LAVAGNA TATTICA - Perché a Benevento sarà fondamentale Dybala
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LAVAGNA TATTICA – Perché a Benevento sarà fondamentale Dybala

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A Benevento, la Juve di Pirlo cerca continuità di risultati. Sarà un modo anche per valutare la coesistenza tra Dybala e Kulusevski

La coesistenza tra Dybala e Kulusevski

A Benevento, la Juve di Pirlo cerca la seconda vittoria di fila in campionato. Ci proverà senza Cristiano Ronaldo, tenuto a riposo e neanche convocato per la trasferta. Alle spalle di Morata dovrebbero agire Dybala e Kulusevski, con soprattutto il primo chiamato a rilanciarsi dopo le ultime brutte partite.

L’incognita principale, nel 3-2-5 con cui i bianconeri si schierano in fase di possesso, sarà la coesistenza tra i due fantasisti dietro Morata. Con lo spagnolo come prima punta, Dybala e Kulusevski dovranno occupare in modo razionale la zona di rifinitura, un qualcosa che nell’unica occasione in cui i due hanno agito insieme – ossia contro il Barcellona – non avevamo visto. Anzi, i due si erano spesso pestati i piedi sul centro-destra, ricoprendo la stessa zolla e muovendosi anche poco senza palla. Tant’è che Cuadrado era stato spesso costretto al retropassaggio proprio perché i due non si smarcavano bene.

juve barcellona kulusevski dybala

Un esempio qui. Il Barcellona scivola bene in zona palla, Cuadrado è costretto a tornare indietro: la Juve è troppo ferma.

Insomma, oltre a un Dybala che cerca riscatto, sarà un test interessante per valutare la complementarietà dei due, un rebus tutt’altro che risolto. C’è infatti il rischio di svuotare eccessivamente il lato sinistro del campo, visto che entrambi amano giostrare a destra.

Continuità nel pressing

La Juve è chiamata anche a dare risposte convincenti in fasi di non possesso, visto che i bianconeri provengono da due gare diametralmente opposte. Contro il Cagliari, la squadra di Pirlo – trascinata da De Ligt – era stata corta come mai in stagione: linea altissima e un feroce contropressing che ha sistematicamente consentito di recuperare palla in avanti. Per larghe fasi del match, i sardi non riuscivano a risalire il campo, talmente la Juve era corta e alta.

juve rabiot

Juve riversata nell’area rivale, con Demiral altissimo. La squadra è così già pronta a recuperare palla in caso di perdita del possesso.

Al contrario, i bianconeri hanno avuto difficoltà enormi contro il Ferencvaros. Oltre a transizioni difensive insufficienti, con tanti buchi concessi in mezzo, il primo pressing è stato altamente lacunoso, con scarsa intensità e movimenti poco corali.

Palleggiando dal basso, gli ungheresi riuscivano facilmente ad arrivare nella trequarti rivale, con tante situazioni di palla scoperta. Dybala e Ronaldo, le due punte nel 4-4-2 difensivo dei bianconeri, erano in costante inferiorità numerica contro i 3 difensori centrali. Nessuno juventino accorciava con i tempi giusti, di conseguenza il Ferencvaros palleggiava agevolmente dal basso.

Un esempio qui, con il terzo di difesa che si sgancia in avanti (McKennie se lo perde) dopo il tentativo di pressione fallito da parte di Dybala e Ronaldo, Il Ferencvaros può così risalire il campo.

L’aspetto interessante sarà vedere la coesistenza tra Bonucci e De Ligt in questo nuovo sistema tattico, visto che i due sono abbastanza agli antipodi: l’olandese ama difendere in avanti con tanto campo alle spalle, mentre al contrario l’italiano si sente più di sicuro quando la propria squadra è più attendista. La speranza è che l’agonismo dell’ex Ajax riesca a trascinare anche il compagno nel fare qualche passo più in avanti

In ogni intervista, Pirlo e i giocatori si concentrano sull’importanza di pressare in avanti e di recuperare palla in zone avanzate del campo, un qualcosa che – come ha scritto lo stesso Pirlo nella sua tesi – è il marchio di fabbrica dei top club contemporanei. Vedremo se la Juve riuscirà a essere efficace in queste situazioni come ha in mente l’allenatore.

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