Michele Paramatti: «Lo scudetto del 5 maggio fu la soddisfazione più grande» - ESCLUSIVA
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Michele Paramatti: «Lo scudetto del 5 maggio fu la soddisfazione più grande» – ESCLUSIVA

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L’ex difensore della Juve Michele Paramatti ha parlato in esclusiva per Juventus News 24 toccando diversi temi: tra i tanti, il suo trascorso in bianconero e nella SPAL, la lotta scudetto e la Champions League

Un difensore con il fiuto del gol ed ammirato per la sua duttilità nel riuscire a coprire tutti i ruoli del reparto arretrato: si possono descrivere così le principali peculiarità calcistiche di Michele Paramatti, ex giocatore, tra le altre, di Juventus e SPAL.

Intervistato in esclusiva da Juventus News 24, Paramatti ha in effetti posto l’accento in primis sul match di questa sera che andrà in scena allo stadio “Paolo Mazza” tra la formazione spallina e quella di Allegri: «Sono assolutamente legato ad entrambe le squadre in cui ho militato – racconta l’ex terzino originario di Salara – e non potrò fare il tifo per una delle due stasera. Spero semplicemente che entrambe a fine anno raggiungano il proprio obiettivo, ovvero la SPAL la salvezza e la Juve lo scudetto. Credo che stasera i bianconeri debbano fare attenzione a non sottovalutare l’impegno: al di là delle possibili scelte di turnover di Allegri, infatti, penso che se la Juve scende in campo con la testa giusta sarà molto difficile per la SPAL, la quale comunque è chiamata a dare il 110% per mettere in difficoltà i campioni d’Italia».

I SUOI DUE ANNI ALLA JUVE – Paramatti in bianconero ha trascorso due stagioni, ha collezionato 50 presenze ufficiali e l’esperienza gli ha lasciato dei ricordi indelebili, uno in particolare: «Lo scudetto del 5 maggio fu la soddisfazione più grande, ma della Juve in generale ho un ottimo ricordo: passai due anni in una società fantastica ed i miei compagni di squadra lo furono altrettanto». Un piccolo rammarico: «La mia duttilità difensiva e la mia propensione al gol fece sì che attirai l’attenzione di Ancelotti ma inizialmente non fui particolarmente fortunato: il mister mi provò nella formazione titolare alla vigilia della prima di campionato contro il Napoli ma in quell’occasione mi feci male al polpaccio e così non potei debuttare dal primo minuto all’esordio in Serie A con la maglia bianconera».

LA TRAFILA NELLA SPAL – Nonostante abbia indossato la fascia di capitano del Bologna, è in realtà la SPAL la società in cui Paramatti ha trascorso più anni da calciatore: «Furono ben dodici tra settore giovanile e Prima squadra – precisa egli stesso – e rappresentarono un periodo fondamentale della mia vita e della mia formazione professionale: a Ferrara iniziai come centravanti da ragazzino e da lì nacque il mio fiuto per il gol ma le soddisfazioni più grandi arrivarono con la Prima squadra, quando centrammo due promozioni consecutive dalla C2 alla B».

CORSA SCUDETTO E CHAMPIONS LEAGUE – Ritornando sul fronte Juve, Paramatti ha fatto il bilancio sulla lotta scudetto e sul prossimo avversario che i bianconeri affronteranno ai quarti di Champions, il Real Madrid: «La squadra di Allegri ha dato un segnale forte vincendo le ultime due partite, mostrando quella mentalità vincente che la distingue: ora come ora credo che il Napoli debba fare qualcosa di eccezionale per mettere in difficoltà una squadra quadrata in tutte le fasi ed in tutti i reparti come quella bianconera». E sulla Champions: «Il Real è fortissimo, ma credo che qualunque avversario capitasse sarebbe stato difficile affrontarlo. Giocare l’andata in casa potrebbe essere il fattore un po’ più penalizzante ma vediamo il bicchiere mezzo pieno: eliminandolo adesso, la Juve non potrà incontrarlo in finale…».

LA DIFESA JUVENTINA E L’ADDIO DI BONUCCI – «Quella di Allegri è una squadra in cui tutti, pure gli attaccanti, si prestano a difendere – sottolinea l’ex capitano del Bologna – e questo fa sì che nessuno venga escluso in fase di copertura. Credo che la Juve disponga di meccanismi difensivi collaudati ormai da diversi anni: ha interpreti rodati da tanto tempo come Chiellini e Barzagli e credo che l’inserimento in squadra di Benatia e Rugani sia anche stato agevolato da tutto ciò. Bonucci? Dispiace che se ne sia andato, ma il calcio è fatto anche di questo. Alla Juve ha fatto cose straordinarie e questo non si può rinnegare».

IL FUTURO, IL FIGLIO LORENZO E L’UNICO RIMPIANTO DELLA SUA CARRIERA – Ed ora di che cosa si occupa Michele Paramatti? «Gestisco una società immobiliare – ci racconta – e nel tempo libero mi dedico anche al golf, che è uno sport che potrò praticare fino a 80 anni e grazie al quale riesco a mantenere un certo spirito agonistico. Non condivido alcune cose del mondo del calcio e preferisco starne fuori: se non fosse per mio figlio Lorenzo che milita nella Pro Piacenza in Serie C, il calcio e Paramatti resterebbero legati solo dagli splendidi ricordi». Tra le tante note liete, un unico piccolo rimpianto ha contraddistinto la carriera di Paramatti: «Sono contento di tutto ciò che ho fatto in carriera ma, col senno del poi, credo che avrei dovuto firmare in bianco a Bologna nel dicembre 2002: in quel momento eravamo secondi in classifica, scelsi di non farlo ed a fine anno mi trasferii alla Reggiana. Chissà, magari sarei rimasto al Bologna a vita…».

 

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