Mecca: «Poche squadre vantano i campioni e la storia della Juve. Ora spero nel ritorno di Del Piero» - ESCLUSIVA
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Mecca: «Poche squadre vantano i campioni e la storia della Juve. Ora spero nel ritorno di Del Piero» – ESCLUSIVA

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Mecca: «Poche squadre vantano i campioni della Juve. Ora spero nel ritorno di Del Piero». L’intervista al tifoso bianconero – ESCLUSIVA

Dallo spettacolo del Together A Black and White ai sogni di mercato di gennaio fino alla Juve di Allegri, al caso Pogba e molto altro ancora. Edoardo Mecca, noto e popolare tifoso bianconero, ne ha parlato in esclusiva a Juventusnews24.

Che sensazioni le ha dato, da tifoso, rivedere i grandi campioni del passato al Together A Black and White?

«L’unica grande sensazione è questa: quanto è bello tifare Juve. Ci sono stati tanti campioni nella nostra storia e un gruppo incredibile arrivato a salire fino sul tetto del mondo. Sono giocatori e persone fantastiche. Poche squadre del mondo possono vantare un qualcosa di simile».

Quale messaggio ha lasciato questa festa del centenario degli Agnelli?

«I giocatori che c’erano fanno parte della storia di questa proprietà. Era anche una serata di festa doverosa in cui i campioni che hanno scritto la storia della Juve e del calcio sono venuti a prendersi l’applauso che meritano dal pubblico bianconero. E quindi è stata un’occasione per riunire e fare festa. Mancavano tanti campioni che hanno scritto la storia di questa magnifica squadra, penso a Trezeguet, Buffon, Nedved, Camoranesi e tanti altri. Ci sono stati momenti bellissimi come il saluto di Vialli da parte di tutto il pubblico».

Il più applaudito è stato Del Piero che a fine serata non ha chiuso le porte ad un possibile ritorno alla Juve. Si realizzerà secondo lei?

«Del Piero ha detto una grande verità e cioè che lui non se n’è mai andato. Io spero che in futuro possa esserci un ruolo per lui perché è una figura di peso, anche a livello di immagine, per la Juve. Sarebbe bellissimo rivederlo con noi».

Davids, da Pitbull vero, ha detto che chi non capisce che alla Juve si ha l’obbligo di vincere, deve fare le valigie e andare via. E’ questo che è mancato ai bianconeri negli ultimi anni?

«Ha ragione. Alla Juve non ci si può accontentare di un quarto posto o delle briciole, ma si deve avere sempre l’ambizione di essere davanti, sia nei momenti più difficili che in quelli più belli. La mentalità deve essere questa».

Allegri ha ammesso che Lippi è stato un suo punto di riferimento. Rivede qualcosa di Marcello in Massimiliano?

«Secondo me, come allenatore, vedo Allegri più simile a quello che è stato Capello alla Juve, cioè un ottimo gestore. Il primo Lippi è stato uno degli allenatori più moderni e innovatori che si siano stati. La sua Juve è stata studiata in tutta Europa proprio per il calcio verticale che faceva e l’intensità massima. Aveva una proposta di gioco sempre votata all’attacco che ha vinto tutto. E poi era pratico e pragmatico perché vinceva. Non metterei Allegri e Lippi sullo stesso piano, ma il primo Allegri è stato vincente. Le cose, nell’Allegri bis, purtroppo non sono andate come speravamo».

Passando alla Juve di campo, che impressioni ha avuto Mecca dalle prime 8 giornate di campionato dei bianconeri?

«Ho avuto impressioni altalenanti. Alcune partite sono state molto belle e si è visto qualcosa di nuovo e una proposta di gioco diversa rispetto al passato. Penso alle partite con Udinese, Empoli e Lazio, forse la miglior partita giocata quest’anno. Dopo ho visto un passo indietro in seguito alla sconfitta col Sassuolo, quasi come la spinta di proposta di gioco si sia frenata. E quindi nelle ultime partite ho rivisto una Juve attendista. Però siamo terzi in classifica a pochi punti dal primo. Speriamo di continuare così».

Vede una Juve in corsa per lo scudetto?

«Avere una partita a settimana sicuramente può, alla lunga, essere un vantaggio. Sono dell’idea, da inizio stagione, che anche se la Juve non ha una rosa forte come in passato e non è più una macchina dominante, ha comunque una squadra competitiva per questa Serie A. Ci sono dei ricambi di valore che, messi in un contesto di gioco adeguato, possono far vincere le partite. Nel derby non ho visto una grande Juve, ma una Juve ordinata che poi ha vinto meritatamente contro un Torino non irresistibile. Con un sistema di gioco giusto questa squadra può competere».

Ma da Chiesa e Vlahovic si aspettava questo inizio di stagione così importante dopo le difficoltà dell’anno scorso?

«Me l’aspettavo perché sono tra i giocatori più forti del campionato. Loro possono fare la differenza e in queste prime partite l’hanno fatta. Sono molto contento per Vlahovic perché l’anno scorso ha avuto problemi di pubalgia che l’hanno limitato, ma è un grande attaccante e potenzialmente uno dei più forti nel suo ruolo. Chiesa doveva ritornare in forma dopo l’infortunio al crociato, ma non lo scopriamo di certo adesso. Come coppia di attacco sono tra le più forti della Serie A».

Ieri c’erano i numeri 10 per antonomasia della Juve: Del Piero, Zidane e Platini. Ora invece, il 10 c’è ma non c’è, perché Pogba è stato fermato. Come valuta la situazione di Paul?

«La foto di Del Piero, Zidane e Platini sfiora il divino…Per Pogba sono molto dispiaciuto soprattutto a livello umano perché è un giocatore per cui ho sempre avuto un debole. I suoi primi anni alla Juve sono stati qualcosa di bellissimo. Poi nel corso del tempo, purtroppo, si è perso. Ero molto contento quando è stato ripreso perché, romanticamente, è uno dei miei giocatori preferiti. E’ chiaro che quando pecchi di ingenuità a questi livelli poi ti rovini la carriera con le tue mani. Non posso che fargli un grande in bocca al lupo, ma lo dico con l’amaro in bocca perché è stato veramente un peccato».

E ora è uscito il caso Fagioli…

«Se dovessero essere confermate le indiscrezioni su Fagioli, direi la stessa cosa. Lui potenzialmente potrebbe avere una carriera incredibile davanti, non solo per la Juve ma anche per il calcio italiano. Bisogna capire se queste indiscrezioni saranno confermate come vere, perché già in molti condannano ancora prima che ci siano le sentenze…Sarebbe comunque un’ingenuità che da giocatori professionisti, a questi livelli, non possono essere accettate».

La Juve interverrà sul mercato a gennaio per un colpo a centrocampo? Chi vorrebbe Mecca in bianconero?

«Per forza, perché se continuano così ci rimane solo Nicolussi Caviglia… Spero venga preso almeno un centrocampista, anche perché è questo il reparto in cui la Juve soffre di più. Sono tre i nomi che mi stuzzicano: Khephren Thuram, Koopmeneirs e Samardzic. Sicuramente a questa Juve servirebbe un profilo giovane, di prospettiva e potenzialmente forte. Un giocatore di peso a livello tecnico e di qualità in mezzo al campo. Si parla anche di Hojberg, ma per questa Juve comprerei Thuram…».

Si ringrazia Edoardo Mecca per la cortesia e la disponibilità mostrate in occasione di questa intervista

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