LAVAGNA TATTICA - Le chiavi di Juve-Inter: perché Chiesa sarà decisivo
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LAVAGNA TATTICA – Le chiavi di Juve-Inter: perché Chiesa sarà decisivo

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Juve-Inter vale la finale di Coppa Italia. Ecco perché da Chiesa passa molta della pericolosità bianconera

L’attenzione di Kulusevski

Dopo una settimana dal match di andata, Juve e Inter si riaffrontano per decretare la prima finalista della Coppa Italia. Rispetto alla gara di Milano, Conte ritrova i titolarissimi Lukaku e Hakimi. Pirlo dovrà fare invece a meno di Arthur Melo (che sarà out), mentre si spera di avere Morata almeno in panchina.

Nella partita di andata, il pressing aveva funzionato molto meglio rispetto al crollo di campionato. Kulusevski, che questa sera sarà titolare, si è infatti occupato di Brozovic con una marcatura tanto continua quanto asfissiante: anche quando la palla era molto lontana da loro, lo svedese seguiva il vertice basso croato.

Nelle slide sopra vediamo due esempi. Nonostante siano zone diversissime del campo, l’ex Parma non lascia quasi respirare Brozovic. Particolarmente significativa la seconda azione: l’Inter consolida il possesso nella trequarti bianconeri, ma anche in questo caso Kulusevski è preciso nel marcare il croato.

Va detto che, se la Juve è riuscita a contrastare bene la costruzione nerazzurra, i meriti sono stati comunque di tutta la squadra, coreale e aggressiva nel pressing. Ci si muoveva con i tempi giusti: i terzini uscivano bene sui quinti, con in più Bentancur che era preciso nel seguire Vidal.

inter juve kulusevski

Nell’azione sopra, vediamo appunto la Juve molto convinta senza palla, che scivola bene in fascia. Insomma, una squadra molto più corta rispetto al match di campionato.

Occhio al lancio su Lukaku

Va detto che, se la Juve è stata coraggiosa nell’applicare un pressing più alto, è anche perché sapeva che i nerazzurri erano privi di Lukaku. Il lancio per il belga è infatti uno dei modi principali con cui l’Inter risale, si appoggia allo strapotere fisico del proprio centravanti, che oltretutto semina il panico in velocità. Senza di lui, i nerazzurri erano invece costretti a risalire palla a terra, in modo meno diretto.

La Juve dovrà essere quindi attenta a non allungarsi troppo: basta un attimo di esitazione nel pressing per rischiare tanto in campo aperto, con l’Inter che è molto brava a lanciare su Lukaku non appena ne ha l’occasione. Se a San Siro la soluzione migliore era probabilmente quella di difendere in avanti, al contrario a Torino la Juve dovrà essere brava a leggere i momenti, interpretando quando è il caso di abbassarsi per togliere profondità ai rivali. D’altronde, l’Inter va più in affanno quando deve attaccare una difesa schierata, in quel caso si appoggia soprattutto alle catene laterali (Hakimi su tutti).

Come sfruttare Chiesa

Che si attacchi in campo aperto o in ripartenza, la Juve dovrà essere brava a sfruttare la verticalità di Federico Chiesa, il quale dovrebbe agire largo a sinistra (con Cuadrado invece largo a destra). Non è facile creare nette occasioni da gol contro l’Inter, squadra che si distingue per un 5-3-2 molto corto e compatto. Con al necessità di vincere, i nerazzurri potrebbero però concedere spazi su distanze larghe.

Nel caso invece la Juve dovesse perforare una difesa schierata, dovrà essere brava a muovere palla come avvenuto in occasione del rigore del match di San Siro. In quel caso, la Juventus ha sovraccaricato a destra per poi cambiare gioco sul lato debole, dove Sandro e Bernardeschi sono poi potuti andare al cross.

Il cambio di campo in occasione del rigore. La Juve fa collassare bene l’Inter su un lato per poi, con Cuadrado, cambiare il gioco a sinistra.

Bisognerà servire Chiesa in queste situazioni, per consentirgli di puntare l’uomo in fascia. Dall’ex Fiorentina passerà molta della pericolosità della Juve di questa sera.

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