LAVAGNA TATTICA - Come è cambiato Locatelli da quando è alla Juve
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LAVAGNA TATTICA – Come è cambiato il rendimento di Locatelli da quando è alla Juve

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Il Locatelli della Juve si sta misurando in un calcio opposto rispetto a quello di De Zerbi. Ecco come è cambiato

Arrivati quasi a gennaio, possiamo dire che Locatelli è stato un acquisto azzeccatissimo da parte della Juve. L’ex Sassuolo ha brillato in un contesto spesso difficile e in un centrocampo problematico. Anzi, Locatelli ha dimostrato molta più polivalenza e solidità difensiva di quanto ci si aspettasse. Arrivava dal Sassuolo di De Zerbi, forse la formazione più propositiva della Serie A, che voleva dominare il gioco sempre e comunque. La squadra con più possesso palla dell’intera Serie A, con Locatelli che era stato addirittura il giocatore del campionato con più tocchi. Allegri vede il calcio in maniera diametralmente: abbiamo quindi visto Locatelli in tante gare difensive, dove ha toccato pochissimi palloni e si è preoccupato soprattutto di proteggere la retroguardia. Ha assolto molto bene a questi compiti, per quanto prediliga un calcio diverso.

I dati dimostrano quanto è cambiato. Al Sassuolo effettuava 76.1 passaggi ogni 90′, mentre oggi ne fa 54. Fa quasi 30 tocchi in meno rispetto alla passata stagione e si sono dimezzati quelli nel terzo di campo offensivo (ne fa 11 contro i 20 dell’anno scorso). Il gioco propositivo del Sassuolo gli consentiva di sganciarsi spesso in zona di rifinitura, mentre alla Juve ci riesce meno. Ciò è un peccato, perché quando riesce ad alzare il proprio raggio d’azione Locatelli dà molta più qualità e brillantezza negli ultimi metri. Al contrario, i tocchi dentro la propria area di rigore e nella trequarti difensiva sono rimasti praticamente gli stessi, nonostante a Sassuolo giocasse molti più palloni. Questo vuol dire che i compiti di Allegri e il baricentro bassissimo della squadra costringono Locatelli a un’interpretazione soprattutto difensiva.

Rispetto a De Zerbi, Allegri punta molto sui cross e sui cambi di campo: vediamo poca densità in zona palla e palleggio sul corto, ma molti più lanci lunghi, con le distanze tra i giocatori che sono più ampie e dilatate rispetto al Sassuolo. Locatelli fa più o meno lo stesso numero di passaggi lunghi rispetto allo scorso anno, con la differenze che però a Sassuolo toccava molti più palloni. Questo vuol dire che, in percentuale, molti passaggi di Locatelli sono di lunga gittata, con Allegri che non intende esasperare il gioco sul corto.

Per quanto l’ex Sassuolo si stia rivalendo più polivalente di quel che pensassimo, l’impressione è che per esaltarlo maggiormente questa Juve debba essere più propositiva e migliorare nella circolazione di palla. In squadre che dominano il possesso, fraseggiano sul corto e stanno tanto tempo nella metà campo rivale (basti pensare anche alla Nazionale), Locatelli trova il proprio habitat.

 

 

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