Milik Juve, un gol che vale oro: dall'Empoli alla Lazio, il riscatto di Arek
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Milik Juve, un gol che vale oro: dall’Empoli alla Lazio, il riscatto di Arek

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Milik Juve, un gol che vale oro: dall’Empoli alla Lazio, il riscatto di Arek. Sarà lui l’uomo in più di Allegri nel finale di stagione?

27 gennaio 2024, minuto 15 di Juve Empoli. Milik entra in scivolata su Cerri. L’intervento è duro e l’arbitro Marinelli estrae il cartellino giallo. Il direttore di gara viene richiamato dal Var, effettua il check e due minuti dopo il fallo mostra il rosso all’attaccante polacco. Al 50′ la Juve va in vantaggio con Vlahovic, poi Baldanzi pareggia al 70′ nell’ultima partita da giocatore dell’Empoli prima di trasferirsi alla Roma.

Un pareggio che per i bianconeri, come hanno raccontato a più riprese i giocatori negli ultimi giorni, ha letteralmente cambiato la stagione. Dopo quella partita (22° giornata di Serie A), infatti, la Juve perde lo scontro diretto con l’Inter e di settimana in settimana inanella una serie di risultati negativi. Senza riuscire più a riprendersi. La squadra di Inzaghi ne approfitta e si invola così in solitaria verso la vittoria del 20° scudetto della sua storia (di cui uno a tavolino).

L’espulsione di Milik è stato letteralmente uno spartiacque dell’annata 2023-2024 della squadra di Allegri. Fino alla partita con l’Empoli la Juve era in piena lotta per il titolo grazie ad un girone d’andata disputato a grandi livelli dal punto di vista dei risultati. In 10 uomini Vlahovic e compagni non sono riusciti a portare a casa 3 punti fondamentali con un avversario sulla carta molto più debole. E questo ha avuto ripercussioni psicologiche inspiegabili sulle certezze di un gruppo che sembrava ormai sicuro di sé e delle sue capacità.

Il rosso a Milik è stato un momento decisivo anche per lo stesso attaccante polacco. L’ex Marsiglia, appena qualche giorno prima (11 gennaio), aveva segnato una tripletta in Coppa Italia nel 4-0 al Frosinone. Per lui quei gol sembravano l’occasione di rilancio dopo una prima parte di stagione vissuta nell’anonimato. Le uniche gioie di Milik, prima dell’exploit di Coppa, risalivano infatti ai due gol segnati consecutivamente contro il Lecce (decisivo per l’1-0) e il derby col Torino (2-0) tra il 26 settembre e il 7 ottobre. Per il resto, Allegri si era affidato a lui quasi sempre come dodicesimo uomo da mandare in campo al posto di Vlahovic a partita in corso, dalla panchina.

Da Milik, in realtà, la Juve si aspettava qualcosa di più in questa stagione dopo quanto di buono fatto vedere lo scorso anno (9 gol in 39 presenze), tanto da meritarsi il riscatto per 6,3 milioni. Il polacco, invece, non è riuscito a ripetersi ed è scivolato indietro nelle gerarchie di Allegri che spesso gli ha preferito anche Kean. L’ex Napoli, dopo un altro lungo periodo di digiuno, ha colpito l’Atalanta il 10 marzo nel 2-2 dello Stadium. Poi è stato fermato da un infortunio che l’ha tenuto ai box praticamente fino alla semifinale di martedì sera con la Lazio. Mandato in campo da Allegri, a sorpresa, al posto di Vlahovic all’80’ per tentare il tutto per tutto, dopo un minuto, al primo pallone toccato, ha firmato il tap in su assist di Weah che alla Juve è valsa la qualificazione alla finale.

Un gol che vale oro, quindi, il settimo segnato da Milik in stagione. Arek ora è il capocannoniere in solitaria della Coppa Italia con 4 reti. Allegri l’ha recuperato in un momento fondamentale della stagione in cui la Juve è attesa da un serie di partite decisive in campionato. I bianconeri si giocano il tutto per tutto per la qualificazione alla prossima Champions League e, grazie alla zampata vincente del polacco, il 15 maggio sfideranno l’Atalanta in finale. Con l’obiettivo di riportare un trofeo nella bacheca del J Museum. Il gol alla Lazio è uno di quelli che può svoltare la stagione di un giocatore. Sarà Milik l’uomo in più della Juve di Allegri?

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