Marchisio: «Alla Juve servono Soulé e Huijsen. Locatelli? E' finito un po' nell'ombra»
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Marchisio: «Alla Juve servono Soulé e Huijsen. Locatelli? E’ finito un po’ nell’ombra»

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Marchisio: «Alla Juve servono Soulé e Huijsen. Locatelli? E’ finito un po’ nell’ombra». L’intervista a Radio Serie A

Marchisio ha concesso un’intervista a Radio Serie A parlando anche alcuni dei temi legati alla Juve.

NO ALLA CARRIERA DA ALLENATORE – «Non volevo fare l’allenatore perché non volevo invecchiare così presto; credo che ogni calciatore abbia, a fine carriera, la propria strada da seguire e non per forza nel mondo del calcio. Parlando della “produzione di talenti”, io non li produco, voglio solo proteggerli. Il talento cresce in base alle proprie forze, ai sacrifici e al lavoro che viene fatto. Quando sono andato a vedere alcune partite, ho capito che mi concentravo sul singolo, sul movimento e sulla lettura e da lì è partito tutto. Volermi concentrare sul singolo, vedere le qualità e volerle far spiccare. L’allenatore non lo farò; questa decisione l’ho presa e sono sicuro della mia scelta».

IL RUOLO DI LOCATELLI – «Bisogna sottolineare che si tratta di un giocatore che è stato messo davanti alla difesa per fare il play, nonostante fosse stato preso per ricoprire il ruolo di centrocampista centrale. Pian piano si è spostato in avanti ed è un ottimo filtro e copre tanti palloni, ma serve sinergia in quella zona di campo più che in altre. Non avendo situazioni di gioco che lo aiutino nell’impostazione, è finito un po’ nell’ombra. Spero che in futuro posa tornare in un centrocampo a 3. Me lo ricordo al Sassuolo con De Zerbi e all’Europeo: era un ragazzo con gambe e con inserimento per andare verso la porta. È chiaro che se passi 70′ minuti a coprire il pallone, quando ce l’hai tra i piedi per giocarlo, sei meno lucido» .

BARELLA – «Sta crescendo ancora nonostante sia già ad altissimi livelli; continua a riconfermarsi come uno dei migliori centrocampisti al mondo. Il gol dell’altro giorno contro l’Ecuador è la dimostrazione della freddezza che contraddistingue i campioni, nonostante un secondo tempo non brillante. Riesce a fermarsi e a fare delle giocate straordinarie».

SOULE’ E HUIJSEN – «La Juventus ha rischiato in questi anni, anche a causa delle difficoltà extra campo. Il progetto dell’U23 sta dando i suoi frutti e si riescono a scovare talenti. Mi auguro che Soulé e Huijsen possano avere una vera possibilità alla Juventus. Il prossimo anno se si dovesse tornare a giocare la Champions League, come sembrerebbe, servono giocatori di grande talento e giovani, futuri campioni, come loro. Serve strutturarsi per presentarsi nel migliore dei modi per il campionato e per l’Europa».

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