Longhi: «La Juve fa punti con un gioco efficace, ma non mi aspettavo di vederla al secondo posto» - ESCLUSIVA
Connettiti con noi

Esclusive

Longhi: «La Juve fa punti con un gioco efficace, ma non mi aspettavo di vederla al secondo posto» – ESCLUSIVA

Pubblicato

su

Longhi: «La Juve fa punti con un gioco efficace, ma non mi aspettavo di vederla al secondo posto». L’intervista – ESCLUSIVA

Dalla Juve seconda in classifica fino al derby d’Italia contro l’Inter del prossimo 26 novembre passando per la forza della difesa, i problemi dell’attacco e il mercato e tanto altro. Bruno Longhi, giornalista e noto telecronista, analizza la stagione dei bianconeri di Allegri fino a questo momento in esclusiva per Juventusnews24.

Si aspettava di vedere la Juve seconda in classifica dietro l’Inter dopo 12 giornate?

«Sinceramente no. Mi aspettavo, sulla scorta di quelle che erano le dichiarazioni e le premesse, una Juve in una posizione alta, ma non davanti a Milan e Napoli, squadre che erano state valutate come superiori ai bianconeri».

Questa posizione è dovuta più ai meriti della Juve o ai demeriti di Milan e Napoli?

«Milan e Napoli hanno demeriti perché non hanno rispettato quelle che erano le rispettive tabelle di marcia. Nel Milan sono emersi problemi che si pensava non sarebbero emersi. Nel Napoli il discorso Garcia era un punto di domanda. La Juve, comunque, sta andando forte a livello di risultati a prescindere dalle altre. E’ a 2 punti dall’Inter e hanno fatto la stessa marcia, perdendo col Sassuolo e pareggiando col Bologna. La differenza è nella partita di Bergamo contro l’Atalanta che la Juve ha pareggiato e l’Inter ha vinto. Poi si possono analizzare le prestazioni e come sono venuti i risultati, ma i numeri sono questi».

Secondo Longhi la Juve, con questo gioco, alla lunga riuscirà a giocarsi lo scudetto fino alla fine?

«La differenza che emerge in fase di costruzione di gioco è che il centrocampo dell’Inter è più forte di quello della Juve. E di questo ne beneficiano gli attaccanti. La Juve ha 4 attaccanti forti perché Chiesa, Kean, Milik e Vlahovic sono di primissima categoria. Il centrocampo è sicuramente inferiore a quello dell’Inter. Il fatto che la Juve per fare gol deve beneficiare di una deviazione, o di un colpo di un ragazzo come Miretti o Cambiaso, o di palle inattive come col Torino e Cagliari, vuol dire che è una squadra che riesce a raschiare il fondo del barile. Nel senso che trova le risorse dove non ci sono».

Come si spiega la crisi di gol degli attaccanti della Juve?

«Kean i gol li ha fatti e sono stati bellissimi… Poi c’è stata un’inezia risultata poi decisiva che gli ha impedito di figurare tra i marcatori, ma i gol li ha fatti e giocando alla grande. Crisi di gol? Il problema è a centrocampo. Quando l’Inter esce dall’area di rigore propria riesce a costruire con gli esterni e centrocampisti manovre e capovolgimenti di fronte che sono efficaci e mettono gli attaccanti nelle condizioni di far gol. Quelli della Juve hanno più difficoltà a causa della carenza del centrocampo».

La forza della Juve sembra essere sempre di più la la difesa. E’ la cosa notizia migliore dei bianconeri?

«E’ la cosa più positiva della Juve. Se avessero steccato i tre difensori la Juve avrebbe preso qualche gol in più e ne avrebbe segnati di meno. Al trio inedito che nessuno si aspettava di vedere titolare vanno dati dei meriti perché sta facendo il massimo. E a beneficiarne è poi tutta la squadra a livello di risultati».

Per lei i giocatori della Juve stanno seguendo totalmente l’idea di Allegri?

«L’alternativa al giocare così è perdere. A Firenze non è che sia stata tutta una strategia programmata, perché la Juve è stata messa sotto dal punto di vista del gioco, ma è stata costretta ad erigere un muro diventato insuperabile. Quando una squadra fa un calcio propositivo come quello della Fiorentina e ti mette in area di rigore, tu attui una tattica, dopo il gol, che è quella più opportuna. Se non riesci a venir fuori palla al piede devi difenderti bene. La Juve ha messo la Fiorentina nella condizione di fare tanti cross e la difesa è stata implacabile nei colpi di testa. E’ una strategia, ma bisogna guardare i mezzi a disposizione per fare qualcosa di diverso».

Quanto hanno inciso, per Longhi, le squalifiche di Pogba e Fagioli in questa squadra?

«Se loro non ci sono, non si possono inventare. Pogba doveva far qualcosa dopo il poco fatto l’anno scorso, poi è successo quel che è successo….. La cosa che mi stupisce è che ad inizio campionato, dopo la partita con l’Udinese, si diceva che la Juve sarebbe stata diversa con l’arrivo di Magnanelli nello staff di Allegri. Strada facendo si è visto che la Juve gioca il suo calcio, quello visto negli ultimi anni. Non è la Juve del 2015 che aveva giocatori fortissimi, ma una Juve ridimensionata che con un gioco scarno, efficace e pragmatico, riesce a fare punti».

Il centrocampo della Juve è ridotto all’osso. Chi serve di più sul mercato tra Hojbjerg, Philips e Samardzic?

«Samardzic è una mezza punta, un tipo di giocatore dalla Dybala. Philips è un mastino, un rubapalloni aggressivo, non uno che dà geometrie a centrocampo. Non so francamente cosa serve. Per dare più qualità e innescare gli attaccanti serve un giocatore alla Samardzic, ma non so se è già all’altezza di un Dybala. Io lo seguo all’Udinese e secondo me deve crescere».

La stupisce il rinnovo di Fagioli?

«Non mi stupisce perché è un giocatore su cui la Juve punta. Mi stupisce che gli sia garantito lo stipendio. Lui ha commesso un errore e la società secondo me doveva intervenire. Non può giocare per una sua colpa perché sa benissimo che il regolamento vieta ai giocatori di scommettere. Per me la Juve, per il periodo di squalifica, non doveva riconoscergli lo stipendio. Questo vale per tutti, altrimenti a chi sbaglia e infrange le regole la società continua a pagare come se non fosse accaduto nulla. La lezione non è solo stare fuori dal campo, ma anche pagare dal punto di vista pecuniario».

Chi sono, per Longhi, le sorprese in positivo della Juve fino a questo momento?

«Ho visto giocare Cambiaso nel Genoa. Lo credevo meno forte ed è stata una sorpresa in positivo. Anche Weah, seppur messo un po’ da parte, si è adattato a fare l’esterno destro e l’ha fatto molto bene con una velocità incredibile. Quando ha giocato a San Siro in marcatura su Weah mi ha davvero stupito. Loro due hanno dato di più quando mi aspettassi. Che Rabiot e Locatelli facciano Rabiot e Locatelli è normale. Di Gatti e Rugani si è detto molto, senza considerare che alla Juve manca tanto Danilo. E’ il leader indiscusso e Allegri non lo toglieva mai perché lui e Rabiot sono i suoi uomini dello spogliatoio».

Chi, al contrario, l’ha delusa di più?

«Da Vlahovic mi aspettavo di più, ma in generale. Lui ai tempi di Firenze era devastante, se non era Haaland ci mancava poco… La Juve l’ha strapagato perché era convinta di averlo in campo come era stato a Firenze. Il Vlahovic di Firenze, invece, si è visto raramente. Se lui Chiesa, che ha l’attenuante degli infortuni, fossero stati quelli di Firenze o quello della Nazionale per quanto riguarda Chiesa, la Juve avrebbe fatto un percorso differente in questi anni. Il fatto che sono venuti a mancare per lungo ha fatto la differenza».

A meno 12 giorni da Juve Inter, che gara si aspetta?

«Una Juve sulla difensiva ma l’Inter che non va in attacco. La forza dell’Inter è quella di aspettare e ripartire. La Juve dovrebbe fare altrettanto, poi bisogna vedere chi vince il duello a centrocampo. In una partita secca può succedere di tutto. Alla fine le difese forti sono forti anche contro gli attacchi forti. La Juve gioca contro un attacco fortissimo, ma la sua difesa è fortissima. L’Inter gioca contro un attacco fortissimo, però difende forte. E’ una partita da non tripla, ma da punto di domanda. Non so come si svilupperà. Nei 90 minuti può succedere di tutto, sul periodo lungo se la Juve non trova accorgimenti la favorita è l’Inter».

Si ringrazia Bruno Longhi per la cortesia e la disponibilità mostrate in occasione di questa intervista

Copyright 2024 © riproduzione riservata Juventus News 24 – Registro Stampa Tribunale di Torino n. 45 del 07/09/2021 - Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 26692 Editore e proprietario: Sport Review S.r.l P.I.11028660014 Sito non ufficiale, non autorizzato o connesso a Juventus Football Club S.p.A. I marchi Juventus e Juve sono di esclusiva proprietà di Juventus Football Club S.p.A.