Marotta: «Quando nel 2010 arrivai alla Juve dovetti procedere a una rivoluzione»
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Marotta: «Quando nel 2010 arrivai alla Juve dovetti procedere a una rivoluzione»

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Beppe Marotta, ospite del Corso da Team Manager presso la Luiss di Roma, ha parlato del suo passato alla Juve e del suo presente all’Inter

Ospite alla giornata inaugurale della XI Edizione del Corso da Team Manager presso la Luiss di Roma, Beppe Marotta torna anche sul suo passato bianconero.

JUVE – «Quando nel 2010 arrivai alla Juve e i risultati non c’erano, dovetti procedere a una rivoluzione. Ho cambiato tutti i ruoli: dalla comunicazione ai magazzinieri. Avevamo anche in squadra una fila di campioni del mondo, ad esempio Camoranesi era nella lista di quelli che volevo mandare via, ma ero imbarazzato nel farlo. Per questo lo chiamai nel mio ufficio e gli chiesi cosa avrebbe fatto al posto mio. Lui mi rispose ‘mandare via me e tanti altri’. Ecco bisogna avere la forza di cambiare quando serve».

RETROSCENA INTER – «Nel 2019, arrivato all’Inter sacrificai una figura come quella di Luciano Spalletti, che ritengo un bravo allenatore, ma che faceva parte del presente e del passato. La cultura che c’era non era vincente e ho sacrificato un allenatore come lui per arrivare a Conte che conoscevo bene e che ci ha portato a vincere lo Scudetto al secondo anno».

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