Locatelli: «Juve e Nazionale, ho realizzato i miei sogni da bambino»
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Locatelli: «Juve e Nazionale, ho realizzato i miei sogni da bambino»

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Locatelli: «Juve e Nazionale, ho realizzato i miei sogni da bambino». Il centrocampista della Juve protagonista di Junior Reporter

Locatelli ha risposto alle domande dei bambini durante l’appuntamento Junior Reporter. Queste le parole del centrocampista della Juve nella diretta su Twitch.

COME LA JUVE LO HA INFLUENZATO COME UOMO E GIOCATORE – «E’ bellissimo ricevere domande dai bambini che sono meglio dei giornalisti… Ho sempre dichiarato questa cosa perché l’ho sempre sognata alla vostra età, era un obiettivo da piccolino. Era un’emozione grandissima vedere il mio cognome dietro la maglia. E quindi metto sempre qualcosa in più che ho dentro».

REAZIONE QUANDO HA SAPUTO CHE LA JUVE LO VOLEVA – «Era difficile da immaginare da piccolo che avrei potuto giocare in Serie A, è stato un sogno che ho avuto e coltivato. Alla vostra età è importante divertirsi e giocare per quello perché le cose vengono meglio. La reazione? Emozionante. La Juve mi voleva già l’anno prima, quando c’era il Covid. Quando mi è stata detta la prima volta avevo detto che volevo andare lì. Poi la cosa non si è avverata quindi ho fatto un altro anno a Sassuolo che mi ha permesso di andare all’Europeo. Sono arrivato alla Juve più maturo e consapevole l’anno dopo».

IL GIOCATORE PIU’ FORTE CHE HA AFFRONTATO – «Messi perché chiaramente è fuori da ogni logica umana».

IL GOL PIU ‘ BELLO – «Quando segni è sempre bello. Il più bello qui alla Juve è quello fatto al Torino nel primo derby. Poi due gol emozionanti quelli fatti nel girone dell’Europeo. Anche il gol contro la Juve è stato bellissimo e importantissimo per me, non posso rinnegare il passato».

GIOCATORE CHE GLI PIACEVA QUANDO GUARDAVA LA JUVE – «Per ogni juventino Del Piero, Nedved e Buffon erano l’emblema della juventinità. Ho avuto la fortuna di giocare un anno con Chiellini che mi ha insegnato tanto. E poi anche Leo, da loro devo prendere esempio. Il simbolo della Juve negli anni in cui la guardavo io era Del Piero».

L’ESULTANZA DELLA T CON LE MANI – «Mia moglie si chiama Thessa e la dedicavo a lei. Poi avevamo un cane che si chiamava Teddy e la dedica andava anche a lui. Ora ho un figlio che si chiama Teo. La T è la lettera più importante dell’alfabeto».

COSA PENSA QUANDO TIRA- «Dipende dell’occasione. Quando vedi il portiere vuoi spaccare il portiere. Non devi pensare tanto, devi solo concludere e fare gol. Pensare troppo non è giusto».

IL MESTIERE SE NON AVESSE FATTO IL CALCIATORE – «Mi sarebbe piaciuto avere a che fare con la polizia. Mi piaceva vedere film thriller. Chiaro che poi avevo sempre il focus sul calcio e grazie a Dio ho realizzato questo sogno».

COME SI E’ MESSO IN MOSTRA DA PICCOLO – «Ho avuto la fortuna di giocare nel Pescate, squadra dell’oratorio. Mi avevano visto degli osservatori dell’Atalanta. Ero bravino, quindi sono andato a fare il provino, poi mi hanno preso. In Itali abbiamo avuto la fortuna che se sei un bambino bravo la gente ti vede. Giocare nella squadra del paese non è un limite perché ci sono tanti osservatori in Italia».

SOGNO DA BAMBINO – «Giocare a calcio, indossare la maglia della Juve e della Nazionale. Grazie a Dio sono riuscito a fare le due cose. Il percorso è lungo. Sono molto emozionato a vedere bambini come voi. Coltivate i vostri sogni che magari un giorno li realizzerete».

RICORDO PIU’ BELLO NEL CALCIO – «Quando ho vinto l’Europeo, era un sogno che non mi ero nemmeno prefissato nella mia testa. Abbiamo fatto la storia, lo porto nella mia vita. Ci sono momenti importanti: la firma con la Juve e l’esordio in Serie A in un Milan Carpi. Non li dimenticherò mai».

GIOCATORI PIU’ RUMOROSI NELLO SPOGLIATOIO – «Cuadrado sicuramente, come primo lo metto, è fastidioso. Poi metto Moise e Pogba».

COSA PROVA A VESTIRE LA MAGLIA BIANCONERA – «E’ un’emozione per me, lo sarà sempre».

NUMERO DI MAGLIA – «Avevo il sogno di avere uno dei numeri bassi, secondo me sono importanti. Ho vinto l’Europeo col 5 ed è importante per me».

GIOCARE CON DI MARIA – «E’ qualcosa di unico, per me è qualcosa di diverso. Ci giocavo alla play, ammiro le qualità umane. Ci siamo conosciuti bene in America. Credo sia una persona stupenda e questa è la sua qualità migliore».

CRESCITA ALLA JUVE – «Sono maturato molto, credo anche come persona. Credo di aver tanti margini di miglioramento, devo essere più decisivo sottoporta. E’ un obiettivo che mi sono prefissato».

MEGLIO L’ASSIST O UN SALVATAGGIO DECISIVO – «L’assist è bellissimo, ma quando cerchi di salvare un gol al momento in cui lo fa ti gasa».

GIOCATORE A CUI SI ISPIRA DELLA JUVE – «Io ho sempre detto che ho ammirato Pirlo come giocatore. Però come idea di gioco siamo diversi. Ci sono tantissimi esempi che potrei fare. Anche Nedved era un grande. Marchisio lo stesso. Non vedo l’ora che torni Paul perché è un giocatore da cui posso apprendere».

AVVERSARIO DA AFFRONTARE – «Mi sarebbe piaciuto affrontare Zidane, era incredibile».

GIOCARE CON CHIESA – «Fede è un grandissimo giocatore, lo conosco da tantissimo- E’ un potenziale campione. Spero rientri al meglio dal suo infortunio e dagli acciacchi che sta avendo. La Juve dovrà tenerselo stretto»

REAZIONE DOPO IL PRIMO GOL CON LA JUVE – «E’ stato molto emozionante, l’ho fatto alla Sampdoria, abbiamo vinto davanti ai nostri tifosi, è stato tutto perfetto. Ricordo con piacere quella partita».

QUANDO RONALDO E’ ARRIVATO ALLA JUVE – «E’ stato un colpo incredibile per tutto il calcio italiano. Il primo gol l’ha fatto contro i noi quando giocavo al Sassuolo e non ero felice, poteva farlo quella dopo…Avere una leggenda del calcio nel nostro campionato è stato qualcosa di bello».

GIOCATORE PIU’ TALENTUOSO DELLA JUVE – «Alla Juve ci sono tantissimi campioni e giocatori di talento. Quello per carriera e classe è fuori dal comune è Di Maria. Ha vinto anche il Mondiale, il più decisivo è lui. Sicuramente anche Pogba è incredibile».

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