Chiesa e Alex Sandro convincono: ecco cosa Pirlo chiede ai due
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LAVAGNA TATTICA – Chiesa e Alex Sandro convincono: ecco cosa Pirlo chiede ai due

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Chiesa e Alex Sandro hanno giocato un’ottima partita in Juve-Dinamo Kiev. Ecco perché hanno compiti decisivi nel sistema di Pirlo

Sfruttare di più gli esterni

Nei giorni scorsi, si è molto parlato della dipendenza della Juve dai gol di Morata e Ronaldo. Come abbiamo scritto, il sistema tattico dei bianconeri limita le eventuali reti dai centrocampisti: è quindi dagli esterni che dobbiamo aspettarci molto di più. Rispetto a Sarri, la Juve di Pirlo vuole utilizzare molto di più l’ampiezza per rifinire: l’intenzione è quella di avere sempre riferimenti larghi, vicini alla linea di fondo, utilizzando cambi di campo per isolare l’esterno sul lato debole.

Contando quindi che la Juve gioca sempre con esterni molto larghi (ieri erano Chiesa e Alex Sandro), bisogna chiedere più gol a loro. Basti pensare all’Atalanta di Gasperini, che in questi anni ha fatto una valanga di gol con Hateboer, Gosense  Castagne (quando c’era): una giocata classica era il cross di un esterno per l’altro quinto che staccava sul secondo palo.

La Juve isola Chiesa a destra

Proprio dagli esterni arrivano le notizie migliori della partita contro la Dinamo Kiev: per quanto, soprattutto nel primo tempo, il pressing abbia manifestato i soliti stessi (enormi) problemi, sulle fasce la Juve è stata abbastanza convincente in fase di possesso. Con pochi spazi al centro, i bianconeri hanno utilizzo soprattutto le corsie esterne per rifinire. La Juve è riuscita a isolare tante volte Chiesa sul lato debole, con l’italiano che ha così potuto puntare ripetutamente il terzino avversario. Si tratta della cosa che l’ex Fiorentina sa fare meglio: a differenza di altre volte, ieri la palla è girata con più velocità, di conseguenza la Juve ha potuto servire Chiesa in situazioni dinamiche.

Un esempio qui. La Juve gira palla velocemente da sinistra a destra e trova Chiesa che può puntare il terzino rivale.

Il gol dell’italiano è arrivato grazie a una giocata molto “gasperiniana”: cross di un quinto (Alex Sandro) per l’altro quinto, che finalizza. Si tratta di una cosa che la Juve deve cercare con più convinzione, come ha detto Pirlo nel post match: “Non devo chiamare sempre io Chiesa per chiudere l’azione. Federico deve essere pronto ad attaccare l’area quando la squadra va al cross dall’altro lato”.

In questo sistema di gioco, i quinti sono fondamentali per riempire ottimamente l’area di rigore. Lo stesso Chiesa, nel post gara, ha detto che questa situazione viene provata ogni giorno in allenamento: quando la Juve va al cross da sinistra, l’ex Fiorentina deve tagliare per andare a chiudere l’azione.

juve chiesa

Il gol di Chiesa, che partendo da destra è andato a riempire ottimamente il centro dell’area.

La gara incoraggiante di Alex Sandro

Anche sull’altro lato abbiamo visto segnali incoraggianti. Alex Sandro, per la prima volta impiegato da quinto, ha offerto una buona prova: oltre all’assist per Chiesa, andava a riempire  l’area quando la Juve crossava da destra. In tal modo, accompagnava bene Morata e Ronaldo, con i bianconeri che avevano più riferimenti in mezzo.

Un esempio qui.

Il brasiliano era molto alto e attaccava bene gli spazi che si creavano a sinistra. Ne è un esempio l’occasione del palo di Ronaldo, in cui Alex Sandro aggredisce bene la profondità su un gran bel cambio di gioco da parte di Demiral.

Come abbiamo scritto molte volte, negli ultimi anni Alex Sandro è diventato un terzino più tattico e cerebrale, perdendo molta della spinta offensiva che lo caratterizzava a inizio carriera. Non era quindi scontato immaginarselo come quinto nel sistema di Pirlo, visto che gli esterni devono essere incisivi offensivamente e capaci di generare superiorità numerica. I segnali visti contro la Dinamo Kiev, in attesa di avversari più probanti, sembrano buoni.

L’azione del palo di Ronaldo. Sandro attacca benissimo lo spazio.

Insomma, nel calcio che ha in mente Pirlo, gli esterni sono fondamentali nel riempimento dell’area. Contro la Dinamo Kiev, si è visto con chiarezza quello che ha in mente l’allenatore, con la Juve che ha sfruttato di più queste situazioni.

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