Bonini: «Juve Roma, racconto un aneddoto all'Olimpico» - ESCLUSIVA
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Bonini: «Juve Roma, vi racconto questo aneddoto contro i giallorossi» – ESCLUSIVA

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Massimo Bonini ha rilasciato delle dichiarazioni in esclusiva per Juventusnews24: le parole dell’ex centrocampista

Massimo Bonini, ex centrocampista della Juventus degli anni ’80, ha rilasciato un’intervista esclusiva ai microfoni di Juventusnews24.com, in vista del match con la Roma di domenica sera e non solo. Ecco le sue dichiarazioni.

Domenica sera la Juventus ospiterà una squadra in grande forma come la Roma. Che partita si aspetta?

«La Juventus ora non può più permettersi di perdere punti, dopo una partenza in salita che nessuno si aspettava. Di fronte avrà una squadra spinta dall’entusiasmo di questo inizio di stagione. Non sarà facile, specialmente ora che in panchina hanno un allenatore come Mourinho, bravissimo a preparare questo tipo di sfide». 

I protagonisti delle due squadre, fin qui, sono stati Chiesa e Pellegrini. Saranno loro gli uomini decisivi? 

«Sono i due top player, ad esclusione di Zaniolo che ora però sta rientrando in forma dopo i problemi fisici che ha avuto. Pellegrini viene fuori da un settore giovanile importante, che anno dopo anno sforna giocatori molto interessanti. E’ un calciatore che a me fa impazzire. Chiesa sta facendo molto bene, ha dimostrato tanto nell’ultimo periodo, anche con la Nazionale in occasione degli Europei. Non penso però che saranno loro a decidere la gara, quanto più il gioco collettivo. Certo, loro potranno tirare fuori la giocata da una punizione o da un contropiede, ma la differenza la farà il gioco di squadra».

Un ricordo di una sua partita giocata contro la Roma?

«Non ricordo adesso la stagione esatta (1982/83 ndr), ma ti parlo di una partita che vincemmo in rimonta grazie ad una punizione di Platini e ad un colpo di testa nel finale di Brio. Eravamo all’Olimpico in quel caso e i tifosi romanisti, per la coreografia, avevano in mano dei cerchietti giallorossi. L’atmosfera era incredibile, finchè non rimontammo lo svantaggio. Alla fine loro erano infuriati e iniziarono a lanciare questi cerchietti in campo verso i giocatori. Ma in generale tutte le sfide con la Roma erano affascinanti. Per me erano le più toste e più belle, avevano grandi giocatori come Falcao e Bruno Conti. Neanche le milanesi ci mettevano così in difficoltà».

Anche Locatelli sta facendo molto bene. Cosa ne pensa di lui? 

«E’ un bel giocatore, sa fare più ruoli, e poi è bello che si stia puntando sui giovani italiani. Gli stranieri, solitamente, sono giocatori che vanno aspettati di più. Logicamente i giovani come Locatelli hanno addosso molta pressione, ma se credi in loro e li fai sentire importanti poi ti possono ripagare con grandi prestazioni. Lo si è visto anche contro il Torino. Il suo gol dimostra che può essere pericoloso anche in fase realizzativa, che può regalare quelle reti che sono mancate dai centrocampisti negli ultimi anni».

Derby e Chelsea, due vittorie di fondamentale importanza. Possono essere la svolta della stagione?

«Come detto prima, l’importante è non perdere più punti con squadre sulla carta più deboli. Non parlo solo di sconfitte, ma anche di pareggi: la Juve non può permettersi altri passi falsi d’ora in poi. Se fosse finito in pareggio il derby, la situazione era critica. La squadra al momento non sta giocando un gran calcio, ma stanno arrivando risultati determinanti. In panchina poi c’è Allegri, bravissimo nel gestire e sfruttare le caratteristiche degli uomini a sua disposizione. E’ il migliore in questo campo. Con i tanti impegni che ci saranno in calendario diventa fondamentale gestire le energie dei giocatori, farli ruotare…».

Come vede la lotta scudetto? 

«Chiaro che se il Napoli e le milanesi tengono questo ritmo è una lotta esclusivamente tra di loro. Non c’è un avversario solo, la difficoltà aumenta, ma anche le altre avranno i loro impegni in mezzo alla settimana che faranno accumulare la fatica e perdere qualche punto per strada. Lì la Juve deve essere brava a farsi trovare pronta per recuperare il distacco. Però le dico una cosa…».

Mi dica.

«Bisogna avere fiducia in questa società. Un anno non è andato bene, ci sono stati momenti difficili, ma sono successe talmente tante cose… La pandemia ha stravolto tutto, ora non ci si può più permettere di investire centinaia di milioni per un top player, infatti molti sono andati via a parametro zero». 

Un’ultima domanda prima di salutarla. Cosa ne pensa dell’Italia di Mancini? 

«Mancini sta facendo un ottimo lavoro, ha lanciato diversi giovani in questi ultimi tempi che si stanno rivelando giocatori importanti e sui quali lui punta molto. A questi livelli o ci si indirizza su giocatori come Ibrahimovic, che però ha già 40 anni, oppure si punta sui giovani di talento senza paura. Basta guardare la Spagna, che ha affidato a Gavi il centrocampo nonostante abbia solo 17 anni».

Si ringrazia Massimo Bonini per la disponibilità e la cortesia mostrate in occasione di questa intervista

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