LAVAGNA TATTICA - Juve, cosa Pirlo deve temere dello Spezia
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LAVAGNA TATTICA – Juve, cosa Pirlo deve temere dello Spezia

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La Juve di Pirlo deve tornare alla vittoria dopo gli ultimi passi falsi. Lo Spezia di Italiano presenta diverse insidie

Come gioca lo Spezia

Dopo le difficoltà delle ultime partite, la Juve ha ora un calendario sulla carta non complicato per recuperare posizioni in classifica. Oggi ci si troverà di fronte lo Spezia di Italiano, squadra alla prima stagione in Serie A della propria storia. Per quanto ci siano fin qui formazioni che hanno segnato di meno, per ora i liguri non riescano a creare molto. Basti pensare che sono penultimi in Serie A per Expected Goals totali (solo il Genoa ha fatto peggio), un dato che mostra la difficoltà nel costruirsi occasioni da gol pulite.

Lo Spezia si schiera con un 4-3-3 che, per quanto abbastanza diretto, non si può certo definire rinunciatario. Italiano responsabilizza molto i difensori centrali (Terzi e Chabot) e Ricci (il mediano) nel palleggio, con quest’ultimo che nella prima costruzione si abbassa molto in loro supporto. Sono tutti giocatori con buonissime capacità nel gioco lungo, e in effetti lo Spezia alza molto la palla per risalire e costruire occasioni da gol. I 3 “costruttori” sanno effettuare sia cambi di gioco che passaggi di lunga gittata in grado di superare le linee di pressione avversaria.

Ne è un esempio, nell’azione sopra, il gol segnato contro la Fiorentina. Lo Spezia avanza fino alla metà campo avversaria con Terzi, il difensore di destra: le due mezzali, Deiola e Acampora, sono molto dentro al campo con Ricci (il vertice basso) che invece è praticamente sulla linea della retroguardia.

Con Biraghi che è attratto da Sala (il terzino), l’ala destra (Verde) effettua una corsa improvvisa alle spalle di Pezzella. Terzi è molto bravo a vedere questa giocata e a servire l’ex Roma con un lancio preciso che lo mette solo davanti al portiere. Lo Spezia ama attaccare in questo modo, sfruttando le buone qualità nel gioco lungo da parte dei propri difensori.

Non a caso, i liguri utilizzano parecchio anche i cambi di gioco, sovraccaricando su una fascia e andando poi sul lato debole. Michele Tossani ha scritto questo su “La gabbia di Orrico”: “Un’altra giocata utilizzata dai bianconeri è quella del cambio di gioco, effettuato dal play o da uno dei centrali di difesa (in particolare Terzi). Sia l’ex Palermo che Chabot e Ricci sono dotati di una buona battuta sul lungo che permette loro di eseguire il cambio di fronte con un passaggio”

La difficoltà nel sostituire Galabinov

In queste prime partite, lo Spezia sta sfruttando molto le qualità di Galabinov. L’attaccante ha realizzato 3 dei 7 gol segnati fin qui dalla sua squadra, che non a caso utilizza molto le corsie esterne in zona di rifinitura, proprio per valorizzare le capacità del bulgaro nel gioco aereo. Inoltre, spesso lo Spezia lancia su di lui per risalire il campo, sfruttando la sua capacità nell’anticipare il difensore e pulire palloni, permettendo ai compagni di risalire.

Purtroppo per Italiano, è ancora infortunato, con lo Spezia che quindi deve rinunciare a una risorsa importante. La Juve deve sfruttare questa assenza, perché toglie molta incisività offensiva ai liguri: non solo in zona gol, ma anche nella capacità di risalire il campo.

Bisogna crescere nella riaggressione

Nella conferenza pre gara, Pirlo si è ancora una volta soffermato sull’importanza della riaggressione. La Juve deve abituarsi all’idea di recuperare subito palla non appena la si perde, un qualcosa che fino a qui non si è visto. I bianconeri soffrono tanto nelle ripartenze rivali, con la squadra che è troppo lunga e mal disposta, e sono troppo remissivi in ampie fasi del match: un qualcosa che si è visto con chiarezza anche contro il Verona, dove la Juve si è fatta spesso schiacciare per ampie fasi del match.

Contro un avversario non certo irresistibile come lo Spezia, i bianconeri hanno bisogno di fare un salto di qualità nel controllo della gara. Come abbiamo visto, i liguri sono bravi e rapidi nel gioco lungo e nei cambi di campo, la Juve dovrà quindi essere più corta sia nel pressing che nella riaggressione.

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